Ma quindi gli eventi degli influencer sono così terribili?

da | LIFESTYLE

Continua il lento vacillare del ruolo degli influencer. Su Tik Tok è bufera mediatica e il tema sono gli eventi degli influencer. Cosa sta succedendo?

Piccolo recap per chi avesse perso il telefono

Difficile pensare che non abbiate visto o sentito nulla della questione, ma comunque urge un riassuntino. Su Tik Tok la creator Eleonora Arcidiacono fa il boom di visualizzazioni con un video in cui racconta la sua terribile esperienza ad un vento di Victoria’s Secret. Nello specifico l’accensione dell’albero di Natale. Di seguito Tik Tok Italia si divide tra chi le da ragione e chi le da torto. Molti sono i colossi della piattaforma che decidono di darle contro. In particolare i nomi sono 3: Carlotta Fiasella, Sasy Cacciatore e Francesca Amarra, ma non solo. E mentre il social si divide tra chi da ragione all’uno o all’altro risorge un vecchio video virale di Gianmarco Zagato che esprime, più o meno, la stessa opinione della cara Eleonora. Video a cui tutti gli influencer, compresa Carlotta Fiasella, avevano dato ragione senza fiatare.


Da ciò scaturisce l’indignazione dei follower la cui fiducia viene tradita per l’ennesima volta. Così i numeri dei creator in questione calano in maniera spropositata. Nel frattempo i video incriminati scompaiono dalla piattaforma per poi riapparire magicamente affiancati da terribili apology video. Che poi non si capisce come manager ed agenzie non abbiano ancora compreso che non si tratta di una strategia vincente.

Ma qual è la polemica?

Eleonora esprime il suo disagio nel trovarsi al suo primo evento per influencer. Spiega di notare molta falsità e che si sente fuori luogo perchè si è trovata in una stanza, dice lei: “piena di ragazze ipertruccate, super pettinate, letteralmente senza un capello fuori posto, vestite benissimo, letteralmente tutte così“. Lei invece racconta di essersi presentata con Ugg, jeans e maglioncino. Sul dresscode sorvoliamo perchè non è questo il punto. Anche se, in un mondo che si basa sull’apparenza, forse ce lo si poteva aspettare che l’occhio volesse la sua parte.

Detto ciò la polemica nasce dalla descrizione degli influencer come “mostri a sette teste”, almeno secondo Carlotta Fiasella. Per l’ennesima volta il mondo dei creator ne esce con un’immagine assolutamente negativa. Si parla di una realtà fatta di falsità che si riconferma dopo la scelta di chi risponde ad Eleonora di cancellare i video e ritornare sui propri passi. Perchè se è vero che solo gli stolti non cambiano idea, non si può nemmeno seguire sempre il vento. Questa perenne convinzione che basti cancellare un video per far si che le cose non siano successe non regge in piedi nemmeno un secondo. Vero che ci si dimentica facilmente delle cose, ma basta poco per far tornare vigile la memoria. Dal momento che tutte, o quasi, le opinioni dovrebbero essere rispettabili sarebbe stato meglio se questi influencer avessero lasciato le loro risposte ad Eleonora, se convinti della propria idea. D’altronde lanciare il sasso e nascondere la mano non porta a nulla di buono.

Un’altra prospettiva

Posto che il comportamento di questi personaggi è stato totalmente insensato, c’è ancora da dire una cosa. Ci si dimentica troppo spesso che, per gli influencer (e non solo), questi eventi sono occasioni di lavoro, non di piacere. Presenziare a questi eventi è una delle mansioni degli influencer. Dunque poco importa se ti piaccia o meno, andarci è necessario se si vuole fare questo lavoro privilegiato. Pensate davvero che ad un muratore piaccia lavorare sotto il sole cuocente d’estate? Ecco la stessa cosa, in misura estremamente meno drastica, vale per gli eventi degli influencer.

La morale di tutta questa storia è che, di certo, Eleonora non ha scoperto l’acqua calda. Che il mondo dei creator non sia dei più trasparenti è ormai di dominio pubblico. È anche vero, però, che si tratta di un lavoro e che, di conseguenza, non possiamo sempre pensare che tutt’uno vada come speriamo. Come in tutti i lavori è normale trovarsi bene con delle persone e meno con altre, ma ciò non prescinde la pacifica, nonché necessaria, convivenza con l’intero ecosistema. Continuiamo a voler considerare quello degli influencer come un vero lavoro. Eppure non ne accettiamo ancora tutte le sfaccettature che caratterizzano ogni attività professionale. Si tratta di un dovere, in primis, poi, si spera, anche di un piacere. Ma, innanzitutto, di un dovere e, come tale, bisogna anche accettarne i lati che non piacciono. In alternativa si può tranquillamente fare altri lavori e lasciare il “problema” degli eventi agli altri.

Foto: Instagram