Nella terzultima giornata di Parigi Fashion Week si parte con un futurismo eclettico per chiudere poi con l’extravaganza bohémien di Valentino e Isabel Marant.
Salut Paris! Ci stiamo sempre più avvicinando alla fine di questa Parigi Fashion Week. Le catwalk seguono il loro ritmo con l’allure chic francese che le caratterizza da sempre, assieme alla maestria e alle estetiche dei più grandi designer. Inoltre, la giornata del 29 settembre porta con sé un fashion evento non da poco.
Nella terzultima giornata di moda francese Alessandro Michele debutta con la sua prima passerella Valentino.
Ma andiamo per gradi e cominciamo dall’inizio.
La mattina si apre con la sfilata di Niccolò Pasqualetti. Il finalista del LVMH Prize 2024, il suo stile è eclettico e ambiguo, ma una cosa, nella sua ambiguità, la capiamo benissimo ed è la sua maestria. In passerella sfila un guardaroba decisamente adatto a tutti i giorni. Jeans, trench, blazer, tutti capi che potremmo vedere per la strada, ma ecco che arriva l’arte di Pasqualetti. I tagli sono particolari, sembrano classici, ma non lo sono.
L’idea su cui basa la collezione è quella dell’acqua e della luce, nello specifico del riflesso della luce sull’acqua e il senso di “quiet confidence”. Pasqualetti disegna gioielli e accessori e per questo la possibilità di indossare i capi in diversi modi è importante. Alcuni degli abiti presentano più di una texture e si particolareggiano per tagli diagonali e accessori che entrano ed escono dal tessuto da appositi fori. Altri invece ne disegnano i confini. La sensazione di riflesso sull’acqua la percepiamo grazie all’uso di materiali trasparenti e leggeri che rivestono i capi o ne costituiscono di nuovi.
Niccolò sfila un guardaroba “normale”, un’estetica elegante da tutti i giorni, che quando incontra il nostro sguardo si scopre più particolare e dettagliato che mai.
Passiamo al surrealismo più esplicito con Duran Lantink. Il designer è da tempo noto per le sue silhouette avant-guarde. La collezione si fa forte della tendenza delle ultime passerelle nell’esagerare le forme, nel concedersi dell’assurdo nelle proprie collezioni. Per questa spring summer, Duran ha fatto un giro in spiaggia e ci ha proposto delle camere d’aria imbottite inserito in costumi ad un pezzo.
Su alcuni dei costumi vengono aggiunte delle taglie in più, super evidenti, sulle coppe dei bikini. Altri costumi interi vengono imbottiti in alcuni punti che fanno rassomigliare le modelle ad insetti, addirittura alieni. Altri look si accessoriano invece con gioielli esagerati, accessori particolari, in alcuni la borsa diventa un copricapo, decisamente assurdo. C’è molto da dire, ma possiamo sicuramente riassumer tutto con una parola: assurdo.
Verso il pomeriggio incontriamo un’eleganza chic e riportiamo i piedi per terra con Akris. Strati e strati di trasparenza che a forza di sovrapporsi perde la sua caratteristica peculiare e copre il corpo nella sua totalità. Troviamo poi cascate di tulle e una grande presenza di organza. I colori sono tonalità pastello, colori morbidi, pacati. Sarà forse che arriviamo da passerelle molto particolari…
Lo styling si particolareggi con l’utilizzo di giacche inserite in modi diversi e sicuramente non come lo faremmo noi. I look sono eleganti, quasi sempre adatti a tutti i giorni, ogni tanto si dettagliano con organza e tagli di tessuto che scendono giù o strutturano alcuni dei look.
Se nella passerella precedente avevamo un futurismo assurdo ed esplicito, quella di Akris è un futurismo chic ed elegantissimo.
Eccoci ora finalmente arrivati all’evento più aspettato di questa giornata: Valentino (by Alessandro Michele). Allora, cercherò di trovare le parole giuste perchè un momento come questo le merita. Lo spirito di Alessandro Michele si muove con piedi di piombo sulla passerella di Valentino. Il sentimento del boho, del gipsy, dell’estroversione, del massimalismo, ci sono tutti: la sua estetica è cruciale. Si unisce tutto con l’eleganza tradizionale di Valentino.
Pizzi, pellicce, cappelli, trasparenze, luccichii, c’è tutto. La collezione sembra una passeggiata dei due colossi della moda, una passeggiata che li vede camminare allo stesso passo e con lo stesso piede. Tutto ha senso, tutto ha il duo perchè ed è riconducibile a uno o all’altro. La passerella è un momento di incontro che funziona, fila liscio, ci lascia a bocca aperta e di nuovo innamorati della moda.
L’extravaganza di Valentino è stata ri-tirata fuori dall’heritage di un brand dalla lunghissima storia, grazie alla maestria di uno dei designer più iconici e coerenti dell’ultimo periodo.
Cercando di buttare giù lo spessore di questa passerella, passiamo alla prossima, ridandoci un tono e sistemandoci a modo.
Eccoci con Ottolinger che porta sulla passerella il suo stile street aggiungendole i dettagli giusti per diventare elegante e approdare a Parigi. I look sembrano uscire da un guardaroba anni ‘90, con l’uso di capi che si sovrappongono e si strutturano di tessuti strappati? O magari solo tagliati. E se la chiccheria di Parigi si inserisce con la scelta dei tessuti, dei colori e delle linee dritte e pulite, l’estetica futuristica e street del brand si esprime con l’aggiunta di accessori giganti e intrecciati.
La passerella inizia con look più sportivi e man mano che si va avanti si fanno più seri. Onnipresente una fascia di tessuto che può fungere da top, ma anche da gonna. Sfilano anche completi rigorosamente destrutturati che vestono però le modelle nel modo giusto, esagerando nella composizione, ma non nelle misure. Finalmente!
Ebbene sì: con Ottolinger la cultura e l’estetica rave arriva fino a Parigi.
La giornata si conclude con l’iconica Isabel Marant. Il suo stile in continuo cambiamento è da sempre legato al mondo bohémien e a quella western, con un po’ di punk qua e là. L’idea è quella del comfort e anche con questa passerella Isabel riconferma il suo concetto di moda, la sua estetica, alla base di tutto. Ispirandosi alla vibe dei primi anni ‘80, nello specifico ad Annabella Lwin e la sua band Bow Wow Wow.
La collezione sfila con un intricata ed ipnotica mescolanza di tessuti e ricami. Abbiamo le frange e lo scamosciato. Abbiamo le stampe, ancora le frange e i capi si fanno morbidi ma sensuali, scivolando nei giusti punti per renderlo bello, ma anche comodo. Ma non temete: c’è anche la pelle! E anche in questo caso è morbida, fluida.
L’estetica è boho, la collezione stupenda e la passerella si conclude con due capi paillettati ed eleganti senza mai perdere la sua allure bohemiene.
Insomma, iniziata come una giornata di silhouette futuristiche, si conclude con un sentimento bohemiene che ci porta verso un altro sentimento, più romantico, più giocoso e divertito. Ci torna un po’ la voglia di sperimentare con i capi, così come sono, con “semplice e chiara” eleganza bohémien.