Tamagotchi: il ritorno del pixelato amico di sempre

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Tamagotchi: nostalgia anni ’90 oppure nuova frontiera del gaming?

Ricordate quel piccolo ovetto che vi teneva compagnia durante le ore di lezione o nei lunghi viaggi in treno? Quello che, ancora oggi mi ricordo, mi fece penare per richiederlo? O tutti i compiti, massimi voti a scuola e niente distrazioni…oppure bye bye “giochino”. 

Il Tamagotchi, l’animale domestico virtuale che ha conquistato il cuore di milioni di bambini e adolescenti negli anni ’90, è tornato a far parlare di sé. Ma come è possibile che un giocattolo così semplice e datato possa riscuotere ancora tanto successo tra le nuove generazioni?

Forse perché è molto più di un semplice giocattolo. 

È un simbolo di un’epoca, un oggetto che evoca ricordi e emozioni. 

Ma è anche un prodotto attuale, in grado di soddisfare le esigenze di un pubblico sempre più vasto e variegato. Che siate nostalgici degli anni ’90 o semplici curiosi, il Tamagotchi merita sicuramente una seconda chance.

Nato nel 1996, idea di un’azienda giapponese -Bandai-, ebbe un successo immediato e travolgente.

In breve tempo, il Tamagotchi si diffuse in tutto il mondo, diventando un vero e proprio fenomeno di massa. Le scuole vietarono l’uso dei Tamagotchi durante le lezioni, i genitori si preoccuparono dell’attaccamento eccessivo dei loro figli a questi piccoli esserini digitali, e i media ne parlarono in lungo e in largo.

L’evoluzione di un’icona

Negli anni successivi, il Tamagotchi ha continuato a evolversi, dando vita a numerose versioni e modelli sempre più sofisticati. Sono apparsi Tamagotchi a colori, con più giochi, possibilità di farli crescere e riprodurre. Per meglio completare l’esperienza, persino con la funzione di scambiare dati con altri Tamagotchi.

Fino al 2010, anni in cui era, a tutti gli effetti, diventato un prodotto di nostalgia. 

Rilanciato nel 2019, si è diffuso negli USA e successivamente in UK. Finchè nel 2023 non è ritornato in auge con un boom che ha riportato in auge il marchio con nuovi modelli. Questo sfruttando la nostalgia degli anni ’90 e la curiosità delle nuove generazioni. 

Si è evoluto ad un livello tale, che, quest’anno Bandai ha deciso di aprire il primo flagship Tamagotchi a Londra, al Camden Market. 

Nuova vita 

La storia del Tamagotchi è una storia di successo, di innovazione e di affetto. Un piccolo ovetto elettronico che ha saputo conquistare il cuore di milioni di persone. Ha dimostrato che la tecnologia può essere un potente strumento per creare legami emotivi e stimolare la fantasia. 

E’ questo mix perfetto tra nostalgia e innovazione che ha permesso, al marchio, di creare un Tamaverso -un metaverso dedicato al gioco- e creare collab con brand come Sanrio. Fino ad arrivare a una capsule collection con Max Mara. 

Insomma…un tuffo negli anni ’90 a pieno titolo. Evviva la nostalgia. 

Photocredits: Pinterest