Luca Magliano, insospettabile nostalgia

da | NEW DESIGNERS

Luca Magliano porta a Milano un’infantile e sognante nostalgia. La sfilata dell’uomo SS25 sembra tutto meno che un fashion show, tutto è perfettamente sbagliato.

Chi avrebbe mai pensato di titolare una sfilata “Calcinculo” e di usare come invito un gettone “non rimborsabile”. Tutto questo è l’incipit dello show milanese di Luca Magliano, vincitore del Karl Lagerfeld Prize 2023. Il giovane designer si pone alla periferia della moda per raccontare, in modo nuovo, il fashion system.

In una location brutalista, per non dire quasi abbandona, dismessa, sfila l’uomo di Magliano. Laddove non si penserebbe ad uno show i modelli della moda uomo raccontano di un abbigliamento quotidiano al limite tra l’onirico e il post atomico. “Questa collezione è dedicata a quei ricordi intimi e inafferrabili che ci raggiungono come temporali improvvisi” racconta il designer parlando della sua collezione.

Nulla sembra appartenere ad una sfilata dalle sedie agli abiti stessi eppure tutto grida moda, grida novità! Gli invitati si siedono su sedute in plastica, rosse e bianche, proprio come quelle dei luna park  e vedono look che sembrano già vissuti. Jeans sporchi, macchiati, camice sgualcite. Capi annodati e malmessi fondono uomo e donna in una continua “trans-formazione” come dice lo stesso Magliano. 

Come orami di consuetudine l’atmosfera sognante di Magliano si completa di una colonna sonora d’eccezione. “Stonata” del gruppo italiano Prozac+. “Mi sento bene solo se mi faccio male”. Il dolce -ricordo del passato, la memoria di un tempo che è stato è la parafrasi di questo testo che si traduce in moda. Emblematico il titolo della canzone scelta: “Stonata” proprio come la collezione, discorde, sbagliata, ma perfettamente giusta, contemporanea.

Foto: Vogue

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