Il valore del dimenticare

da | LIFESTYLE

A volte, lasciar andare è il modo migliore per ricordare ciò che davvero merita di restare

Dimenticare. Una di quelle parole che, da sempre, suscita perplessità. È un errore? O forse un problema da evitare?
Istintivamente si pensa che il suo opposto sia ricordare, ma in realtà è trattenere. Trattenere troppo e trattenere a lungo, genera nella maggior parte dei casi una profonda sofferenza.

Su questa riflessione si innesta il pensiero di un famoso antropologo Marc Augé. Augé invita a guardare alla dimenticanza non come a un limite, ma come a una necessità vitale.

Bisogna dimenticare per poter tornare alla saggezza del presente, alla ricchezza e al gusto dell’istante.” Solo dimenticando, dice l’antropologo, è possibile ricordare davvero ciò che conta. Solo lasciando andare, è possibile creare lo spazio necessario per accogliere il nuovo e vivere, pienamente, l’attimo che si ha davanti.

L’arte di dimenticare: quando la mente si rinnova

La scienza insegna che, affinché la memoria funzioni davvero bene, dimenticare è importante quanto ricordare. Non è un errore del cervello, né una sua debolezza: è un meccanismo vitale. Un ingranaggio essenziale nel complesso sistema della mente umana. Neurologia e psicologia concordano: il dimenticare è una funzione adattiva, una sorta di arte naturale che rende il cervello più efficiente e, sorprendentemente, anche più felice.

Ogni giorno la nostra mente riceve una quantità immensa di informazioni. Se non sapessimo selezionare cosa trattenere e cosa lasciar andare, finiremmo sopraffatti dal caos dei ricordi. Dimenticare, dunque, è una forma di equilibrio: permette di essere più flessibili, di prendere decisioni migliori e di vivere con maggiore lucidità.

Ma il suo potere non si ferma qui. Sul piano emotivo, è anche una forma di protezione. Come spiegava Freud, il meccanismo della rimozione consente di allontanare dalla coscienza esperienze o emozioni troppo dolorose, evitando che la mente ne resti intrappolata. 

E quando la mente si alleggerisce da ciò che la appesantisce, ritrova spazio per immaginare, creare e adattarsi al cambiamento.

Lasciare andare come atto di liberazione

Il dimenticare più che una perdita, è quindi un atto di liberazione. Quel modo che la mente trova per fare spazio, per respirare, per rigenerarsi.  Ed è proprio in quello spazio, libero dal superfluo, che nascono nuove idee, germoglia l’immaginazione serenità e la libertà.

Perché solo chi sa dimenticare davvero, può vivere pienamente l’istante del presente.

Foto: Pinterest

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