Che noia il Natale! Perchè abbiamo bisogno dei cliché?

da | LIFESTYLE

Il panettone, i maglioni brutti, le cene in famiglia e l’onnipresente rosso. Come ogni anno il Natale arriva puntuale e porta con se tutti i suoi luoghi comuni.

Com’è possibile che non ci siamo ancora stufati?

Se c’è una cosa che non cambia mai questa è il Natale. Gli anni passano, ma le tradizioni restano pressoché invariate. La tavola imbandita, i regali, gli scambi di auguri con gli amici, le decorazioni, gli stessi film e chi più ne ha più ne metta. Nel look imperano il rosso, il tartan e le renne stampate suoi maglioni. Le paillettes la fanno da padrone per le feste e, in sottofondo, risuona ininterrotta “All I want for Christmas is you” di Mariah Carey. Perfino i servizi al TG sono sempre uguali. Si parla di corsa ai regali, della scomparsa del Presepe dalle case italiane e di cosa mangeranno le persone 24, 25 e 26. Ogni piccolo paesino ha le sue tradizioni: il bar che fa l’aperitivo, gli auguri in piazza. Insomma, in un mondo che cambia alla velocità della luce, il Natale rimane congelato nel tempo.


Qualunque cosa rimanga invariata negli anni ci annoia. In tempo record ci stufiamo degli abiti presenti nei nostri armadi e vogliamo sempre provare cose nuove. Eppure guai a cambiare le tradizioni natalizie. Su queste non si discute. E su ciò fanno leva con forza tutti i brand che nei cliché del Natale ci sguazzano imperterriti. Un po’ per dare rifugio sicuro ai compratori, un po’ per evitare sforzi. Così, ogni anno, le vetrine dei negozi si tingono di rosso, e nelle campagne pubblicitarie spuntano neve e giostre con i cavalli. Da qualche anno anche il Grinch entra, con prepotenza, a far parte di questo gioco (e pensano anche di fare qualcosa di nuovo).

Perchè non ci annoiamo?

In nostro soccorso arriva la psicologia che spiega quanto questi luoghi comuni siano necessari. Secondo gli esperti si tratterebbe di una forma di protezione. Un meccanismo del cervello che permette di sentirsi “normali” e parte di un gruppo. In un mondo sempre in movimento abbiamo bisogno di punti fermi ed il Natale, con le sue tradizioni, è tra questi. Siamo sempre alla ricerca del cambiamento, dell’idea dirompente che sconvolga. In un mondo che vuole essere sempre disruptive, forse, la cosa che lascia più a bocca aperta è il rispetto delle tradizioni.


Diciamoci la verità nessuno a Natale fa mai qualcosa di nuovo. Però, come si dice, a Natale sono tutti più buoni, quindi vanno bene anche le campagne pubblicitarie tutte neve e babbi Natale. D’altronde, se non ci fossero, un. po’ ne sentiremmo la mancanza.