Tutti parlano di Barbie, ma nessuno parla di lui: Ken! Per la prima volta è un uomo ad essere oscurato dai riflettori e, forse, la colpa è sempre del maschilismo imperante.
Un mondo al contrario
Quella di Barbie è una realtà, come si evince dal film, in cui tutto ruota al contrario. Un mondo in cui Dio (che poi sarebbe Mattel) ha creato l’uomo (Ken) dalla costola della donna (Barbie) e non viceversa. Effettivamente Ken nasce nel 1961 con l’unico scopo di essere il fidanzato della bambola Mattel più famosa di sempre. Nell’Eden firmato Barbie, meglio conosciuto come Barbieland, tutto gira nel verso opposto e ad essere schiacciati dalla società sono gli uomini. E di chi è la colpa? Del matriarcato verrebbe da pensare, ma in realtà, forse, il colpevole è ancora lui: il patriarcato. Un sistema che sceglie di oscurare un’uomo che non rientra nei canoni macisti della società in alcun modo.

Ken rappresenta uno stereotipo di uomo di cui manca totalmente rappresentazione. In lui convivono due forze opposte. Il suo ruolo di fidanzato di Barbie lo definisce chiaramente come eterosessuale, ma il suo guardaroba, in un mondo che genderizza gli abiti, si riferisce, senza dubbio, alla cultura LGBTQ+. Rosa, lustrini, stampe a fiori, animalier e pantaloncini iper corti sono i must have dell’armadio di Ken. Guadaroba che non va, in effetti, propriamente a braccetto con quello del super etero che vedrebbe la sua mascolinità minacciata da una manciata di paillettes, ancora peggio se rosa Barbie.

Ken piange, non ha paura di mostrare la prorpia fragilità ed è ben lontano dal prototipo di uomo che non deve chiedere mai. Vuole conquistare Barbie, è innamorato perso di lei e farebbe qualunque cosa pur di avere il suo amore. Nulla di più lontano dal prototipo di uomo che vuole la società: il principe che salva la principessa dal drago e si dimostra forte per conquistarla. Senza una vera e propria personalità, originariamente, Ken era stato definito da Mattel come “surfista californiano che porta sempre il costume e farebbe di tutto per la sua ragazza”.

Sono questi i motivi per cui la società macista contemporanea ha voluto oscurare Ken facendolo vivere nell’ombra rosa di Barbie. Un’uomo vestito di rosa che piange e che farebbe qualunque cosa per conquistare il cuore della sua ragazza non è di certo il prototipo di maschio etero cisgender che la società maschilista vuole trasmettere. Ken è bandiera di una categoria di uomini che non è mai stata rappresentata e di cui nessuno parla.