Su Tik Tok si spacchettano box di bijoux vintage e si abbandonano i gioielli minimal. Torna di moda la bigiotteria delle nostre zie.
Chi, in famiglia, non ha una zia addobbata every day di bigiotteria di ogni tipo? Gioielli accumulati negli anni, scovati tra mercatini e profumerie. Quei classici accessori sui quali alla domanda: “Dove l’hai preso?” Si risponde: “E chi si ricorda, ce l’ho da un sacco di anni!”. Collane con perle giganti, bracciali decoratissimi e orecchini pendenti di ogni tipo. Tutti bijoux di cui ci eravamo quasi dimenticati in favore di catenine sottilissime e punti luce che illuminano delicatamente il viso. Tik Tok porta alla ribalta la bigiotteria con video unboxing di misteriosi pacchetti ordinati da Vinted.

I social sono pieni di video in cui gli utenti spacchettano con entusiasmo box di bigiotteria usata. Pacchi stra colmi di bijoux di vario genere ordinati dai clienti all’insaputa del contenuto. Sarà un po’ anche quello il fascino di questo trend: la scoperta. Il sentimento di stupore che rievoca le sensazioni delle buste sorpresa acquistate la domenica mattina in edicola quanto eravamo piccoli. Cause di pianti, grida e discussioni con i genitori che non volevano spendere soldi inutilmente. Ecco allora che il trend diventa super virale sui social e, di conseguenza, torna di moda anche l’uso di certi gioielli.
Bijoux che, con tutta probabilità, non avremmo mai acquistato per scelta. Ma che, scovati in questa maniera, diventano perfetti per svoltare il look. Al piacere della sorpresa si abbina, perciò, la felicità di acquistare, a poco prezzo, gioielli particolari in grado di rendere unico ogni look. Con accessori di cui, veramente, non si conosce la reale provenienza.
Ma sapete come nasce la bigiotteria?
ùQuella della bigiotteria è un’invenzione piuttosto recente. Ad avere la geniale intuizione fu Coco Chanel. Prima di mademoiselle, infatti, non esistevano i bijoux. La gioielleria era molto costosa e, di conseguenza, appannaggio della classe più ricca. I primi pezzi di bigiotteria nacquero, in realtà, per il cinema con funzione scenografica. Venivano infatti chiamati i “gioielli delle dive” realizzati in modo che sembrassero reali per il grande schermo. Chanel ebbe l’intuizione di introdurli a completamento del look.

Secondo mademoiselle era volgare spendere cifre esorbitanti per qualcosa la cui riproduzione più economica faceva lo stesso effetto. Così fu Coco a rendere “di moda” i lunghi fili di finte perle piuttosto che i gioielli in ottone o le pietre finte. Certo nulla a che vedere con le maxi collane e gli orecchini enormi di cui oggi è composta la bigiotteria. Motivo di sicuro orrore per Coco, ma d’altronde, come diceva lei stessa: “la moda cambia, lo stile resta!”. Insomma, per quanto vogliamo fare i moderni e gli avanguardisti, gira che ti rigira, si torna sempre a pescare dal passato.
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