Ballare: un rito antico che fa bene al corpo e al cervello

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Ballare, più di ogni altra forma d’arte, rappresenta la prima e più antica espressione artistica dell’umanità. 

Immaginate una notte di migliaia di anni fa. Un fuoco che scoppietta, tamburi improvvisati che battono il ritmo, e un gruppo di umani preistorici che si muovono in cerchio illuminati dalla luce tremolante delle fiamme. Ecco a voi la danza, la prima espressione artistica dell’umanità. Ballare. Prima ancora della parola, prima della scrittura o del pennello, noi già ballavamo come matti, usando il corpo come unico strumento. La danza, arte primigenia. La scintilla che ha dato forma all’urgenza umana di comunicare.

L’arte che parla senza parole (e senza oggetti)

A differenza della pittura o della scultura, che necessitano strumenti e supporti, la danza è pura, diretta, democratica. Un linguaggio universale che trasforma il corpo in tela e il movimento in pennellate. Al pari del canto, che con la voce dà vita a melodie invisibili, la danza usa il tempo e lo spazio per esprimersi. Ogni gesto è un segno tracciato nell’aria, una storia che si racconta senza bisogno di parole. 

Danza: tra sacro e profano (e qualche momento imbarazzante)

La danza, in quei tempi lontani, non era spettacolo: era rito. Era magia. In ogni tribù, in ogni angolo del mondo, c’erano passi che invocavano la pioggia, gesti che pregavano per un buon raccolto, coreografie che sussurravano parole agli antenati. Ballare era il modo per entrare in sintonia con l’universo, un dialogo silenzioso con il sacro. E non solo.

Nelle piccole comunità, la danza creava legami, era anche l’occasione per conoscersi, per sfiorarsi, per rompere barriere che le parole non potevano abbattere. Pensate ai balli di corteggiamento tribali, un linguaggio corporeo che permetteva di avvicinarsi, di sentire la presenza dell’altro, prima ancora di avere il permesso di parlare.

O alle danze delle giovani dame nelle corti europee, quando un ballo poteva essere l’unico momento in cui guardare negli occhi un possibile pretendente. Era gioco, era incontro, era una promessa sussurrata senza voce.

Oggi non invochiamo più la pioggia intorno al fuoco ma diciamocelo, che sia una pista da ballo illuminata o il soggiorno di casa, la danza rimane un momento magico. Anche se, c’è da ammettere che il passaggio dai riti tribali ai locali del sabato sera non ci ha reso esattamente performer meritevoli di un Oscar. Quanti di noi convinti di essere una fusione tra John Travolta in Saturday Night Fever e Beyoncé, hanno finito per sembrare più un uccello in preda a una danza di corteggiamento sconclusionata? Ma va bene così! Perché non importa come ti muovi ma come ti senti. Almeno questo ci insegna Albert di Hitch – Lui si che capisce le donne: puoi anche sembrare un pinguino, ma se balli con il cuore, sei già il re della pista.

Ballare fa bene al cervello

Ma parliamo di scienza perché ballare non è solo divertente, ballare fa bene anche alla salute mentale. Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ha dimostrato che il ballo migliora la plasticità cerebrale, rafforza la memoria e aiuta a prevenire la demenza proteggendo dal decadimento cognitivo. Muoversi a tempo di musica, stimola la capacità del cervello di adattarsi, crescere e creare nuove connessioni. Ogni passo di danza, ogni ritmo che seguiamo, costringe il nostro cervello a coordinare movimenti, memoria e percezione dello spazio. Per i ballerini professionisti, questa pratica plasma la sostanza grigia ma non serve essere étoile per beneficiarne. Ballare mantiene giovani e brillanti anche i principianti! Quindi, se ogni tanto ti scateni in casa sulle note di Despacito, sappi che stai facendo del bene al tuo cervello. 

E non è tutto, ci sono belle notizie anche per i più pigri!

Anche solo guardare qualcuno ballare attiva i famosi neuroni a specchio quelle piccole cellule geniali che ci fanno provare dentro ciò che vediamo fuori. Quando osserviamo un ballerino, il nostro cervello si muove con lui. È come se danzassimo mentalmente, senza nemmeno muovere un dito (ma senza bruciare calorie, sorry).

Metti la musica e fregatene!

E se ti trovi a ballare anche mentre sei ferma (tipo sull’autobus, con la tua playlist preferita nelle orecchie), benvenuta nel club delle persone “matte al punto giusto”. Ignora pure gli sguardi storti di chi non capisce: tu stai aumentando la tua materia grigia! E chissà, magari la prossima mossa sarà iscriversi a un corso di ballo. Che poi, diciamolo, non si sa mai… il tuo Sean Patrick Thomas potrebbe essere dietro l’angolo!

Foto: Pinterest

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