RedNote: come se la sta cavando il nuovo social più amato di tutti

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Dopo il ban che TikTok ha affrontato nel continente americano, i creators statunitensi sono emigrati verso un altro social, RedNote, molto simile nella forma al suo predecessore.

In America, a inizio gennaio, TikTok è stato “bandito”. In poche parole gli americani, buona fetta del traffico dell’applicazione, non possono più utilizzare l’app. Quindi, questi 170 milioni di persone, quasi la metà della popolazione, hanno dovuto trovare una nuova sede in cui esprimere i propri pensieri. Qui entra in gioco RedNote, un social media cinese che rappresenta l’attuale alternativa.

Finita nell’occhio del ciclone mediatico internazionale, RedNote conta l’iscrizione di mezzo milione di TikTokers in soli due giorni.

RedNote
Via Theconversation

Ma che cos’è RedNote?

RedNote è un’applicazione cinese che da adesso è disponibile anche in lingua inglese. Ha più di 300 milioni utenti mensili in paesi di lingua mandarina. Mentre TikTok permetteva la realizzazione di video di qualche minuto, condivisi tramite algoritmo, RedNote viene descritto come un insieme di Instagram, Pinterest e TikTok. Sulla piattaforma, infatti, ci troviamo foto, video e testi di media-lunghezza

L’interfaccia di RedNote differisce da quella di TikTok per il fatto che mostra più post contemporaneamente.

Essendo molto simile a TikTok, rappresenta l’alternativa naturale e il passaggio è stato abbastanza semplice. C’è da dire che il blocco di TikTok nel continente statunitense ha portato con sé una scia di odio e fastidi di tantissime persone, considerato anche che molti si guadagnano da vivere proprio con l’applicazione. Eppure esistono ancora alternative come Instagram e Facebook, quindi perchè spostarsi su un social completamente diverso? A quanto pare virare verso un’applicazione non occidentale è un chiaro segno di protesta.

Molti, in conflitto con Il governo, affermano che vedere tra i primi posti dell’App Store un’altra applicazione cinese è semplicemente soddisfacente. Questo perchè il blocco di TikTok è stato accompagnato da delle modifiche significative alla moderazione dei contenuti su Instagram e Facebook. Questo ha portato un’altra fetta di utenti a rivalutare la propria fedeltà all’universo Meta.

Via BusinessInsider

L’impatto di questa “migrazione digitale” è stato abbastanza positivo.

Questo si può notare in alcune live chat come quella denominata “TikTok Refugees”, che conta oltre 50,000 partecipanti. In questa chat gli utenti cinesi hanno dato il loro benvenuto ai nuovi adepti americani, discutendo di argomenti come cibo, disoccupazione giovanile e anche delle differenze tra Cina e Hong Kong.

Ma se l’obbiettivo che si voleva raggiungere con il blocco di TikTok era mettere fine alla “supremazia” cinese dell’App, chissà che in realtà non abbia dato il via libera ad altre strutture simili. L’America bloccando l’app voleva portare TikTok a tagliare il cordone con la parte cinese della compagnia, ByteDance, entro un weekend di gennaio. L’alternativa era il ban. Pare evidente la scelta dell’App…

Questa pressione del governo deriva dalla preoccupazione che ByteDance condivida i dati degli utenti con il governo cinese.

Un’altra preoccupazione per il governo americano, potrebbe essere anche l’origine del nome di RedNote. Questo in cinese è Xiaohongshu, che tradotto diventa “Little Red Box”. Questo termine tradizionalmente si riferisce a una collezione di detti del leader comunista Mao Zedong. Immaginate ora spiegare al governo americano che il proprio popolo si muove verso questa direzione. La ciliegina sulla torta? RedNote non nasconde la sua intenzione di raccogliere dati dai propri utenti. Lo si può perfino leggere nella sua privacy policy.

Non è da sottovalutare la possibilità che se una grande e sostanziosa fetta di utenti si sposti in continuazione su RedNote, questa non possa ricevere lo stesso trattamento riservato a TikTok.

In realtà le piattaforme alternative a TikTok sono diverse come Fanbase, Triller, Lemon8 e Likee.

Via Forbes

Tutte caratterizzate dal formato di video brevi creati ad hoc per attirare l’attenzione. Insomma, tutti prodotti realizzati per sostentare la rivoluzione che gli utenti e i creators americani di TikTok stanno cercando di portare avanti contro il proprio governo. Questo viene accusato di odiare i propri cittadini e cospirare contro il loro benessere. Chissà se si renderanno conto dove sta il vero grande problema del benessere americano…indizio? Sta dentro una grande casa bianca.

Ora che un po’ di tempo è passato, anche il mercato si sta cercando di adeguare alla nuova piattaforma. A livello commerciale RedNote ha delle grandi potenzialità nel diventare un ottimo strumento per i brand. Avendo un grande audience, rappresenta un portale al gigantesco mercato cinese e il posizionarsi nel modo giusto potrebbe dare spazio a un nuovo e imponente target.

Inoltre, l’algoritmo di RedNote è ben diverso da quello di TikTok, il quale risponde al volume. Quello di RedNote, invece, favorisce l’autenticità e la qualità, ecco che quindi si crea uno spazio per i brand per focalizzarsi sullo storytelling migliore.

La caratteristica più peculiare e interessante è la presenza di comunità di nicchia che permettono di trovare lo spazio perfetto.

RedNote
Via DFCStudio

Ma soprattutto il social equivale a un posto in prima fila sui futuri trend, che in un modo o nell’altro, andranno a influenzare pesantemente il mercato occidentale. C’è da dire che nonostante TikTok abbia ricevuto una tregua, le persone non stanno davvero tornando sui propri passi, anzi. Tutti sembrano ancora essere fermi su RedNote. Questo sembrerebbe accadere perchè il social da’ davvero spazio ai confronti e alle conversazioni senza dover fare i salti mortali per essere notati. Si potrebbe anche parlare di un ritorno a una piacevole netiquette e la creazione di nuovi pen-pal friends.

Il grande influsso di americani arrivati sull’app ha creato una rara opportunità di unione tra persone in America e in Cina. Anche perchè RedNote presenta una particolare moderazione dei contenuti, essendo adattata alla dura censura dettata da Beijing.

Un sacco di utenti hanno passato ore a chiedere ai nuovi amici oltreoceano domande sui propri paesi e culture.

Si passa da “qual è il tipico pranzo scolastico in Winsconsin” a “come è fatto un tipico appartamento in Chengdu”. Insomma, RedNote, rappresenta una piattaforma globale sostenuta da sentimenti positivi. “Il calore di persone normale che sono gentili e curiose vicendevolmente è quello che si respirare sull’app al momento, e pensiamo sia bellissimo”, questo dice una delle influencer sull’applicazione. Forse serviva una boccata d’aria fresca, in un mondo di social sempre più viziati da censure insensate e politicamente orientate.

Con diversi tutorial sul come utilizzare l’app, stiamo assistendo a un momento di unione e condivisione, più unico che raro. Saremo in grado di sostenerlo e farlo durare? Siamo davvero riusciti a dare vita a uno spazio adatto a chiunque?