Letizia Cirillo è una giovane creativa che ha trasformato la sua passione per la moda in un marchio che sa di “casa”. Fondatrice di Maison Letizia, un progetto nato dalla sua determinazione e dall’amore per l’artigianalità, Letizia incarna il perfetto equilibrio tra cultura, tradizione e visione.
La sua missione è chiara: vestire tutte le donne, indipendentemente dalla loro taglia, e farle sentire speciali con capi senza tempo. In questa intervista, ci racconta il suo percorso, le sfide e gli ostacoli superati e i sogni che custodisce per il futuro.
Letizia, sei una donna, un’imprenditrice, una giovane creativa. Ti va di raccontarci chi è Letizia Cirillo? Qual è il tuo percorso? Quali sono state le tue passioni? E cosa ti ha portato a trasformare la tua creatività in un vero e proprio brand?
La mia passione per la moda è nata da bambina, quando nel negozio dei miei nonni giocavo a fare la commessa. Crescendo, ho capito che volevo trasformare questa passione in qualcosa di concreto. Mi sono iscritta a un istituto di fashion design a Napoli, dove ho imparato tutto: dal design alla modellistica, dalla grafica allo styling.
Dopo gli studi, ho lavorato come stylist e poi in un’azienda di abbigliamento femminile, dove ho imparato moltissimo. Ma sapevo che volevo creare qualcosa di mio. Con il supporto della mia famiglia e del mio fidanzato, ho avuto il coraggio di fondare Maison Letizia: un brand che veste tutte le donne, senza limiti di taglia o forme, perché ogni donna ha il diritto di brillare. Ancora oggi mi emoziona vedere le mie creazioni indossate dalle mie clienti.
Il nome del tuo brand, Maison Letizia, sembra racchiudere qualcosa di molto personale. Cosa rappresenta per te e qual è la filosofia che guida ogni tua creazione?
Maison Letizia è il mio laboratorio dei sogni. “Maison” rappresenta una casa creativa dove mi perdo tra tessuti e idee, e “Letizia” è un omaggio a me stessa, ma soprattutto al significato di gioia che voglio trasmettere con ogni capo. Per me, è molto più di un marchio: è un simbolo di passione, qualità e amore per il Made in Italy.
Quando crei, quali emozioni cerchi di raccontare? C’è un filo conduttore che lega i tuoi capi, o preferisci che ogni pezzo sia unico e irripetibile?
Ogni mia creazione racconta qualcosa, ma il filo conduttore è sempre lo stesso: voglio creare capi minimal, ma efficaci, che siano femminili e imponenti. Anche se ogni pezzo è unico, ci sono dettagli che li legano tra loro: la qualità, la cura per i particolari e la mia passione per le spalle anni ’80. Voglio che chi indossa Maison Letizia si senta sempre speciale.
Una delle caratteristiche più particolari di Maison Letizia è la scelta di definire i tuoi capi senza tempo. Cosa rappresenta per te questa scelta e come si riflette nella tua visione della moda?
I miei capi sono “timeless” perché voglio che durino per sempre. Non seguo le stagioni, ma creo capi versatili, come i nostri trench, che si adattano a ogni occasione. Credo nella moda che non inquina e non spreca: produrre meno ma meglio è il mio modo di contribuire a un pianeta più sano. Per me, ogni capo è una storia d’amore che vive nel tempo.
Il Made in Italy è sinonimo di qualità, proprio come Napoli è sinonimo di sartorialità di altissimo livello. Ci troviamo tradizione e, allo stesso tempo, innovazione. Come interpreti questa eredità e in che modo cerchi di innovarla attraverso il tuo lavoro?
Ogni capo Maison Letizia è un omaggio al Made in Italy e alla mia terra. Lavoro a stretto contatto con laboratori sartoriali che vantano anni di esperienza, imparando ogni giorno da loro il valore dei dettagli e della qualità artigianale. Immagino un capo, lo disegno e poi cerco il tessuto perfetto per dargli vita, assicurandomi che ogni dettaglio sia curato al massimo.
L’innovazione per me sta nel creare qualcosa di fresco e giovane, ma con una saggezza sartoriale che deriva dalla tradizione. È un equilibrio tra passato e presente: capi che parlano la lingua di oggi, ma che non perdono di vista la storia e il valore della sartorialità napoletana.
Qual è la ventata fresca che la tua generazione sta portando nel mondo della moda?
La mia generazione è sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, ma per me l’innovazione va oltre l’apparenza. Mi ispiro agli anni ’80 e ’90, prendendo il meglio di quei decenni per creare capi moderni, senza tempo e fatti per durare.
Credo che il cambiamento più significativo sia questo: puntare su capi di qualità, lontani dalla logica dell’usa e getta. Non voglio creare abiti che colpiscano solo per l’estetica momentanea, ma pezzi che abbiano valore nel tempo, sia per la manifattura sia per la loro versatilità. La vera ventata fresca è un ritorno all’essenza, con capi che siano belli, funzionali e resistenti.
In un mondo dove tutto sembra girare attorno alla bellezza estetica, cosa significa per te creare qualcosa di bello? È solo una questione visiva o c’è un significato più profondo dietro le tue creazioni?
La bellezza estetica è fine a se stessa se non è accompagnata dalla qualità e dall’artigianalità. I miei capi non vogliono essere solo belli da vedere, ma memorabili per la loro unicità. Amo creare pezzi che raccontano una storia, che giustifichino il loro valore grazie ai materiali ricercati e alla manodopera pregiata.
Qual è stata la sfida più grande che hai affrontato come giovane designer? E c’è stato un momento in cui hai pensato: ‘Forse ce la posso fare davvero’?
La sfida più grande è stata costruire un team affidabile. Essendo giovane, spesso le persone provano a sottovalutarti o a sfruttarti, ma con il tempo ho trovato collaboratori che mi trattano come una figlia, guidandomi con consigli preziosi. Anche nei momenti di difficoltà, guardo la mia famiglia e il mio fidanzato, che credono in me, e mi dico: “Rialzati, questo sogno ti appartiene.”
La sostenibilità è un tema centrale nella moda di oggi, ma spesso viene utilizzata solo come slogan. Cosa significa davvero per te lavorare in modo sostenibile, e come lo applichi nella realtà di Maison Letizia?
Per me, sostenibilità significa produrre poco ma bene. Realizzo piccole quantità per ogni capo e cerco tessuti accantonati nei depositi, trasformandoli in pezzi unici. È il mio modo di rispettare il pianeta e ridurre gli sprechi.
Sei originaria della Campania, una terra ricca di storia, arte e tradizione. Quanto c’è della tua terra nel tuo stile e nelle tue collezioni?
La mia terra è nei valori del mio brand: la sartorialità, l’artigianato, l’attenzione ai dettagli. Napoli è una città ricca di contrasti e di storie, e cerco di trasmettere questa complessità nei miei capi. Mi emoziona quando mi dicono che i miei capi sembrano sartoriali: è il miglior complimento che posso ricevere.
C’è chi dice che la moda sia il linguaggio del nostro tempo. Tu cosa pensi? Credi che gli abiti possano parlare, e cosa speri che dicano le tue creazioni?
Per me, ogni capo racconta una storia d’amore infinita. Gli abiti non sono solo oggetti, ma narratori di lavoro, passione e dedizione. Voglio che chi li indossa si senta libera e valorizzata, specialmente chi spesso viene esclusa dai canoni della moda.
Ci sono tanti giovani che sognano di fare della creatività il loro lavoro, ma spesso si sentono bloccati. Che consiglio daresti a chi, come te, vuole inseguire i propri sogni nel design e nella moda?
Non arrendetevi mai. Provate, sbagliate, rialzatevi. Circondatevi di persone che vi supportano e credono in voi. Io ho capito che quello che conta è la forza di volontà. Anche se vengo da un piccolo paese, sto realizzando il mio sogno.
Guardando al futuro, quali sono i tuoi sogni più grandi come designer e come persona? Dove vedi Maison Letizia tra cinque anni?
Vedo Maison Letizia in giro per il mondo, ma con il cuore sempre nella mia terra. Sogno di aprire punti vendita monomarca, ma senza mai perdere la passione che mi ha portato fin qui. Voglio che Maison Letizia resti sempre una parte autentica di me, circondata da persone che credono nel mio progetto come io ci credo.