La moda attraversa l’oceano e diventa pensiero
C’erano donne che non chiedevano permesso. Donne che parlavano troppo, vestivano meglio e pensavano ancora più in fretta. Donne che attraversavano l’Atlantico non per vacanza, ma per necessità intellettuale. Dorothy Parker e Nancy Cunard non erano icone: erano detonatori. Ed è da quella traversata, fisica, culturale, politica, che Max Mara parte per costruire Transatlantic, la collezione Pre-Fall che rende omaggio al Modernismo e a due figure femminili che della modernità hanno fatto una presa di posizione.



Il viaggio è un atto culturale
Nell’epoca del jazz, la crociera transatlantica era un laboratorio galleggiante di idee. A bordo non si passeggiava soltanto: si discuteva, si polemizzava, si rideva con ferocia. Il Modernismo non nasceva nei salotti educati, ma negli spazi di passaggio, nelle intercapedini tra un continente e l’altro. Max Mara coglie questo spirito e lo traduce in una collezione che non ha nostalgia, ma memoria.
Il tema marinaro non è un esercizio decorativo. È leggerezza pensata, rigore che respira. I capi sembrano muoversi come il mare calmo: fluidi, ma mai incerti. Freschi, ma non ingenui.
Dorothy Parker e Nancy Cunard
Dorothy Parker sapeva che un abito poteva essere una risposta. Nancy Cunard sapeva che un gioiello poteva essere una protesta. Entrambe conoscevano il potere della moda come linguaggio. Transatlantic nasce da qui: dallo stile come gesto consapevole.



Max Mara interpreta questa eredità con una femminilità che non chiede scusa. Il satin diventa affermazione, il plissé una disciplina estetica, la sartorialità un atto di controllo sul caos. Qui non si parla di frivolezza: c’è intenzione.
Il passato che funziona ancora
Non sorprende che il Modernismo sia un tema ricorrente nella storia di Max Mara. La maison non lo cita: lo studia. Dall’archivio emerge una giacca sartoriale del 1989, caratterizzata da un deciso motivo plissé sul davanti. È un capo che non invecchia, perché è stato pensato, non decorato.
Abbinata a pantaloni slouchy a vita bassa, affusolati alla caviglia, la silhouette resta impeccabile. Lineare e fluida, quella giacca diventa il punto di partenza per una serie di capi in cui il plissé è protagonista: una blusa in seta con fiocco al collo, uno spolverino che accompagna senza imporre.



Stampe naïve, ma non innocenti
La collezione Transatlantic Pre-Fall introduce anche stampe: schizzi floreali e pois trattati con una ricercatezza solo apparentemente naïve. Nulla è lasciato al caso. È una leggerezza studiata, come lo humour di Parker: sembra semplice, ma colpisce con precisione.
La donna Max Mara oggi



La Pre-Fall arriva in un momento strategico dell’anno, quando la donna Max Mara non cerca un capo qualsiasi, ma una risposta concreta: un nuovo tailleur da ufficio, un abito elegante per un’occasione speciale oppure un capo quotidiano che non sia banale, o ancora, un regalo per sé, senza bisogno di giustificazioni. Max Mara applica l’estetica modernista a tutta la collezione, dimostrando che funziona ancora. Funziona sempre, quando è autentica.
E poi c’è lui: l’abito di satin. Così elegante da poter risollevare lo spirito anche a Dorothy Parker. E non è poco.
Photocredits: Max Mara Srl press kit


