Passato e futuro si fondono in una collezione unica, che ci riporta subito la mente all’antica Roma. Rabanne si è fatto interprete e scrittore di una sfilata che vede miti e antichità scontrarsi con il futuro avanguardista della GenZ, e chi avrà avuto la meglio? Per Rabanne tutti e due!
Si sa, dagli antichi si impara sempre. E Julien Dossena, per la sfilata Rabanne Primavera/Estate 24, l’ha sperimentato appieno, e ha capito la verità che si cela dietro a questo detto. In una società avanguardista, che guarda al futuro e ai giovani, Rabanne ha deciso di ispirarsi all’antichità, più precisamente ai Romani. Portando così in passerella una storia iniziata molti e molti secoli prima.

Tutto ha avuto inizio da abiti e indumenti tradizionali: top con sciarpe piegate, gonne drappeggiate e pantaloncini, che sono stati poi reinterpretati e abbelliti con ricami geometrici, frange metalliche e perline elaborate. Un mix tra grezzo, rustico e un lavoro laborioso.
Ad unire il tutto sono fili d’oro sciolti che cadono, quasi per caso, sul corpo e sugli abiti delle modelle. Suggerendo quasi un senso di decadimento esagerato. All’antico si fondono, in maniera simbiotica, altri pezzi contemporanei: giacche dal taglio curato con arricciature sul davanti, vita bassa, maniche corte e un’attitudine grunge.

In scena ha preso forma una vera e propria riflessione sull’artigianalità dei primi capi e sull’evoluzione dell’artigianato odierno. Una riflessione che però ha visto protagonista anche un’indagine del rapporto tra tattilità e sensualità. Il corpo infatti si arricchisce e si svela in modo provocatorio, delineando la rappresentazione di una donna potente: armonica, audace e che resiste oltre tempo.
E poi, magicamente, un miraggio… Mirage è infatti il titolo del nuovo capitolo scritto da Julien Dossena che riassume il concept della sua collezione SS24. Quasi come se fossimo in guerra, atmosfera desertica, fruscio di catene e maglia metallica, si fanno da scenario all’arrivo di una guerriera. Come una visione, o un miraggio, calca la passerella in oro e argento la donna Rabanne.

Una donna, o meglio una guerriera, a tratti una dea, vestita per combattere e comandare. Che sia Atena per gli antichi greci, o Bellona per i romani, per noi la dea della guerra oggi è solo una: Rabanne. E durante la sfilata è scesa in passerella con la sua armatura, avvolta da drappeggi, pronta a conquistare tutto!




Foto: Fashion Network