“Amari e digestivi”, cosa ne pensa la Gen Z?

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La storia degli amari, da Ippocrate, passando per Caterina de’ Medici, fino ai giorni nostri. La Gen Z è ancora interessata agli amari e ai distillati, che i Millennial vedono come indispensabili?

Oggi siamo in un mondo nuovo. La pandemia, come sappiamo, ha cambiato il nostro modo di vivere, ma addirittura far diventare i ragazzi astemi è una cosa a cui proprio non potevo credere! Si registra che oggi un giovane su quattro sia astemio. 

Oggi sono in maggioranza i ragazzi che preferiscono un sabato sera in un pub a bere una birretta con gli amici o un calice di vino in un bar tranquillo, piuttosto che spaccarsi di alcol in discoteca, spendendo centinaia di euro (perché o fai così o con venticinque euro ti prendi un drink con una quantità di alcol pari alla quantità di caffè che c’è in un latte macchiato). Ma tralasciando questo, sono ancora abbastanza quelli che amano il piacere di un bicchierino per concludere il pasto.

Gen Z o Millennial, tutti almeno una volta ne abbiamo avuto almeno uno nella nostra credenza o nel nostro freezer. Tutti almeno una volta abbiamo concluso il pasto con lui. Stiamo parlando dell’amaro, un distillato che ha alle spalle secoli di storia e tradizioni. Ma vi siete mai chiesti da dove deriva e che origine ha questo magico elisir?

Se siete curiosi e apprezzate i distillati, “Amari e digestivi” è il libro che può esservi utile. Scritto da Federico Illesi, appassionato di mixologia, barman e sommelier di distillati, affronta la nascita e l’evoluzione dell’amaro passando per la scienza, la medicina e la filosofia. 

Ippocrate, l’Antica Grecia e gli arabi

Se facciamo passi indietro, scopriremo che l’origine degli amari ha radici profonde, radicate nella cultura romana e greca. Tutto inizia da Ippocrate, il padre della medicina scientifica, considerato, inoltre, “a buon diritto anche il padre degli amari e dei digestivi”

Queste civiltà utilizzavano le erbe aromatiche per creare elisir, con cui curavano tutti i mali. 

Nel tempo, grazie agli alchimisti arabi, questi antidoti diventano sempre più elaborati e composti da essenze aromatizzate e altri infusi, così da renderli più appetibili. 

Solo dopo anni, nella Scuola Medica Salernitana vengono riscoperti i manuali degli alchimisti, e fatti studi più approfonditi sulla distillazione. I primi ad avere un vero nome sono gli “amari di abbazia”. 

Il piacere del gusto: gli amari

Dopo secoli e secoli, con l’avanzamento della scienza e il progredire degli studi sulla medicina, viene svelato che questi elisir servivano a poco, se non al piacere del gusto. 

È nella corte di Caterina de’ Medici che prende il via la tradizione di sorseggiare l’amaro nei momenti di salotto. Uno in particolare era l’Alchermes, prodotto a Firenze ed esportato fino a Parigi, da lei stessa.

Dall’800 in poi, i distillati, iniziano ad avere l’unico scopo di concludere il pasto con piacevolezza e aiutare la digestione. Si sviluppano le prime etichette e nasce la tradizione di berli a fine del pasto. 

La Gen Z prende le distanze dai Millennial

Che sia al ristorante o in casa, i Millennial e i Boomer, sono abituati a bere un digestivo per chiudere il pasto in bellezza, mentre la Gen Z sta pian piano prendendo le distanze da questa antica tradizione… cosa ne sarà di loro? Gli amari vivranno ancora per altrettanti secoli o saranno dimenticati? Voi cosa ne pensate?

Immagini: https://www.amazon.it/Amari-digestivi-elisir-lunga-vita/dp/8899528926 , https://www.corriere.it/economia/aziende/cards/dall-amaro-capo-campari-guerra-amari-nuove-acquisizioni-strategie-acchiappa-millenials/mercato_principale.shtml , https://www.corriere.it/cook/news/mangiare-sano/cards/dieta-tradizione-7-ricette-classici-italiani-rivisitate-chiave-salutare/procedimento-carbonara-mare.shtml , https://www.amaroaverna.com/about-averna/ , https://www.ilgiornaledelcibo.it/amari-italiani-lista/ , https://blog.winelivery.com/2020/11/27/__trashed-36/