La gen z preferisce hobby più tradizionali, come il “soft trekking”

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Oltre ai famosi Club del Libro (Che oggi per svecchiare un po’ hanno preso il nome di Reading Party) e i Running Club, ultimamente sta prendendo piede tra la gen z un nuovo passatempo: il trekking

Partendo dal presupposto che camminare fa bene, a qualsiasi età, la generazione Z ultimamente si sta dimostrando molto interessata ad attività quali il trekking, e in particolare a tutto ciò che concerne l’outdoor.

L’iperconnessione sta suscitando l’effetto opposto: i giovani dicono basta all’isolamento e alla “pigrizia” derivanti dalla tecnologia, per abbracciare stili di vita più sani e hobby che si svolgono all’aria aperta, ma soprattutto che coinvolgono altri ragazzi con cui creare nuovi legami. 

La maggioranza di queste iniziative è organizzata durante il weekend, il che è strano: giovani che invece di andare a fare grandi seratone fino all’alba, preferiscono stare in mezzo alla natura? Il mondo ci lascia sempre di più senza parole, ma meglio così. Sapete già che la vita notturna oggi non è più una prerogativa, anzi si prediligono la “Sober Curiosity” (Un movimento per il benessere sociale legato alla salute fisica e mentale) e la riconnessione con flora e fauna. Per non parlare di salute, wellness e alimentazione. Ognuno di questi aspetti ruota intorno al benessere fisico e mentale, focus fondamentali per i giovani. 

Fare sport e vivere la natura in maniera rispettosa è la base per millennial e gen z, che credono sempre di più nella sostenibilità su ogni versante. Fare escursioni ci dona calma e tranquillità e ci permette di creare un legame con ciò che ci circonda; è solo così che ne possiamo comprendere il vero valore.

Tra i tanti nuovi hobby, che escludono a priori tutto ciò che è high-tech, ci sono:

il lavoro a maglia o all’uncinetto, la meditazione, i giochi da tavola, ma anche il trekking. 

Questo trend sta spopolando tantissimo in UK, dove tantissimi adolescenti e giovani adulti si ritrovano all’alba in zone limitrofe alle grandi città per svolgere percorsi di trekking.

Un esempio è la community Overground, nata proprio perché il suo fondatore, tempo prima aveva trovato in questo sport, un’arte, una salvezza, che lo ha aiutato a superare un periodo molto problematico della sua vita. Ha iniziato con semplici passeggiate nei dintorni di Londra, per poi trasformarlo in un vero e proprio hobby, fino alla creazione di un’associazione. Partiti in 40 iscritti, ad oggi arrivano anche a 500.

«Ho visto persone conoscersi […] e stringere amicizie, andare a vivere sotto lo stesso tetto e organizzare un viaggio insieme», racconta il fondatore. È questa l’essenza di organizzazioni come Overground.

Ma ci sono anche delle alternativa al trekking tradizionale, proposte da Adventure Girls Club: il “soft hiking”. Se non vi diverte la competizione, né vi interessa il traguardo, ma soltanto i panorami potete rilassarvi e godervi la vista con questa associazione, dove le camminate sono caratterizzate da un approccio meno incentrato sulla performance. «L’obiettivo non è raggiungere la meta più velocemente possibile, ma prendersi il proprio tempo e godersi l’ambiente circostante», spiegano i fondatori. 

Sono sempre di più le organizzazioni, che come queste, tentano di far riscoprire nuovi piaceri della vita, i quali negli ultimi tempi erano stati lasciati un po’ in disparte e di cui si era persa l’essenza. Non stupitevi però se la loro notorietà derivi dai social… Su TikTok si sono diffusi numerosi hashtag, come #hiking, che hanno portato sempre più persone a praticare il trekking