Coerenza a intermittenza: manuale per semafori emotivi

da | CULTURE

La coerenza è come un semaforo: cambia idea ogni trenta secondi, ma pretende rispetto

Coerenza a giorni alterni  

coerenza

Ci hanno detto che la coerenza è tutto. Che è quella cosa che ti definisce, ti dà credibilità, ti fa “persona seria”. Che cambiare opinione è da deboli. E invece…  

Ti fermi, ti blocchi, ti scatti, ti arrabbi, ti penti. Rosso, verde, giallo. Oggi odio la gente, domani voglio abbracciare tutti. Oggi sono minimal, domani glitter fino ai calzini. Mi piacciono le gonne, no aspetta, i pantaloni a vita alta. No, basta moda. Amo lui. No, forse era solo fame.

La pretesa impossibile della coerenza  

La coerenza pretende che tu sia sempre d’accordo con te stesso. Anche quando ti svegli dopo una nottata storta, o quando ti succede qualcosa che ti cambia la testa, o quando semplicemente cresci. Perché sì, spoiler: si cambia. Si migliora. O si peggiora, ma comunque si cambia. E meno male.

Magari si sbaglia strada. Magari si fa un giro assurdo per tornare esattamente da dove si è partiti. Ma vuoi mettere la vista?  

Semafori interiori e traffico mentale  

coerenza

La verità? Nessuno sa davvero dove sta andando. Siamo tutti un po’ incroci caotici, con l’ansia del giallo e la voglia di attraversare col rosso. Però ci fingiamo coerenti, lineari, monolitici. Ma se anche il semaforo può cambiare idea ogni trenta secondi… perché io no?

C’è questa ossessione collettiva per la fedeltà assoluta alle nostre vecchie versioni. Ma ti pare che devo fare carriera da fotocopia di me stesso? C’è chi cambia idea su tutto: il cibo, le relazioni, la politica, l’identità, le passioni. E va bene così. Anzi, è umano. È vivo.

Coerenza forzata: istruzioni per disinnescarla  

La coerenza pretende coerenza. E questo è già un paradosso. Meglio allora diventare un semaforo rotto che lampeggia poesia, piuttosto che vivere nel traffico della coerenza forzata. Perché la verità è che si cambia. Si cambia spesso, si cambia male, si cambia tardi. Ma si cambia. E va bene così.

Rosso, giallo, verde… chi l’ha detto che si va dritto?  

coerenza

Quindi forse la coerenza non è stare fermi su una convinzione, ma saper cambiare con grazia. Rosso, giallo, verde. Fermati. Rifletti. Vai. Fermati ancora. Torna indietro se serve. Nessuno ti arresta per inversione di pensiero.

Foto: Pinterest

Tag: ,