Cosa si nasconde dietro i vantaggiosi affari su Vinted? Truffe, molestie sessuali e adescamenti: tutto quello che non sapevi sulla piattaforma
Gli strumenti non sono mai pericolosi da soli, a renderli tali è l’uso che se ne fa. È questo il caso di Vinted, piattaforma per la compravendita di second hand, che da Mecca della sostenibilità si è trasformata in un luogo oscuro. A scoperchiare il vaso di Pandora è stata l’organizzazione no-profit “Permesso Negato”. L’associazione ha, infatti, fatto luce riguardo i tentativi di adescamento ed estorsione sessuale che nascono sulla piattaforma.
Cosa succede su Vinted?
Innanzitutto è da precisare come Vinted sia solo il luogo in cui le vittime vengono adescate. Infatti il primo passaggio è quello di proprore di uscire dall’App per spostarsi su canali più liberi. Vinted ha, infatti, un sistema di sicurezza che monitora i contenuti. Gli adescatori a questo punto propongono chat su whatsapp, Instagram o telegramma per cominciare il loro “gioco”. Con la scusa di voler vedere meglio il capo richiedono fotografie sempre più esplicite. Per convincere le potenziali vittime, molto spesso, vengono poi inoltrate foto simili a quelle che richiedono (probabilmente frutto di altre truffe simili). In alcuni casi, spiega Permesso Negato, si arriva addirittura all’estorsione vera e propria minacciando le vittime di diffondere le fotografie in cambio di denaro.

Il pubblico prevalentemente femminile, e spesso anche giovane, che naviga sulla piattaforma la rende terreno fertile per una truffa simile. A ciò si aggiunge anche il fatto che, trattandosi di un app di compravendita tra privati, molto spesso gli utenti non notano nulla di strano in alcune richieste che paiono essere volte, esclusivamente, alla finalizzazione della vendita. Si tratta di una truffa sottile che si aggiunge a tutto il mercato del falso presente sulla piattaforma.
Cosa fare per evitate tutto questo?
Come prima cosa è bene utilizzare esclusivamente la chat di Vinted. Spostarsi su altri strumenti di messaggistica online potrebbe essere rischioso e, per altro, poco sensato dal momento che la vendita dovrebbe avvenire sulla piattaforma. Già questo può essere considerato come un primo campanello di allarme. E poi è sempre bene porre attenzione a quali immagini far girare domandandosi prima se, effettivamente, possono essere utili alla vendita o meno. In qualunque caso è meglio perdere la vendita che vedere proprie foto intime vendute in giro.
Questo è il chiaro esempio di come uno strumento apparentemente innocuo, nelle mani sbagliate, può diventare pericoloso. Ma anche sinonimo di una società in cui la sicurezza è sempre più un miraggio, anche quando stiamo contrattando per la vendita di un blazer di seconda mano online.