Basta app d’incontri: la genz si è stancata di scambiarsi messaggi 

da | LIFESTYLE

Gli utenti iscritti alle app d’incontri sono ogni anno in calo. La genz si fa pioniera di appuntamenti offline

Un sondaggio Axios ha dimostrato che l’80 per cento dei ragazzi della genZ trova le app di incontri troppo frustranti e preferisce gli incontri vis a vis. 

Negli ultimi tre anni il numero di utenti iscritti a Tinder è sceso da 154 a 137 milioni.

Le app d’incontri sono passate di moda

Se le app d’incontri sono così in voga tra i Millennials, ciò non implica che anche la genz ne sia affascinata; magari potevano essere un passatempo in lockdown, ma niente di più. 

La pandemia ci ha portato ad odiare videochiamate, meeting online, cene a distanza separati da un computer e tutto ciò che concerne l’ambito dello svago e del piacere condiviso da lontano. 

Infatti dal periodo post-covid fino ad oggi abbiamo sempre più voglia di condividere ed essere coinvolti in qualcosa personalmente, non tramite i nostri account. 

Ci siamo stancati perché queste app sono l’ennesima pressione che ci viene imposta e inflitta dalla società di dover essere sempre tutti belli e perfetti. Non solo esteriormente, ma anche nelle descrizioni di noi stessi, nei nostri interessi e nei gusti. Se non siamo conformi a dei parametri della società veniamo esclusi a priori, mentre invece il contatto e la relazione che possiamo instaurare dal vivo va oltre tutto ciò. 

Meglio incontrarsi dal vivo; perché se ti celi dietro ad uno schermo puoi essere chi vuoi, e chi è dell’altra parte potrebbe innamorarsi di una persona che non sei neanche lontanamente tu.

Portano davvero a dei benefici?

Ma poi, sono davvero efficaci queste app? Spesso dopo alcuni scambi di messaggi, non si arriva neanche all’incontro fisico… alcuni sostengono che le app gli abbiano permesso incontri di una notte, qualche uscita finita male; raramente nascono storia d’amore, molte chiacchiere e frequentazioni di poche settimane.

Ormai non si tratta più neanche di pregiudizio verso le stesse app d’incontri; il tema dei dating online è stato scardinato, perciò è proprio questione di mancanza di fisicità e contatto. 

Ma pensate quando i vostri figli, tutti contenti , vi chiederanno “Mamma, papà come è stato il vostro primo incontro?” E voi rispondere “tramite uno schermo, ho selezionato tra tre/ quattro profili (Perché si tratta di profili, non di persone in carne ed ossa) quello che sembrava più affine ai miei standard estetici e ai miei interessi; dopo giornate di chat e messaggi siamo usciti e una volta su mille è andata bene… “ A mio parare è un po’ triste, se consideriamo anche le storie che ci raccontano oggi i nostri nonni, degli scambi di lettere ai mesi senza vedersi e agli incontri spontanei. 

Una generazione insicura

Comunque anche chi le usa sostiene che sia comunque meglio relazionarsi dal vivo. Forse abbiamo paura del rifiuto? Non vogliamo rimanere delusi da un no dopo il primo appuntamento?Abbiamo sempre più paura di soffrire e per questo cerchiamo di renderci immuni all’amore, facendo sì che se una cosa deve accadere, accadrà, naturalmente. 

L’aspetto positivo? La genZ, come al solito la più profonda fra tutte, pare essere stanca di scappatelle frivole e superficiali. In molti cercano un impegno serio e costante, che con queste app sembra difficile da raggiungere. 

Leggi qui anche il nostro sondaggio sulle app d’incontro 

Immagini: Pinterest