Il potere del branding: come i giovani brand conquistano la gen Z

da | NEW DESIGNERS

“Il marketing vende nel breve periodo, il branding nel lungo periodo”. Queste parole di Silvio Campara, CEO di Golden Goose, pronunciate durante un recente podcast, racchiudono l’essenza di un cambiamento epocale nel mondo della moda e del business. In un’epoca in cui tutto evolve rapidamente, è il branding, e non il marketing tradizionale, a fare la differenza.

Oggi, le persone vogliono sentirsi parte di qualcosa di più grande: cercano valori in cui riconoscersi, storie che li coinvolgano emotivamente, e un senso di appartenenza. Come afferma Seth Godin, “Le persone non comprano prodotti o servizi, ma relazioni, storie, magia”. Il branding, dunque, non è solo un esercizio estetico o commerciale, ma un atto di costruzione identitaria.

Il branding: oltre il prodotto

L’obiettivo del branding è quello di dare un’identità a un’azienda, trasmettendo valori e creando un legame emotivo e duraturo con i clienti. Si tratta di costruire un’esperienza coerente e riconoscibile, capace di coinvolgere profondamente i consumatori.

In un mondo ipercompetitivo, dove le aziende si contendono ogni centimetro di spazio sul mercato, il branding è un elemento cruciale per distinguersi. Un’identità forte e ben definita permette di attrarre l’attenzione del pubblico, ma anche di fidelizzarlo, instaurando una relazione che va oltre il singolo acquisto.

Foto: Pinterest

Valori stabili in un mondo in rapida evoluzione

Se il marketing tradizionale è spesso legato a contesti specifici, eventi o luoghi, il branding mira a valori duraturi e universali. Una campagna di marketing può convincere a comprare un prodotto in un determinato momento, ma sono i valori del brand a fare in modo che il cliente torni e resti fedele nel tempo.

Questa è una lezione che i brand emergenti, spesso fondati durante la pandemia, hanno compreso perfettamente. Questi progetti innovativi hanno bypassato i canali tradizionali, puntando tutto su e-commerce agili, strategie social mirate e, soprattutto, sulla costruzione di una community.

La forza delle community

I brand che nascono oggi parlano direttamente alla Generazione Z, un pubblico che desidera non solo comprare prodotti, ma anche condividere valori, idee e stili di vita. Attraverso i social media, i brand riescono ad accorciare la distanza con il loro pubblico, mostrando la propria identità e instaurando relazioni autentiche. Sono le community il cuore pulsante di questi nuovi marchi: gruppi di persone che si sentono parte di qualcosa di significativo e che condividono un senso di appartenenza.

@fivefourfive

FiveFourFive: un caso di successo

Un esempio emblematico è FiveFourFive, un brand di streetwear accessibile e made in Italy, lanciato nel 2020 dal content creator Luca Santeramo. Il marchio è nato dalla volontà di creare non solo prodotti, ma un vero e proprio ecosistema. Come più volte ha affermato lo stesso Santeramo, dichiarando di non vendere magliette ma l’idea di appartenere a una famiglia.

La sua community, composta da giovani che condividono valori e uno stile di vita, è così affezionata da essere disposta a dormire per strada in attesa dell’apertura di un pop-up store. E i numeri confermano il successo: nel 2023, FiveFourFive ha raggiunto un fatturato di 4,776 milioni di euro, in forte crescita rispetto agli anni precedenti.

Santeramo ha scelto di ringraziare i suoi follower aprendo un negozio fisico, non solo come punto vendita, ma come luogo d’incontro e condivisione. Questo approccio riflette una visione del branding come creazione di un luogo (fisico o virtuale) dove le persone possano sentirsi parte di una storia comune.

Instagram Brands: nuove opportunità per i giovani talenti

Il fenomeno dei cosiddetti “Instagram Brands” rappresenta un altro esempio di come i social media abbiano rivoluzionato il mondo delle aziende. I giovani trovano in piattaforme come Instagram l’opportunità di lanciare le proprie idee senza dover affrontare i costi proibitivi delle vie tradizionali. Attraverso una strategia di comunicazione mirata, questi brand riescono a costruire un’identità forte e a conquistare una clientela fidelizzata. FiveFourFive è solo uno dei tanti esempi di questi brand nati sui social grazie a community salde. Tra gli esempi più recenti spicca Audrer, il brand fondato da Giulia De Lellis, che grazie al supporto dei suoi milioni di follower sui social media è riuscito in tempi record a raggiungere gli scaffali di Sephora. Questo risultato sottolinea ancora una volta il potenziale delle piattaforme digitali nel trasformare un’idea in una storia di successo. Un altro esempio significativo è Yoga Academy, il progetto di Denise Dalla Giacoma interamente dedicato al mondo dello yoga. Nato completamente online, questo brand si fonda su una community straordinariamente coesa. Yoga Academy non è solo una piattaforma virtuale per apprendere e praticare yoga, ma rappresenta una rete di persone unite da valori condivisi e da uno stile di vita orientato alla consapevolezza.

@yoga__academy

I giovani brand, con il loro approccio innovativo e autentico, stanno dimostrando che il futuro non è solo nel prodotto, ma nell’identità e nei valori che un brand è in grado di trasmettere.

Foto copertina: Vogue Singapore