Se conosciamo buona parte della storia della moda è proprio grazie all’arte. Il legame tra moda e arte è più che mai simbiotico, ma come mai facciamo così fatica a definire il fashion una forma d’arte?
La moda annovera tra il sistema della arti applicate. Una forma particolarmente raffinata di artigianato che, oggi, si è trasformata in un’industria multimilionaria. Anche la moda quindi verso la fine dell’800 ha fatto parte del movimento Arts and Crafts, voluto da William Morris, per nobilitare le arti applicate. Nonostante ciò la società fatica ad inserire, pienamente, la moda nel sistema artistico. Molto più spesso la si associa al mondo commerciale o a pure velleità estetiche senza fini artistici.
Eppure i legami tra moda e arte sono innumerevoli e i motivi per considerare la moda stessa una forma d’arte altrettanti. Secondo il dizionario Oxford Languages si definisce come arte: “Qualsiasi forma di attività dell’uomo come riprova o esaltazione del suo talento inventivo e della sua capacità espressiva“. Allora perché la moda non viene considerata, comunemente, una produzione artistica?
Secondo la definizione del dizionario la moda dovrebbe rientrare al 100% tra le arti. Pensandoci, tra l’altro, l’arte, intesa in senso stretto come pittura, nel tempo è stata il veicolo principe del sistema moda. Fino all’invenzione e alla diffusione della fotografia, di fatto, erano i pittori e, in seguito, gli illustratori, a raffigurare gli abiti del tempo nei quadri o sulle riviste lasciandocene memoria. Si potrebbe quindi affermare che senza arte la memoria storica della moda non sarebbe mai esistita eppure ancora scindiamo le due cose.
L’arte gode di una nobilitazione culturale a cui la moda è completamente estranea. Basti pensare al fatto che la storia dell’arte è materia di studio alla scuola secondaria di primo grado e nei licei e nel programma, benché si tocchino diversi aspetti della produzione artistica, la moda non viene minimamente menzionata.
Spesse volte, in realtà, la moda si è ispirata all’arte o gli artisti stessi si sono occupati di moda. Elsa Schiaparelli ha lavorato a stretto contatto con il surrealista Salvador Dalí. Tanto che alcuni abiti non possono che essere considerati ineguagliabili opere d’arte. Dal “cappello scarpa” alla stupenda collezione Zodiaco. Anche tanti artisti hanno sprigionato la loro creatività nella moda. Nel rinascimento tanti pittori si impegnavano nella creazione dei disegni per le stoffe e, negli anni ‘10 del ‘900 gli artisti futuristi si sono largamente spesi per la moda. Da Fortunato De Pero a Giacomo Balla che ha perfino scritto il “Manifesto della moda maschile futurista” nel 1914.
In tempi più recenti molti altri stilisti di sono cimentati nel citazionismo artistico, ma nonostante ciò, la moda continua ad essere considerata più come prodotto commerciale che artistico. Si tratta del solito snobismo culturale a cui la moda, uno degli ambienti più snob del pianeta, è ormai abituata.
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