Oggi, 25 settembre 2024, è la giornata mondiale dei sogni. Il sogno è diverso per ognuno di noi, ma per tutti è il mezzo per raggiungere la felicità
Qual è il tuo sogno?
Quando da bambini ci viene posta questa domanda, tutti sappiamo rispondere. C’è chi risponde “la ballerina”, chi “il pilota”, “il calciatore”, “il cuoco”, ecc.
Ma quando ci viene posta da grandi, anche a vent’anni o poco più, sembra la domanda più difficile che ci sia mai stata fatta.
Noi ragazzi di AdlMag siamo andati in Piazza Duomo a Milano per fare un sondaggio e capire che differenza c’è tra i sogni che avevamo da piccoli e quelli che, invece, abbiamo oggi. Dopo aver parlato con alcune persone, tra ragazze/i, adulti e signori di età diverse, siamo arrivati alla conclusione che la frase “Qual è il tuo sogno oggi?” spaventa, e non poco. Tutti avevano la risposta pronta sui sogni che avevano da bambini, ma in pochissimi su quelli che hanno ora, da grandi. ( Potete vedere il video sul nostro canale TikTok “AdlMag”)
Il sogno è diverso per ognuno di noi. C’è chi vede i sogni come una realizzazione di sé, e li realizza attraverso un mestiere e un futuro lavorativo, ma c’è anche chi li percepisce come il raggiungimento di un obiettivo che si è prefissato da anni.
Sogni o aspirazioni
Tempo fa mi è stato chiesto quale fosse il mio sogno, e sul momento ho risposto che non ne avevo uno, avevo delle passioni e delle aspirazioni, ma non un sogno vero e proprio. In seguito alla mia risposta, mi è stato detto “È impossibile che tu non abbia un sogno, tutti ne abbiamo uno”. Da quel giorno ho iniziato a riflettere sulle parole “Tutti abbiamo un sogno” e sono giunta alla conclusione. Ho capito che il mio sogno non è diventare “- mestiere – “, ma riuscire a raggiungere uno scopo e un obiettivo che da un po’ di tempo mi sono prefissata.
Questo per dire che il famoso “sogno” non è per tutti “diventare qualcuno”, ma può essere qualcosa di semplice o banale per alcuni, mentre per altri può essere qualcosa di complicato a cui puntare, raggiungibile solo attraverso sacrifici, sofferenza e impegno. Ecco perché li definiscono sogni.
I sogni sono da coltivare, ma non per forza da realizzare
Possiamo avere un sogno che rimane quello per quasi tutta la vita, e poi, un giorno, di punto in bianco, possiamo accorgerci che quel sogno non ha più così tanta importanza; il nostro percorso di vita ci porta a scoprire ogni giorno nuove cose che possono far cambiare i nostri interessi. Da qui è sorta la domanda “Qual era il tuo sogno da bambino? E, invece, qual è il tuo sogno oggi?” Perché spesso le cose cambiano. Siamo in continua evoluzione. E se non riusciamo a raggiungere il desiderio che avevamo da bambini, ma siamo ugualmente felici dove siamo arrivati, non succede niente. L’importante è sempre avere una strada che ci porti verso la felicità.
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