C’era una volta l’Haute Couture…

da | FASHION

Oggi inizia ufficialmente la settimana parigina dell’alta moda, che va dal 24 al 27 giugno. In attesa delle sfilate di questa settimana facciamo un tuffo nel passato per comprendere a fondo il magico ed esclusivo mondo della haute couture.

Che cos’è l’alta moda?

Tessuti preziosi, artigianalità, una manifattura impeccabile, ore e ore di lavoro. L’alta moda è abbigliamento tradotto in lusso puro. Oggi è gestita dalla Chambre Syndicale de la Couture che la definisce una realtà al centro dell’ecosistema moda. “Una porta d’accesso permanente tra una tradizione di eccellenza nel savoir-faire e la contemporaneità, che oggi incarna tecniche di produzione all’avanguardia e innovazione”. Se un tempo tutto ruotava intorno all’atelier dello stilista, oggi un abito d’alta moda viene realizzato sulla base di un modello visto in passerella, che viene adattato alle caratteristiche della clientela. Ogni pezzo, confezionato con tessuti preziosi e con ricche decorazioni, è considerato un’opera d’arte. Per realizzarlo occorrono tantissime ore di lavoro di artigiani specializzati.

Valentino The Beginning Haute Couture autunno inverno 2022 2023
Valentino The Beginning Haute Couture autunno inverno 2022 2023

Storia dell’alta moda

La haute couture nasce nel XIX con Charles Frédérick Worth. Con lui si passa dalla figura del sarto a quella dello stilista couturier. Nel 1857 aprì a Parigi il suo atelier e introdusse l’usanza di presentare  una nuova collezione ogni stagione. Cambiò il modo di presentare le creazioni introducendo la figura delle mannequins. Nacque così il moderno sistema d’alta moda grazie al quale più clienti potevano acquistare lo stesso abito custom made da uno stesso sarto. L’alta moda continuò a essere centrale per tutta prima metà del XX.

Gli Anni 20 30 furono l’età d’oro dell’alta moda e molti nomi emergenti. Come Jean Patou, lavoravano insieme a maison consolidate come Paquin e Callot Soeur. In questo periodo le couturier erano particolarmente influenti: Coco Chanel con i suoi vestiti comodi ma eleganti e il jersey, Madaleine Vionnet, architetto della moda, con il suo taglio di sbieco, ed Elsa Schiaparelli con il suo particolare legame con il mondo dell’arte. Erano loro le regine assolute della moda couture. 

Haute couture: ritratto di Coco Chanel
1939 – Ritratto di Coco Chanel con una modella in Chane

L’haute couture e la seconda guerra mondiale

Ma la haute couture parigina fu segnata profondamente dagli effetti della seconda guerra mondiale. Riprese a lavorare dopo che Parigi fu liberata dall’occupazione nel 1944. In un periodo di grande depressione, dove le persone non riuscivano ad allontanarsi dal periodo di terrore appena concluso, fu Christian Dior a risollevare le sorti della haute couture. E a regalare di nuovo il sogno alle donne di tutto il mondo. Nel febbraio del 1947 lanciò la celebre collezione New Look, che presentava un’elegante silhouette completamente nuova. Spalle accentuate, vita minuscola e strizzata, gonna lunga a ruota, completata da guanti, cappello, e scarpe con tacchi. Per realizzarlo occorrevano decine di metri di tessuto.

Questa silhouette fu centrale per tutti gli Anni 50. Nello stesso decennio, lo spagnolo Cristobal Balenciaga faceva sognare il mondo con le sue incredibili abilità sartoriali. Che lo portavano a cercare la perfezione in ogni dettaglio. I suoi modelli avevano silhouette creative, e sembravano opere d’arte, tanto che lo stilista era chiamato il Maestro della haute couture. Le sue creazioni erano note anche per la loro comodità. E su questa scia tornò anche Coco Chanel con i suoi iconici tailleur dalla manifattura magistrale. E con l’abito Chanel, una nuova versione del suo abito con cardigan. La maison divenne una vera ossessione per tutti gli Anni 60. In questo periodo debuttò anche un altro grande della moda: Valentino. Presentò la sua prima collezione nel 1962 a Palazzo Pitti, nella celebre Sala Bianca: fu un successo.

Haute Couture: 1947 - Il New look di Christian Dior
1947 – Il New look di Christian Dior

L’haute Couture oggi

Sebbene le origini dell’Alta Moda siano attribuite a Charles Frederick Worth, che nel 1858 fondò la prima vera Casa di Moda al numero 7 di rue de la Paix a Parigi, “Haute Couture” divenne una denominazione ufficiale e legalmente registrata il 23 gennaio 1945. Da allora, solo le maison e le aziende che vengono approvate ogni anno da un’apposita commissione gestita dalla Chambre Syndicale de la Couture e posta sotto l’egida del Ministero dell’Industria, possono ottenere tale denominazione. Oggi l’alta moda è intesa come un laboratorio di idee e di tecniche, uno spazio dove la creatività può fiorire liberamente. L’Haute Couture si distingue per l’unicità dei modelli originali creati ogni anno e per la personalizzazione di questi modelli. Che vengono realizzati su misura per il cliente. Sono tanti i requisiti che una maison deve avere per entrare a far parte di questa esclusiva cerchia. Deve realizzare abiti su misura per ogni cliente, che farà varie prove dell’abito – almeno tre – presso l’atelier/laboratorio. Quest’ultimo deve essere ubicato a Parigi e avere almeno 20 dipendenti full time per dare vita alle due collezioni annuali. Ogni abito richiede circa 800 ore di lavoro.

Haute couture: Giorgio Armani Privé primavera estate 2005
Giorgio Armani Privé primavera estate 2005

Alta Moda e il suo legame con l’artigianalità

La connessione dell’alta moda con l’alta sartoria è molto forte ed è legata principalmente al savoir faire. Tanto che in tutti questi anni alcune maison d’alta moda hanno acquistato diversi atelier artigianali. Tra questi si distingue in particolare la maison Chanel che ha recentemente inglobato realtà preziosissime come Barrie, Lesage, Lemaire e Massaro. Ora non ci resta che aspettare per scrivere i prossimi capitoli dell’haute couture.

Foto: Vogue