Bonjour Paris: secondo giorno sulla passerella

da | STYLE

In passerella da New York a Parigi, passando per Londra e Milano.

Le grandi quattro città della moda, the fabulous four, continuano a regalarci emozioni. 

Certo, ammettiamo tutti che ci si aspettava molto di più da New York e Londra -che sono sembrati sottotono- e forse, ma non voglio essere troppo disfattista, anche Milano ci poteva regalare molto di più. Tuttavia, lasciamo stare quel discreto senso di incompletezza. 

Nonostante i tempi cambino, e non sia più al centro dello stile, Parigi rimane in grado di trascinarci in quell’allure di fashionable che porta con sé. 

In passerella

Con l’entusiasmo di Emily, quando vola da NY a Parigi, ci buttiamo sulle passerelle parigine. La seconda giornata regala un perfetto mix: come un bravo bartender esperto nell’arte della mixology, e chissà che non sia la carta vincente, si uniscono nuovi nomi a grandi colossi. E’ l’emblema di questa giornata che ha visto in calendario -ad esempio- una contrapposizione di storicità. Fondato nel 2023, Alain Paul, apre la seconda giornata ed a metà troviamo (l’essenza della moda francese, insieme a Mademoiselle Chanel) Dior.  

Alain Paul

Nuovo, nuovissimo, porta sulle scene il mondo della danza. “ I want to bring the dancer’s wardrobe to the streets”, Alain Paul esprime chiaramente la sua idea. Un mondo fatto di tessuti elasticizzati, crepe, maglieria, sete e un gioco di colori e trasparenze. 

Linee pulite e silhouette contemporanee, elementi sartoriali combinati con materiali innovativi, donano freschezza alla collezione.

Il bianco e il nero la fanno da padrone, insieme alle linee pulite, c’è attenzione ai dettagli ma anche note di colori come il rosso scuro e un piacevole contrasto giallo tenue e grigio. Tutto assemblato con rigore ed eleganza. Esattamente quello che si vedrebbe in un balletto all’Operà.

Ruohan 

Sempre in tema di rigore ed eleganza, nonostante non c’entri niente il mondo fatto di tulle e scarpette a punta, vediamo l’essenzialità dello stile minimalista di Ruohan Nie. Forte della sua ispirazione legata al mondo dell’arte, dei viaggi e del design -direttamente dalla Cina- ci accompagna in una sfilata dove l’unico obbiettivo è accompagnarci per mano in questo mondo.

Le modelle, hanno sfilato all’esterno di un quadrato, velato da loro stesse, dove musica dal vivo accompagnava la passerella. Musica delicata come i tessuti mostrati, in palette di colori neutri, morbidi ed allo stesso tempo femminili. Un’insieme di dettagli e accessori, come borse a spalla, mocassini, pochette che creano un connubio di eleganza e raffinatezza insieme all’essenziale. 

Stravaganza, fino ad ora, non se ne vede. 

Il momento di stupirci arriva presto. Con una reinterpretazione del mito delle Amazzoni, Maria Grazia Chiuri, celebra la donna contemporanea. 

Un po’ come ha fatto Hermès, nella collezione AI 24/25. 

Christian Dior 

Con arco e frecce, rimandi all’ispirazione equestre avuta da Christian Dior, una serie di look uniscono l’estetica sportiva a quella haute couture. 

Abiti fluidi e confortevoli si alternano a tailleur sartoriali, il tutto impreziosito da dettagli tecnici e materiali innovativi. Le silhouette sono slanciate e dinamiche, perfette per una donna sempre in movimento.

Un elemento chiave della collezione è la rivisitazione del classico tailleur Dior. Giacche e pantaloni sono proposti in tessuti tecnici e presentano tagli più sportivi, creando un contrasto affascinante con la femminilità delle linee. 

Tuttavia, è l’abbigliamento sportivo a rubare la scena. 

Tute, leggings e felpe sono rivisitate in chiave luxury, con l’aggiunta di dettagli preziosi e lavorazioni artigianali. Le scarpe, un mix tra stivali e infradito, e le sneakers con gambali in stretch completano il look. 

Dalla mitologia passiamo alla magia. Certo, sempre creatura mitologica rimane, ma, è facilmente collegabile a un mondo magico. Parliamo dell’unicorno di Florentina Leitner. 

Florentina Leitner

Una collezione che è pura fantasia. in passerella tessuti scintillanti, combinazioni di colori giocosi, -che ci riportano alla nostra infanzia, tra brillantini e tulle, quando volevamo essere tutte principesse- accessori accattivanti e un audace uso del rosso e del nero. Tutto questo ci porta in una dimensione onirica, probabilmente quello di cui abbiamo bisogno senza saperlo, e ci apre a un mondo di tessuti riciclati, stampe 3D, lavorazioni artigianali e disegni floreali.

Con materiali ecosostenibili e un pizzico di ironia, non si rinuncia a parlare dell’eterna battaglia tra bene e male. Eh si, perché la collezione, della designer austriaca è ispirata a “The Last Unicorn” di Peter S. Beagle. Come ci è facile intuire dal tema sulla passerella. 

In questo viaggio tra eleganza, rigore, mitologia e magia arriviamo alla conclusione di questa seconda giornata. 

Saint Laurent 

Giacche in pelle con spalle larghe, occhiali da sole, doppiopetto e pantaloni sartoriali accompagnati da tacchi. Sulla passerella rimandi alla moda maschile degli anni ’50. Vaccarello ha saputo bilanciare alla perfezione l’eros e la raffinatezza, creando capi che sono al tempo stesso provocatori e chic. La palette cromatica, dominata dal nero e dal bianco, è stata interrotta da tocchi di colore vibrante, come il rosso fuoco e l’azzurro elettrico, che hanno aggiunto un tocco di vivacità alle creazioni.

I dettagli sartoriali impeccabili e le proporzioni oversize hanno conferito ai capi un’aria sofisticata e moderna.

La scelta di far sfilare le modelle in un ambiente minimalista ha permesso di mettere in risalto la forza delle creazioni, senza distrazioni. Infine, ultima, ma non meno importante: la colonna sonora, coinvolgente, ha accompagnato perfettamente la sfilata, creando un’atmosfera intensa ed emozionante. 

Questa seconda giornata della Paris Fashion Week ci trasporta nel cuore della moda, dove tutto è possibile. 

Photocredits: Instagram

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