Ultimo giorno di Parigi Fashion Week: tra modernità, femminilità e stile underground
Ieri si è concluso definitivamente la Paris Fashion Week 2026, con le ultime sfilate che hanno portato in passerella le visioni più innovative e affascinanti della moda. Parigi, ancora una volta, ha confermato la sua supremazia come capitale indiscussa della moda globale.
Christopher Esber e l’eleganza moderna
“Una fuga immaginata verso il paradiso dove la realtà sfida le aspettative. Un desiderio di perfezione che non esiste.” commenta il designer sul suo profilo Instagram. La sfilata è stata un vero spettacolo di eleganza e modernità, portando in passerella abiti freschi e sofisticati. I colori erano neutri, come il beige e il grigio, ma con tocchi metallici che davano un vibe futuristico.
Esber ha giocato molto con l’asimmetria: spalle scoperte, tagli strategici e trasparenze che non risultano mai eccessive. La collezione mescolava pezzi eleganti da sera a look più casual, ma sempre super raffinati.


DIDU: underground e dal sapore europeo
L’ispirazione di questo dèfilè? L’opera di Charles Boudelaire intitolata I fiori del male. La collezione ha voluto sfidare i confini estetici, mescolando il gotico con una nuova visione, più sofisticata e consapevole. Tra bellezza e decadenza, gli abiti erano caratterizzati da corsetti lisci che richiamavano gli archi degli edifici storici e motivi a croce che evocavano simbolicamente la chiesa.La pelle metallizzata, progettata per assomigliare a un’armatura, dava una sensazione di potenza e protezione, mentre le spalle a punta delle giacche ricordavano un’atmosfera gotica familiare ai fan di Didu. Ma non mancavano anche tocchi più femminili, come il pizzo, i pois e la seta, che ammorbidivano il tutto, creando un contrasto affascinante tra durezza e delicatezza.


L’avanguardia di Pierre Cardin
La sfilata di Pierre Cardin alla Paris Fashion Week 2026 ha presentato una visione futuristica del brand, pur mantenendo l’essenza innovativa del leggendario stilista. I capi in passerella hanno mescolato geometrie audaci, linee pulite e materiali come vinile, PVC e fibre sintetiche, creando un mix visivo che unisce passato e futuro. Le silhouette moderne, con richiami agli anni ’60, erano affiancate da giacche strutturate, pantaloni a vita alta e forme architettoniche. Gli accessori futuristici, come occhiali dal design innovativo e scarpe a punta, completavano il look audace. In questo modo, Pierre Cardin ha confermato la sua capacità di evolversi, rimanendo comunque fedele alla sua eredità di avanguardia nella moda globale.


L’inno alla libertà di Meryll Rogge
“Mi sono sentita più libera che mai di fare qualcosa di audace”, dice la stilista durante le prove della sua sfilata Primavera/Estate 2026, che chiude una stagione importante.
La collezione Primavera-Estate 2026 di Meryll Rogge ha un’atmosfera davvero unica, quasi intima. Presentata nel cortile acciottolato dell’Hôtel de Soubise, parla di un ritorno a se stessi e alla libertà di muoversi senza una meta precisa, ispirata alle parole di Rebecca Solnit e al fascino dell’errore. Gli abiti sono fluidi e comodi, fatti per adattarsi agli stati d’animo, con colori vivaci come rosso ruggine, blu Klein, lilla e giallo acido, e materiali come lana bouclé, cotoni tecnici, vinili lucidi e seta leggera.
Inoltre, per la prima volta Rogge ha introdotto le calzature, ispirate alla tradizionale scarpa da barca. Queste scarpe sono piccole e raffinate, e Rogge le ha volute per unire funzionalità e stile. In generale, la collezione è un mix di libertà, comfort e un tocco di nostalgia, creando una moda che celebra l’autenticità e la bellezza dell’imperfezione.


Foto: WWD, The Impression