Dal 10 al 17 novembre Torino ospiterà gli ATP Finals. A gareggiare nel torneo più importante del tennis anche atleti giovanissimi. Tra cui il rosso più forte d’Italia: Jannik Sinner.
A forza di “I told ya” e look d’ispirazione Challengers tutti sono diventati appassionati di tennis. Quella pallina gialla che sfreccia da una parte all’altra del campo si è trasformata in un collettore d’attenzione senza precedenti. A contribuire a questa impennata pop del tennis sono i suoi protagonisti. I tennisti del 2024 al centro di campagne pubblicitarie, show televisivi e pubblicati in prima pagina su tutte le riviste. In questo l’Italia sta vivendo una nuova primavera. Dopo Berrettini e Musetti è il tempo di Jannik Sinner. Il rosso prodigio classe 2001 che, arrivato dall’Alto Adige, ha scritto la storia sull’erba inglese di Wimbledon arrivando in semifinale.
Dopo 48 anni è stato Sinner a regalare all’Italia un nuovo Slam all’Australian Open 2024. Oltre ai suoi tantissimi traguardi nel tennis, che l’hanno portato nell’Olimpo dello sport, Sinner è diventato un’icona pop. Un simbolo della generazione Z che ce l’ha fatta. Di fronte ad un mondo che la racconta, molto spesso, come una generazione incapace di lavorare e portare termine obiettivi. Lo sport scorre nelle vene di Sinner da sempre. L’atleta ha, infatti cominciato, da buon altoatesino, nel mondo dello sci alpino. Per poi spostarsi nel tennis a soli 14 anni.
Sinner è ormai invitato fisso ai fashion show più importanti della moda, il suo capello rosso e il suo taglio riccio fa scuola tra i ragazzi. Più o meno giovani che siano. Completino total white firmati Nike e borsoni di Gucci sono i suoi items. Stilemi che lo accompagnano dentro e fuori dal campo dove è portatore sano di quiet Luxury. E come potrebbe non esserlo in quanto campione di Tennis?! A catturare il pubblico non è solo la sua incredibile bravura nel tennis. Di Jannik piace la spontaneità. Il modo in cui, per esempio, da Fazio racconta con semplicità l’incontro con il presidente Mattarella.
Sinner è l’esempio chiave del campione della gen Z. Poco istituzionale, ma soprattutto reale. Un ragazzo “ordinario” che vive una vita straordinaria, forse senza troppa consapevolezza. Poche costruzioni e tanta realtà accompagnano l’innata simpatia del tennista. Chiave del suo successo, al di là del mondo sportivo.
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