Moda e Cinema: I Costumi che hanno fatto la Storia

da | STYLE

Non è solo la grande interpretazione o la trama avvincente a rendere memorabile una pellicola. 

È impossibile pensare a Colazione da Tiffany e non associarlo all’iconico tubino nero indossato da Audrey Hepburn, o ricordare Pretty Woman senza che si materializzi una Julia Roberts nel suo elegante abito rosso.

I costumi rendono indimenticabili i personaggi sul grande schermo, diventando simboli di stile capaci di influenzare la moda per generazioni. 

Ecco alcuni dei look più memorabili della storia del cinema e i segreti del loro successo.

Gli uomini preferiscono le bionde” (1953) – “Quando la moglie è in vacanza” (1955)

Siamo nel 1953, con Marilyn Monroe immersa nel ruolo di Lorelei Lee in “Gli uomini preferiscono le bionde”. Nella scena centrale del film, si esibisce nel numero jazz “Diamonds Are a Girl’s Best Friend”. L’iconica bionda indossa un audace abito rosa senza spalline del costumista William Travilla, completato da lunghi guanti da sera e gioielli, mai più preziosi dell’eterno bagliore dei suoi occhi, di cui non si può fare a meno di innamorarsi.

E poi ancora di William Travilla è il subway dress per “Quando la moglie è in vacanza del 1955”. L’abito disegnato in poche ore, è diventato il simbolo del glamour di Hollywood, così famoso da avere un nome tutto suo.

Il momento che tutti ricordano non è stato girato sulla grata della metropolitana di New York e la vicenda è ormai leggenda. Il regista Billy Wilder posiziona la troupe al 52 di Lexington Avenue, dove Marilyn e il suo partner Tom Ewell, avrebbero dovuto conversare all’uscita di un cinema. Tuttavia, l’enorme popolarità di Marilyn attirò una folla tale da rendere impossibile girare la sequenza con il silenzio necessario per la ripresa. Di conseguenza, la famosa scena in cui l’abito si solleva al passaggio della metro fu ricreata negli studi della Twentieth Century Fox.

La celebre immagine di Marilyn mentre cerca di abbassare la gonna, non è un’estratto del film che, per via del formato della pellicola cristallizzò unicamente le gambe dell’attrice. La figura intera di Marilyn, divenuta indiscussa icona pop, la dobbiamo a Matty Zimmermann, fotografo dell’Associated Press.

Sharon Stone: “Basic Instinct” (1992)

Mentre lo realizzava, Travilla lo chiamava “sciocco abitino”,  con quella sufficienza mista a scherno di chi è totalmente inconsapevole di essere in procinto di realizzare un’icona pop. Stessa cosa che accadde, molti anni più tardi, alla Sharon Stone di Basic Instinct. Invitata dalla costumista Ellen Mirojnick, scelse personalmente un vestito per il personaggio di Catherine Tramell. L’attrice optò per un abito bianco, semplice e a collo alto, di una boutique di Rodeo Drive. 

Venne modificato per garantire la necessaria libertà di movimento e gli slip eliminati perché riflettevano la luce. Così nacque una delle scene più sensuali della storia del cinema: la Tramell

durante l’interrogatorio, fuma una sigaretta e accavalla le gambe, rivelando di non indossare biancheria intima sotto il suo elegante abito bianco.

Sharon Stone ha recentemente riflettuto sulla scena in un’intervista con InStyle:“Ci ho pensato e ripensato ed ho scelto di lasciare questa scena. Come mai? Perché era coerente con il film e con il personaggio, e perché, dopo tutto, lo avevo fatto. Dov’è oggi l’abito? Custodito nell’armadio come fosse un’opera d’arte”.

Grease (1978) – Scarface (1984)

È impossibile non menzionare Grease, 1978. La celebre Olivia Newton-John, appare in un completo nero aderente: leggings a vita alta, top scollato e giacca di pelle, rossetto rosso e sigaretta tra le labbra.

Nonostante la carriera versatile, l’attrice sarà sempre ricordata come Sandy, la liceale timida dai cardigan colorati e gonne ampie. Subendo la trasformazione in femme fatale, nella scena finale dell’iconico film, conquisterà John Travolta aka Danny sulle note dell’irresistibile You’re The One That I Want.

I costumi del film giocano un ruolo essenziale, sottolineando l’evoluzione dei personaggi: il costumista Albert Wolsky crea per Sandy un outfit in grado di renderla unica, diversa dalle alle altre ragazze. Per la prima volta, la vediamo vestita di nero come Danny, un segno visivo che sancisce la loro unione.

Wolsky decide di selezionare pezzi originali anni ’50, per conferire autenticità ai costumi, che però si rivelarono né comodi né flessibili. Come svela Vogue, l’attrice doveva sembrare a suo agio durante le scene di ballo, nonostante la paura di rovinare un capo vintage. La cerniera dei pantaloni era rotta e non poteva essere sostituita, così ogni mattina i pantaloni venivano cuciti e poi scuciti alla fine delle riprese.

Ora un salto nella Miami degli anni ’80 con Scarface: tre gangster discutono di attività criminali quando Michelle Pfeiffer entra nella conversazione. L’apparizione divina è Elvira Hancock, che immediatamente attira l’attenzione dei presenti ma in particolare di Tony Montana.

Disegnato dalla costumista Patricia Norris, l’abito lungo di seta blu con scollatura profonda e schiena scoperta, evoca il glamour hollywoodiano degli anni ’30, distinguendosi per la sua sensualità minimalista.

La scelta di Norris di mantenere un design sobrio ma seducente, dona al personaggio di Elvira classe e mistero, esaltando il suo status di femme fatale. Questo look continua ad influenzare la moda e la cultura pop ancora oggi, a più di trent’anni dall’uscita del film.

Sex and the City (2008) – How To Lose A Guy In 10 Days (2003) – Espiazione (2007)

“Un vestito talmente speciale da far scendere una lacrima nuziale anche alla più cinica delle donne,” così la protagonista Carrie Bradshaw di Sex and the City, descrive il leggendario abito da sposa firmato Vivienne Westwood. 

Nonostante la trama del primo film non abbia suscitato grande entusiasmo, il Cloud Dress è rimasto indelebile nella memoria dei fashion addict di tutto il mondo. L’abito, riadattato per l’occasione dalla celebre stilista britannica, era originariamente parte della collezione Gold Label Autunno/Inverno 2007-2008. Con un corsetto in seta duchesse avorio dai riflessi dorati e una gonna in taffetà Radzimir, è diventato uno dei wedding dress più memorabili della storia del cinema contemporaneo.

Un altro classico anni 2000 è How To Lose A Guy In 10 Days. Sfido chiunque abbia visto l’iconica commedia romantica a negare di essere stato ipnotizzato dal lungo abito in seta gialla, indossato da Kate Hudson aka Andie Anderson in una delle scene più belle del film.

La protagonista veste i panni di una giornalista, a cui viene affidato l’incarico di scrivere un articolo su come farsi lasciare da un uomo in dieci giorni. Nel corso delle indagini, incontrerà il carismatico Matthew McConaughey, che l’accompagnerà ad una serata di gala. Per l’occasione, Andie indosserà un magnifico abito giallo, realizzato dalla stilista Dina Bar-El e scelto dalla costumista Karen Patch, perfettamente abbinato alla collana di diamanti da 84 carati.

A chiudere la lista è il celebre vestito verde indossato da Keira Knightley in “Espiazione” di Joe Wright, ritenuto dagli appassionat come uno dei migliori di sempre. La costumista Jaqueline Durran spiega la scelta del colore per il vestito di Cecilia: il verde, è un colore carico di simbolismo, in grado di rappresentare diverse cose a seconda di chi lo osserva, ma in questo caso evoca soprattutto la tentazione. Il colore diventa un elemento ricorrente nel film, accompagnando lo spettatore lungo l’intera narrazione.

Foto: Arpersbazaar, Elle, Vanity Fair, Vogue, Iodonna, LaRepubblica, Imore.

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