Met Gala 2025: lo stile Black Dandy

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Superfine: Tailoring Black Style è il titolo della mostra al Costume Institute che fornirà il tema alla prossima edizione del Met Gala.

Ogni anno, c’è una notte in cui il mondo intero sembra fermarsi e concentrarsi su un solo evento. Gli occhi di tutti sono puntati su New York, dove le stelle non brillano solo nel cielo, ma sfilano su un tappeto rosso, indossando abiti da sogno, scintillanti e audaci, con strascichi che sembrano non finire mai.  Il 5 Maggio 2025 si terrà una nuova edizione dell’attesissimo Met Gala, il cui tema principale sarà lo stile Black Dandy afroamericano. 
Il dandismo nero va oltre l’estetica: è una forma di resistenza politica e sociale che afferma l’identità e sfida gli stereotipi. E ha origini radicate nella storia.

Il rinascimento di Harlem

Gli anni della musica Jazz, del Blues e del famoso Cotton Club. 

Tutto ebbe inizio tra gli anni ’20 e ’30, precisamente nel quartiere di Harlem nel cuore di New York, durante un periodo di schiavitù e segregazione razziale. Qui, le comunità afroamericane, pur vivendo sotto le dure leggi razziali, riscoprirono il proprio orgoglio e cercarono un’identità attraverso la moda. La Harlem Renaissance, ovvero il Rinascimento di Harlem, vide gli afroamericani trasformare lo stile occidentale a cui erano abituati, facendolo diventare una forma di espressione personale e di resistenza culturale. La moda divenne così un mezzo per rivendicare la propria unicità e libertà.

Lo stile Zoot

Non molto più tardi, all’inizio degli anni ’40 nacque lo stile Zoot, adottato dai giovani afroamericani e ispanici (noti come “pachuco”) che volevano distaccarsi dalla moda dell’uomo bianco caucasico. 

Nonostante il contesto difficile segnato dalla Seconda Guerra Mondiale, dalla povertà e dal proibizionismo, questi giovani si ribellavano alle norme sociali, cercando di affermare una propria identità attraverso la moda. Il famoso “Zoot Suit” era caratterizzato da abiti oversize, cappotti larghi e lunghi, con il famoso cappello a tesa larga, diventando un simbolo di sfida e di autonomia culturale.

«Si tratta di fare sì che la moda, al Met, sia una porta d’accesso e di inclusione», ha commentato Andrew Bolton, curatore capo del Costume Institute del Metropolitan Museum di New York. 

Met Gala dress code: “Tailored for you”

Solo pochi giorni fa è stato annunciato il dress code per gli ospiti del Met Gala 2025, intitolato Superfine: Tailoring Black Style. 

Possiamo sicuramente aspettarci degli abiti sartoriali “fatti su misura “e una rivisitazione del completo maschile. Tutto questo insieme ad altri elementi simbolici, come il cappello, la cravatta, il bastone, la spilla e il fazzoletto da taschino. Offrendo così una panoramica completa di come la moda maschile possa riflettere sia l’identità che la resistenza culturale.

Gli ultimi maestri del completo maschile

Recentemente, alcuni dei nomi più iconici della moda hanno saputo reinventare e celebrare la sartorialità del completo maschile in versione moderna e sofisticata. 

Saint Laurent con la sua eleganza senza tempo ha portato il completo ad un livello di sensualità audace con tessuti pregiati. Viktor&Rolf, sempre sperimentali, hanno sfidato le convenzioni della moda maschile con tagli scultorei e linee straordinarie, enfatizzando l’idea di un uomo o di una donna che non teme di essere protagonista.

Dall’altro lato, invece, Dolce&Gabbana con la loro passione per la tradizione italiana. La loro proposta consiste in completi maschili sartoriali impeccabili, con spille color oro e argento che richiamano vagamente il barocco. E infine, Dior in versione più classica e sofisticata, con l’aggiunta inaspettata di alcuni dettagli come i fiocchi posti sul centro dietro della giacca.

La mostra al Costume Institute

Non mancherà poi in mostra il lavoro di alcuni designer contemporanei che negli anni hanno affrontato le tematiche di genere e identità. Da Olivier Rousteing a Virgil Abloh, da Martine Rose a Grace Wales Bonner, fino ad arrivare all’attuale Pharrell Williams.

Sarà affascinante vedere come l’esibizione del Met affronterà questo tema, soprattutto considerando che sono passati più di vent’anni dall’ultima mostra dedicata alla moda maschile e mai prima d’ora il Costume Institute si è concentrato così apertamente sulla questione della razza. 

Una celebrazione forte della storia, della cultura e della resistenza, in cui ogni abito e accessorio raccontano una storia di lotta e di affermazione. Un invito a riflettere su chi siamo e su come la moda può trasformarsi in un atto di libertà. 

Foto: VogueRunway, GoogleImmagini