Napoli: un inno all’arte contemporanea 

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Il cuore pulsante del Sud Italia non cessa di battere : Napoli, ancora una volta, ha i riflettori puntati.  Dopo la vittoria dello scudetto e il titolo di “città dell’anno”, Napoli vuole mantenere il primo posto nel podio. Come in una finale di Campionato tira fuori i suoi assi nella manica, li mette in campo e vince: Napoli non sarà ricordata solo come capitale del calcio, ma come capitale d’arte.

Et voilà, la città di Totò si veste d’arte contemporanea, s’illumina di lanterne e risuona a ritmo delle note di “Ai ninnòra”. Di cosa si tratta? di “Napoli contemporanea”, l’installazione voluta dal sindaco Gaetano Manfredi che animerà le piazze della città dal 23 giugno a settembre 2023 . Un inno all’arte contemporanea per ricordare al mondo che Napoli non è solo pizza, babà e pastiera ma anche arte, cultura e musica.

Per tre mesi, il “museo a cielo aperto”di Napoli catapulterà i visitatori in un’experince a 360°. Ad aprire le danze e “ri-aprire” le Rampe del Salvatore, inagibili dagli anni ’70, l’installazione “Quei Fantasmi” di Antonio Marras, stilista, artista e costumista sardo.

La luce è la vera protagonista, volta a rendere omaggio al soggetto della commedia “Questi fantasmi” di Eduardo De Filippo, simbolo di vita, gioia e speranza, ma soprattutto di rinascita.

È l’amore per i tessuti riciclati e gli oggetti trovati, la bramosia di sbirciare nelle serrature delle “cantine più nascoste”, che porta l’artista a sperimentare più discipline, in primis l’arte e il teatro.  Un tripudio di lanterne (200) decorate con patchwork di diverso colore e 150 Orfanelle, (camicie da notte del 1920-30) ricamate a mano e cucite a macchina dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti, questo è quello che vi aspetta.

Napoletani, Romani, Milanesi, Tedeschi o Francesi poco importa “vedi Napoli e poi muori”, questa regola è universale.