A Roma il Guardaroba Sociale di Progetto Arca con H&M

da | FASHION

Un nuovo spazio di inclusione e solidarietà apre nella Capitale: ogni mese, 100 persone fragili potranno scegliere gratuitamente abiti e accessori grazie a Progetto Arca e H&M.

Un armadio di speranza si apre nel cuore della Capitale, un progetto che va oltre la semplice assistenza: il Guardaroba Sociale di Fondazione Progetto Arca, realizzato con il supporto di H&M Italia, è un angolo di inclusione dove la moda incontra la solidarietà. Ogni mese, 100 persone in difficoltà potranno scegliere gratuitamente vestiti e accessori, riconquistando un pezzo della loro dignità.

All’interno della Casa del Volontariato, in via Filippo Corridoni 13, questo spazio non è solo un luogo di distribuzione, ma un ambiente che restituisce autonomia e rispetto a chi spesso si sente invisibile. Qui, chi ha bisogno non riceve un pacco preconfezionato, ma può scegliere liberamente ciò che preferisce, come in una vera e propria boutique solidale.

Un nuovo modo di aiutare con il guardaroba sociale, libertà di scelta e rispetto

Lontano dal concetto di assistenzialismo tradizionale, il Guardaroba Sociale mette al centro la persona e la sua libertà. Le porte si aprono ogni mese per 70 persone segnalate dai servizi sociali e 30 in difficoltà, tra cui c’è anche chi ha bisogno di un abito per un’occasione importante, come ad esempio un colloquio di lavoro.

Ogni capo donato ha una storia e può diventare un simbolo di ripartenza per chi lo indossa. Qui, un semplice vestito si trasforma in una possibilità, in una carezza di normalità per chi lotta ogni giorno per ritrovare il proprio posto nella società.

Legalità e solidarietà in un luogo di rinascita

Il Guardaroba Sociale sorge in un luogo emblematico: la Casa del Volontariato, un bene confiscato alla criminalità organizzata e restituito alla comunità. Qui non si offre solo assistenza materiale, ma si costruiscono percorsi di inclusione, grazie alla collaborazione tra Roma Capitale e il Terzo Settore.

Accanto al guardaroba, il centro ospita anche un emporio solidale per l’accesso gratuito ai generi alimentari e uno sportello di ascolto e orientamento, per fornire un aiuto concreto a chi si trova in situazioni difficili.

Moda che fa bene: il contributo di H&M

Ad affiancare Progetto Arca in questa iniziativa c’è H&M Italia, che fornisce non solo gli abiti e gli accessori, ma anche gli arredi per rendere lo spazio accogliente e funzionale.

Francesca L’Abbate, Sustainability Manager di H&M Italia, sottolinea l’importanza del progetto, spiegando che l’obiettivo è dare nuova vita ai capi, favorendo un modello di moda circolare e solidale. Per l’azienda, sapere che questi abiti possono realmente fare la differenza nella vita di qualcuno è un valore aggiunto inestimabile.

Guardaroba sociale: un messaggio di speranza per la città

Il Guardaroba Sociale di Roma segue il modello inaugurato con successo a Milano e si inserisce in una più ampia strategia di lotta alla povertà. Barbara Funari, assessora alle Politiche Sociali di Roma Capitale, sottolinea il forte valore simbolico del progetto: aprire un’iniziativa solidale in un bene confiscato è un segnale di riscatto sociale. Non si tratta solo di donare abiti, ma di restituire fiducia e speranza a chi vive situazioni di vulnerabilità.

Anche il Forum del Terzo Settore del Lazio, attraverso la voce della portavoce Francesca Danese, evidenzia il valore concreto di questa iniziativa, che arriva in un momento in cui la povertà è in aumento. Con il Giubileo della Speranzaall’orizzonte, questo progetto rappresenta un’azione tangibile per chi è stato lasciato indietro.

Un’idea che cresce e guarda al futuro

Dopo Milano e Roma, l’obiettivo è espandere il progetto in altre città italiane, con un nuovo corner già in programma a Bari. L’idea è semplice ma potente: un vestito può essere molto più di un capo di stoffa. Può rappresentare un nuovo inizio, una possibilità, un pezzo di dignità ritrovata.

Per maggiori dettagli e per verificare i requisiti di accesso, è consigliabile contattare direttamente la Fondazione Progetto Arca o recarsi presso la Casa del Volontariato.

Foto: Ansa, Imgpress, politicamentecorretto, il sussidiario, the platform