Yamamoto: arte incrollabile che la vecchia e la nuova guardia della moda applaudono, sapendo che progetta con il tipo di rigore, interesse e profondità emotiva che sopravviverà a tutti noi.
Yohji Yamamoto ha creato come un pittore, un architetto, un compositore, un cantante, uno scrittore la sua collezione Autunno/Inverno 24-25. Lo spettacolo di stasera è progredito attraverso movimenti, attraverso scene, attraverso capitoli, attraverso strofe. Dalla camicetta dei poeti liberamente annodata e un cappotto con le spalle a punta, al sontuoso abbigliamento in velluto e broccato. Dall’uniforme da studio di giacche larghe e giubbotti multiuso ai cappotti con una formulazione ricamata da leggere. Dalle giacche da moto tattili e dalle camicette in lana chevron in cima a strati fluidi e più lunghi, alle camicie ricoperte di vivaci pennellate infilate in pantaloni con bretelle.
Uno show dall’andatura lenta. Letteralmente. Per la sua FW24 Yohji Yamamoto ha portato in scena capi all’avanguardia che uniscono il gusto orientale a quello occidentale contemporaneo. Le iconiche silhouette ovali che caratterizzano il brand sono presenti, come anche il nero e le asimmetrie. Un uomo che avanza in passerella con un’andatura rilassata, proprio come gli abiti che indossa, morbidi e caratterizzati da giochi di sovrapposizioni.
La giovane donna di Yohji Yamamoto appare per la prima volta in passerella in coppia con un uomo in frac destrutturato in versione cargo, che raggiunge a passo svelto per accompagnarlo sotto braccio verso la fine della passerella. Si sfila in coppia, mescolando le generazioni e condividendo il mood.
“Tale of the Unexpected” avvolto intorno a una gamba di pantaloni larghi, l’uomo Yamamoto sembrava esplorare non l’inaspettato, ma il suo corpo di lavoro esistente. Per le diverse passeggiate lungo la passerella, si è fatto protagonista un cappotto con “vecchio bohémien” lungo la schiena. Un distintivo di orgoglio dell’uomo Yamamoto che lo aiuta ad affrontare la realtà con un sorriso. Lo show di Yamamoto è stato un invito a lasciarsi sorprendere, a farsi portare dall’abito dove non ci aspetteremmo. Proprio con quella grazia provocante e poetica che solo il maestro giapponese sa gestire alla perfezione.
Foto: Vogue Runway
