Da poco è uscito il nuovo album del duo romano “Sierra” titolato “Per sempre”. Il gruppo, figlio di X Factor 2019, torna sulla scena per cominciare un nuovo viaggio, tenendo per mano chi li ha sempre sostenuti. Conosciamo meglio Medium e Sila Bower.
Il vostro viaggio nella musica comincia nel 2017, ma è nel 2019 che arrivate al successo nazionale, grazie ad X Factor, ma soprattutto ad “Enfasi” (Disco di Platino con oltre 140.000 copie vendute a livello nazionale). Com’è stato quel momento?
É stato un momento bellissimo ma evanescente. Anni di gavetta erano stati riconosciuti da tanti e i risultati del singolo ci hanno lasciati senza parole. Sapevamo però che questo tipo di successo sarebbe volato molto rapidamente se non lo avessimo consolidato con degli altri risultati, in tanti criticano chi esce dai talent e sapevamo che la salita era appena cominciata. Purtroppo, é arrivato il Covid a rendere questo obiettivo più complicato. Tuttavia, siamo sempre stati determinati a continuare il nostro percorso e a tenere un ritmo costante nelle pubblicazioni.
Torniamo indietro nel tempo. Che bambini erano i Sierra? Avete sempre avuto la passione per la musica?
La musica per noi era il focolare familiare. C’era quel magnetismo anche durante l’infanzia ad orientare il nostro interesse. Poi in adolescenza si è consolidato questo sodalizio anche attraverso la scrittura e il fare gruppo in vari progetti adolescenziali.
Tutti e due avete dei nomi d’arte? Come mai questa scelta? Quando cantate ci trasformate nei vostri alter ego o vi corrispondete?
É abbastanza normale ormai avere diverse identità. Nella musica gli alter ego poi servono a calarsi nel ruolo a 360°. Medium e Sila Bower sono quasi più reali di noi, perché sopravvivono al tempo e al mondo di tutti i giorni. Siamo ovviamente allineati e non differiamo da loro, ma amplificano le nostre percezioni e i nostri pensieri.
Siete due fieri romani, lo ricordate anche in SR (singolo del nuovo album) dove cantate “scorre il sangue della capitale”. In che modo Roma vi ha formato?
Roma ti forma nelle difficoltà, nelle distanze, nei rumori, nei rapporti, è una città forte che ti chiede esserlo a tua volta per sopravvivere. Abbiamo dato artisticamente il sangue per Roma, e lei ci ha sempre ripagato dandoci il sostegno della sua gente. Siamo anche molto legati al nostro quartiere Montesacro, viviamo quindi una duplice cittadinanza, quasi a Matrioska.
Come nasce l’idea di creare un duo? Avete mai pensato ad una carriera da solisti?
Inizialmente la nostra era una crew a tutti gli effetti, che pian piano si è disgregata finché siamo rimasti in 2. Abbiamo continuato a fare musica mantenendo il nome “Sierra” perché si era creata una specie di filosofia comune che volevamo conservare. In realtà abbiamo già pubblicato diversi progetti da solisti, tra non molto tempo perfezioneremo anche questi due percorsi, che pensiamo possano andare in parallelo con il main project “Sierra”.
Il vostro genere è, essenzialmente, il rap, ma in un’intervista a “Foxy Lady Ascolta” avete dichiarato di essere artisticamente camaleontici. Quali altri generi vorreste esplorare o avete esplorato? Secondo voi quindi è meglio provare “di tutto un po’” piuttosto che trovare un’identità musicale precisa?
Non crediamo che l’identità dipenda da che genere tu faccia. Sicuramente se sei solo capace a fare rap avrai molte difficoltà a fare pop. Ma se sei un bravo artista e sai districarti su più fronti, perché limitarsi? Drake cantava che voleva fondere 2Pac e MJ in lui, Kanye West era partito come producer e lo volevano limitare solo a quello…se segui solo i preconcetti non puoi fare questo lavoro. In più, onestamente, non crediamo di essere mai stati dentro un quadrato, abbiamo sempre abituato i nostri ascoltatori a diverse forme di canzoni. Questo avviene molto naturalmente, date le numerose influenze e il nostro bisogno di melodie quanto di barre crude.
Parlando del vostro nuovo disco “per sempre” come lo definireste? Cosa ci raccontate di voi? E che passo è nel vostro viaggio musicale?
“Per sempre” è un viaggio di 6 mesi che racchiude in sintesi il ventaglio stilistico firmato “Sierra”. É un omaggio alla nostra gente, molti infatti ci hanno sempre mandato in DM messaggi come “SR per sempre”. É una sorta di inizio mano nella mano con chi ci ha sempre sostenuto.
Una delle frasi che più mi ha colpito è “forse questo mondo è il paradiso” del singolo “Piccola fiammiferaia”, in che senso considerate questo mondo il paradiso?
Il vero paradiso non è ciò che troveremo in qualche vita passata, ma è ciò che possiamo onorare con la nostra cura e spirito creativo. Essendo mortali, la gioia di preservare questo mondo e godercelo non può avere paragoni. Per trovare il benessere ci avvaliamo di numerosi paradisi artificiali, che ci distraggono dal dolore, ci rendono dipendenti e inaffidabili. Il vero paradiso è essere coscienti, responsabili e avere cura del prossimo, non di certo un dolce far nulla, nel vuoto, anche se piacevole, non esiste gioia
Quali sono i prossimi passi, cosa dobbiamo aspettarci nel futuro?
Abbiamo ancora qualche drop prima dell’estate, dove ci troverete da qualche parte in Italia a suonare.