Grazie alle influenze dei media e dei social, l’atteggiamento della main character syndrome si è sempre più sviluppato e ampliato creando non pochi problemi nella percezione di se stessi e nell’interazione con gli altri.
TikTok ci ha regalato un nuovo termine: la main character syndrome, che tradotto in lingua nostrana significa letteralmente “sindrome del protagonista”. Ovviamente non è nulla di nuovo, questo tipo di situazioni non nascono da un giorno all’altro, semplicemente sui social trovano molto facilmente il loro nome. Proprio dai social, quindi, questa situazione ha trovato il suo trampolino di lancio per entrare nel dizionario di uso comune.
Con questo termine si fa riferimento a quella tendenza di comportarsi come i protagonisti di una storia, che interessa a tutti proprio perchè si tratta di noi.

Chi è “affetto” da questa sindrome è alla continua ricerca di attenzione e di approvazione da parte degli altri. Si crea una dinamica in cui le persone si atteggiano in modo e maniera da tenere le persone accanto a loro concentrate su di loro. Letteralmente tenere gli spettatori incollati allo schermo, come se fossero dei veri e propri personaggi…ovviamente i protagonisti della serie. Gli altri sono personaggi secondari, figure di contorno che devono essere concentrate su di lui o lei, protagonista indiscusso.
Come vi dicevo, nulla di nuovo, infatti in economia da tempo si osserva questo tipo di sindrome. Legato al consumatore, chi rientra nella categoria è soggetto più degli altri al marketing becero. Il consumatore tende a dare la priorità alle proprie preferenze, necessità ed esperienze, percependosi come protagonista principale del panorama sociale. Con questo atteggiamento il consumatore rischia di avere valutazioni distorte di prodotti e servizi ossia: si da’ tantissima importanza ai beni che coincidono con le nostre aspirazioni anche se a livello di utilità o funzionalità non valgono così tanto. Pensate che gli esperti del settore parlano di “far vibrare l’anima del consumatore”.
Questa sindrome è riscontrabile anche in chi tende a comprare cose costosissime solo per rafforzare la propria immagine, o meglio, l’immagine che vorrebbe dare di sé. Questo accade anche quando non si hanno i mezzi o le risorse per permetterselo cercando di far arrivare l’immagine di una persona di successo e quindi, di nuovo, diventare i protagonisti sontuosi di una storia di eleganza e ricchezza. Marco, guarda che sappiamo come sei davvero, non ci caschiamo.
Uno dei tanti lati oscuri di questa tendenza della personalità è che concentrandosi solo sui i propri sentimenti, interessi ed emozioni, ignoriamo completamente quelli degli altri.

Queste persone si atteggiano proprio come se la loro vita fosse l’equivalente di un film o di un libro. Creano o esagerano situazioni per attirare tutta l’attenzione su di loro, anche in caso di situazioni spiacevoli, l’importante è che tutte le attenzioni siano su di loro. Le storie più normali e semplici, vengono trasformate in eventi straordinari con particolari drammatici, il tutto reagendo e raccontando con emozioni esagerate.
Tra le altre cose, queste persone si aspettano di ricevere attenzioni speciali o trattamenti particolari dagli altri, solo perchè sono loro. Nonostante però ci sia questa aspettativa di cose speciali, loro hanno minimo o poco interesse per le emozioni o le esperienze degli altri.
Riconoscerli è semplice, amano postare tuuuutto della loro vita sui social, cercando conferma con like e commenti da chiunque possa capitare sulla loro pagina. Attenzione a sentirsi in difetto mettendosi a confronto con queste persone, che sembrano facciano più di noi e sempre meglio, perchè l’immagine che trasmettono di loro è spesso idealizzata.
Ma la main character syndrome è una cosa brutta?
Allora, non è del tutto una cosa terribile, ma come può avere alcuni effetti positivi, ne ha anche altri di negativi.
Per quanto riguarda quelli positivi, vedersi come i protagonisti della propria vita può aiutare ad avere un obbiettivo e la giusta motivazione, ad incoraggiare a seguire i propri obbiettivi con determinazione e fiducia.
Ma…ci sono anche quelli negativi, che spesso riescono a superare quelli più belli. Prima tra tutti è la tendenza ad avere un atteggiamento egocentrico, un modo di vivere che rende difficile empatizzare con gli altri e così trovarsi con pochissime relazioni vere e solide. Questo perchè può succedere che queste persone sottostimino l’importanza del saper lavorare in gruppo e della collaborazione, in quanto vedono negli altri semplici personaggi di fondo, piuttosto che persone da tenere in considerazione.
Ma soprattutto: la continua necessità di attenzione e validazione può portare a disagio emotivo e a una non salutare dipendenza dall’approvazione degli altri.
Ma cosa può portare qualcuno a sviluppare questo tipo di atteggiamento? In realtà possono essere tantissime le cause che vanno ad indirizzare qualcuno verso questa direzione. L’influenza culturale o dei media, ad esempio. Così anche i social media. Ma soprattuto problemi di insicurezza e anche fattori sociali o ambientali.

Per esempio, i social facilitano di molto la condivisone di esperienze personali, spesso mettendo l’individuo al centro dei suoi contenuti. Proprio questa enfasi sulla presentazione personale e la ricerca di like e commenti rinforza atteggiamenti associati a questa sindrome. Anche tendenze “narcisistiche” o la grande necessità di attenzioni possono avere il loro peso. Non credo che sulla problematica dell’insicurezza ci sia troppo da spiegare.
Ma è “curabile”?
Beh, non nel più stretto senso del termine, perchè la main character syndrome non è una vera e pripia condizione psicologica, quindi non c’è uno specifico trattamento per questo. In ogni caso, le persone con tratti associabili a questa sindrome possono trovare beneficio in diversi modi. La terapia, ad esempio…cosa che poi tutti dovremmo fare a prescindere, per stare un po’ meglio con noi stessi e con gli altri. Anche l’allenamento empatico può essere utile: programmi ed esercizi che aumentano la propria capacità empatica, aiutando così a comprendere e capire le emozioni e le esperienze degli altri, in modo da avere interazioni più bilanciate.
Insomma, mindfulness e lo sviluppo di capacità sociali, può aiutare le persone che si riconoscono in questa specifica “personalità” a coltivare e capire meglio il loro ruolo nella loro vita e in relazione agli altri, arrivando così a una vera e propria crescita personale.
Quindi nessun problema cari egocentrici, c’è possibilità di recupero anche per voi, ma sappiate che no, non tutto gira intorno a voi.