Dal 15 aprile Zalando sarà obbligato a rimuovere i tag di sostenibilità che contrassegnano alcuni articoli. Considerati ingannevoli e poco realistici confondono il consumatore. Vediamo cosa è successo.
Nel 2022 Zalando ha vinto, in Norvegia, il Greenwashing Award dall’associazione nazionale per la tutela dei consumatori per via del filtro di sostenibilità. Fino a poco fa, infatti, tra i filtri era possibile selezionare sostenibilità. Il sito proponeva quindi una serie di prodotti contrassegnati dall’icona di una fogliolina verde. La Commissione Europoea ha però dichiarato che “tali affermazioni possono fuorviare i consumatori riguardo alle caratteristiche ambientali dei prodotti”. Di fatto tra questa selezione di articoli vi erano anche pezzi prodotti dai grandi gruppi del fast fashion. Si trattava, senza dubbio, di un’operazione grossolana e di pura immagine che non giovava all’ambiente. Didier Reynders, commissario alla giustizia della Commissione Europea, ha infatti dichiarato: “Molti consumatori vogliono rendere i loro consumi più ecologici. È importante che dispongano di informazioni affidabili in modo che possano agire di conseguenza e fare scelte di consumo veramente sostenibili”.
Così la Commissione Europea si è attivata per far si che il colosso dell’e-commerce abbandonasse questa pratica. Dal 15 aprile, infatti, su Zalando non saranno più presenti tag e claim di sostenibilità. Al contrario il sito si spenderà per conferire ai consumatori informazioni più puntuali circa l’impatto ambientale dei suoi prodotti. Oltretutto Zalando si impegnerà a non utilizzare più il termine “sostenibile/sostenibilità” o altri termini simili che indichino un beneficio etico e/o ambientale riguardo i suoi prodotti. In tal modo verrà promossa una comunicazione più trasparente e a scanso di equivoci. Inoltre appariranno su Zalando due nuove pagine. Una in riferimento alle informazioni più dettagliate sui prodotti e, un’altra, che si occuperà di certificare e testimoniare le strategie di Zalando legate al commercio sostenibile.
Si tratta di un passo avanti verso la consapevolezza del consumo. E’ sempre più importante porre fine alle famose operazioni di greenwashing eliminando l’illusione dell’acquisto ecologico incentivando invece le realtà veramente sostenibili. Il fatto che questo passo venga fatto da un colosso del commercio come Zalando è ancora più significativo. Il commissario alla giustizia della Commissione Europea Didier Reynders commenta così la situazione: “Sono felice che un leader di mercato come Zalando abbia ormai abbandonato queste pratiche e abbia deciso di fornire informazioni chiare e specifiche ai consumatori”.