Come costruire uno stile autentico: l’influenza delle tendenze globali sulla nostra identità estetica
Quante volte avremmo voluto che gli occhi degli altri apprezzassero il nostro outfit scrupolosamente costruito seguendo le istruzioni di un reel instagram #GRWM (“Get ready with me”).
Sono stata brava? No! Lo stile personale sembra essere diventato una caccia al tesoro.
Creare il proprio stile
I media ci propongono infiniti esempi di look, trend e mood, spingendoci a cercare la nostra identità estetica al di fuori di noi. Ma quanto di ciò che indossiamo è davvero nostro? E soprattutto, potremmo mai sentirci autentici indossando uno stile che non abbiamo creato noi?
La questione è più complessa di quanto sembri. Se da un lato l’ispirazione è una componente naturale del processo creativo, dall’altro il rischio è di cadere nella trappola della copia. E questo può portarci lontano dall’essenza stessa del concetto di stile personale: un riflesso unico di chi siamo, non di chi aspiriamo a imitare.
Seguire il trend di moda o replicare ciò che vediamo negli altri può dare un senso temporaneo di sicurezza, ma la sensazione di disconnessione è spesso inevitabile. Capita a molti di acquistare un capo perché “funziona” su qualcun altro, solo per scoprire che non ci rappresenta. Quando lo stile non riflette chi siamo davvero, rischiamo di non sentirci mai completamente a nostro agio.
Vestirsi diventa un’arte, quello che mettiamo sopra la pelle diventa mezzo di espressione.
Per trasmettere autenticità è necessaria introspezione e sperimentazione. Ogni scelta racconta qualcosa di personale, esperienze, carattere, aspirazioni… insomma qualcosa che nessuno conosce al di fuori di noi.
Non esiste una regola universale che definisca cosa “ci sta bene addosso”. L’autenticità non è facile. Richiede coraggio, implica l’abbandono delle aspettative e delle pressioni sociali.
L’estetica dei -Core
Siamo tutti vittime delle micro-tendenze. Augustina Panzoni, Category Manager di Depop, parla di “liquefazione”: i trend di moda vengono svuotati del loro significato originale e rimpiazzati da altri in un batter d’occhio. Balletcore, gorpcore, blockcore, nel 2024 è tutto un -core.
Questi -core, che si diffondono e svaniscono alla velocità della luce, sono diventati una caratteristica distintiva dell’ecosistema delle tendenze moderne. I social accelerano il ciclo di vita delle mode, trasformandole in fenomeni virali consumati in pochi giorni o settimane.
Il 2023 ha visto perfino la nascita del Sardinecore. Tutto è iniziato con pochi capi e accessori ispirati alla forma del pesce, come la camicia “Liberez les sardines” del brand Clare V o la borsa Sardine di Bottega Veneta. TikTok ha amplificato il fenomeno con l’hashtag #tinnedfishdatenight, dove cene a base di pesce in scatola sono state interpretate come atti di romanticismo o, secondo i più cinici, come pura malinconia. Un altro esempio è il Regencycore: Bridgerton ha alimentato riportando in voga corsetti e atmosfere da romanzo storico.
Eppure, alcune di queste estetiche, per quanto fugaci, riescono a radicarsi più a lungo grazie a un mix di nostalgia, cultura pop e il supporto di celebrità e passerelle:il Quiet luxury.
Il Quiet Luxury e il Ritorno al Vintage
Il “lusso tranquillo” è il macro-tema che ha definito la moda degli ultimi 2 anni, una risposta alla turbolenza economica e alla voglia di capi rassicuranti e di qualità. Via i loghi appariscenti e le stravaganze, spazio a uno stile sobrio e raffinato. Celebrità come Sofia Richie Grainge e Kendall Jenner hanno fatto proprio questo trend, così come la serie Succession e i suoi look austeri, o le passerelle Primavera/Estate 2024 con gonne longuette, pantaloni classici e tacchi bassi.
Mentre il quiet luxury sposa la sobrietà, il lato più provocatorio della moda combatte le incertezze del presente con estetiche frivole. Fiocchi, volant e pizzi celebrano il ritorno alla moda girly, alimentata da fenomeni pop come il successo di Barbie e i look di Beyoncé e Taylor Swift.
Guardando al contemporaneo più vicino, emerge l’estetica “lazy girl”, che trasforma la comodità in uno stile raffinato. Capi sartoriali destrutturati e mix creativi di materiali dominano la tendenza, ribattezzata online come power casual o smartorial.
All’estremo opposto, il trend di moda grandpacore prende ispirazione dal guardaroba vintage dei nonni, con cardigan, pantaloni in velluto e mocassini. Bella e Gigi Hadid e brand come Loewe hanno abbracciato questa estetica, che unisce l’amore per lo stile vintage con il desiderio di un abbigliamento durevole.
Tuttavia, in un mare di voghe effimere, è facile costruire uno stile che ci rappresenti davvero?
Foto: vogue, ELLE, instyle