È proprio su questo moto di “buona volontà” che hanno giocato le associazioni britanniche, Alcohol Change UK e Veganuary, rispettivamente nel 2013 e 2014, nel promuovere Gennaio come mese alcol free e dettato da una dieta vegan.
Quello delle due associazioni è un invito a portare le masse a provare qualcosa fuori dalle proprie abitudini – nella speranza di avvicinarle alla propria causa. Negli ultimi dieci anni le iniziative hanno riscosso enorme successo e questo, ovviamente, non poteva che diventare un trend social tra i giovanissimi.
Dry January: cosa è e quali sono i suoi effetti
Il Dry January è una campagna nata nel 2013 grazie ad Alcohol Change UK, ente di beneficenza fondato nel 1984, che prevede l’astinenza dall’alcol per tutto il mese di gennaio. Un po’ l’equivalente della combo dieta-palestra per la remise en forme dopo gli stravizi delle feste. Ma per il fegato.
Negli ultimi dieci anni ha sempre trovato grandi consensi ed è stato dimostrato che i benefici di un solo mese senza alcol siano evidenti anche sul lungo termine. Nell’arco di soli 31 giorni, chi aderisce all’iniziativa, riesce chiaramente a percepire la differenza. Più produttività, migliore qualità del sonno, nonché perdita di peso.
Finisce così che le persone sono portate a bere più consapevolmente e, in alcuni casi, a riconoscere lucidamente eventuali campanelli d’allarme.
Diversamente la pensa poi Emmanuel Macron, caro presidente francese, che ne fa una questione d’orgoglio nazionale. Perché un gruppo di 48 accademici e medici che si occupano di dipendenze può scrivere tutte le lettere che vuole al ministero della Salute, ma che non si tocchi al presidente Le champagne.
Veganuary: scelta sana ma ad una condizione
Omonimo dell’associazione da cui è stato per la prima volta proposto nel 2014, sull’onda dell’iniziativa precedente e sempre nel Regno Unito, il Veganuary è la versione vegana del mese di “privazione”.
L’associazione no profit inglese infatti invita le persone a sperimentare, per 31 giorni, uno stile di vita alimentare privo da tutti i componenti di origine animale. Per scoprire un modo di vivere più salutare forse più per l’ambiente che per noi stessi se affrontato nel modo sbagliato. Con la differenza che, in questo caso, il pianeta Terra i benefici sul lungo termine non li vede.
Secondo molti esperti, un periodo di dieta vegana può depurare l’organismo, migliorare il metabolismo, ma bisogna stare molto attenti e consultare sempre prima uno specialista. Innanzitutto perché il nostro corpo potrebbe risentire notevolmente del cambio repentino di dieta, in secondo luogo perché dovremmo essere seguiti nell’integrazione di sostanze che verrebbero a mancarci. Il consiglio quindi, se si vuole passare ad una dieta vegana, è quello di farlo sempre in maniera graduale.
E poi, la dieta vegana non è per le persone pigre. Il Veganuary potrebbe essere una scelta sana dopo le feste ad una condizione: solo se usiamo cibi naturali e non i cibi trasformati e pronti che l’industria alimentare propone – questo per la grossa quantità di conservanti in essi contenuti. Dovremmo avere il tempo di scovare ricette nuove, sane, e di ingegnarci ai fornelli.