Emporio Armani: l’iconico store meneghino, finalmente, riapre

da | STYLE

Dopo un intervento di rinnovo, riapre a settembre il flagship store Emporio Armani di Milano. Il negozio ha un passato iconico, un presente interessante e un futuro sempre più sostenibile.

Erano gli anni Ottanta a Milano, in via Durini ergeva il negozio di Emporio Armani. Si trovava a pochi passi da Piazza San Babila, nonché dal Burghy, l’iconica catena di fast-food italiana che hai tempi godeva di una fama non da poco.

Armani apre il suo Emporio per parlare con e dei giovani.

Attraverso un’estetica tutta sua, Emporio Armani voleva raccontare il gigantesco mondo delle culture giovanili. Inutile dire che l’Emporio ebbe un successo enorme. Con Emporio, Armani, portava in Italia l’idea delle “moda democratica”. Considerata una scelta azzardata si rivelò una delle intuizioni più fruttuose.

Nell’emporio venivano venduti capi firmati Armani a prezzi accessibili anche ai più giovani. Re Giorgio raccontò: “L’ho immaginato [Emporio Armani] come una linea con cui sperimentare, catturando le nuove tendenze e proponendo una moda democratica”. Continua poi: “un contenitore nel quale ciascuno può trovare qualcosa e farlo proprio, interpretandolo in modo personale”.

Con Emporio Armani, Giorgio dà vita al primo esempio di moda inclusiva e lo fa con grande anticipo su chiunque altro.

Non vi ho citato Burghy e San Babila senza motivo: negli anni Ottanta questi luoghi erano l’epicentro dei Paninari. Giovani molto attenti alla moda che prediligevano le firme, meglio se evidenti. Jeans e maglie logate erano la divisa ufficiale del gruppo.

Emporio Armani, ai tempi, come capo cardine proponeva il denim. Un’altra scelta controcorrente per il periodo, nessun stilista aveva mai pensato di fare una cosa del genere. Questo e l’aquilotto, disegnato per caso, erano simboli di appartenenza per i Paninari.

Emporio Armani diventa il punto di riferimento per i giovani più alla moda e parte fondamentale di un movimento culturale.

Lo store, poi, cambiò sede spostandosi in Via Manzoni 31, luogo che diventa ufficialmente la sede storica del negozio. Questo settembre lo store viene riaperto dopo un intervento di rinnovo che ha lasciato tutti con il fiato sospeso.

Aperto negli anni 2000, il flagship store Emporio Armani si trova nell’iconico palazzo a forma di “A” che ospita anche Emporio Armani Ristorante e Caffè, Nobu Milano, Armani Hotel e il club Armani/Privé. Lo store, quindi, ritorna ad essere il dinamico punto di scambio con la città e le persone che la attraversano.

Giorgio racconta come la zona sia cambiata: “Quando, ormai più di vent’anni fa inaugurai in via Manzoni l’Emporio Armani di Milano […] questo era un punto alquanto austero della via più esterna del quadrilatero. Lo spazio è diventato presto un irrinunciabile punto d’incontro di milanesi e non”.

A distanza di tempo, ho pensato fosse arrivato il momento di rinfrescare il progetto, usando la tecnologia, aprendo le vetrine per sottolineare il dialogo tra dentro e fuori”.

Lo spazio, infatti, è stato aggiornato per rispecchiare il presente e le sue esigenze. Rispettando rigorosamente i principi di sostenibilità del Gruppo Armani, integrando il nuovo con il rispetto delle strutture originarie.

Ma come cambia il design dello store?

Emporio Armani diventa un contenitore soft, dai toni morbidi e neutri. Gli arredi sono leggeri e modulabili, diversi per ogni area dello store. L’accento viene messo sull’aspetto tecnologico che va in contrasto con l’essenza essenziale del negozio. Gli schemi led sul soffitto smaterializzano lo spazio con affreschi digitali in movimento, le cui immagini creano un dinamico gioco di rimandi ai temi delle collezioni.

Emporio Armani

L’apertura completa delle vetrine e delle finestre, poi, permette alla luce di inondare lo spazio, mentre il dialogo tra interno ed esterno sottolinea il senso di inclusività e la leggerezza del progetto.

Anche sulla scelta dei materiali c’è stata molta attenzione. Il pavimento è stato rifatto in eco-resina e le pareti rivestite di pannelli cementizi, innovativi e dall’aspetto solido e materico. I tavoli sono in vetro trasparente. Tutto fa pensare a mobilità e leggerezza.

Emporio Armani

L’intero progetto è caratterizzato da una leggerezza che è sia visiva che strutturale, che rispecchia le esigenze di rinnovamento.

L’idea è quella di una scrittura dello spazio immediata, emotiva e dal basso impatto.

Ovviamente non poteva mancare il perfetto stratagemma per la pubblicità: un’Ape car, rigorosamente elettrica, logata Emporio Armani e posizionata di fronte allo store. Questo avveniva in concomitanza con la settimana della moda e per l’occasione Emporio Armani ha trovato il giusto gadget.

Infatti: ai passanti venivano distribuite delle tote bag assieme a delle cartoline personalizzate con grafiche e frasi legate alla sostenibilità. Inoltre, le cartoline potevano essere spedite da caselle postali dedicate contribuendo alla diffusione di messaggi a sostegno dell’ambiente.

L’iniziativa è legata a “Milan Green Circle”, un intervento di rinaturalizzazione del percorso della linea filoviaria milanese 90/91.

L’attività fa parte del progetto sostenuto da Gruppo Armani assieme a Forestami e al Comune di Milano. Questo progetto porterà alla piantagione di ben 350 nuovi alberi e oltre 60.000 arbusti ed erbacee perenni. Direi che un po’ di verde nella nostra concrete jungle ci serve.

Armani è da sempre interessata a portare la sostenibilità al primo posto e per questo gli saremo sempre grati. Insomma, il nuovo negozio si prospetta come un nuovo inizio, ripartendo dagli stessi ottimi valori seguiti, da sempre, dall’azienda.

E voi siete già passati dal nuovo Emporio Armani?

Tag: