Nonostante in Italia si legga sempre meno (Nel 2024 si registrano 900mila lettori in meno rispetto al 2023), i giovani, soprattutto al Nord, amano i libri e si dimostrano una luce in fondo al tunnel, l’ultimo barlume di speranza. Parlando in percentuale, tra i 18 e i 24 anni coloro che leggono sono il 74%, molto più della media nazionale
Vi svelto un tabù: alla gen z piace leggere
Durante l’edizione Più libri più liberi, la fiera dedicata all’editoria indipendente che è si svolta a Roma alla Nuvola dal 4 all’8 dicembre, sono stati presentati i dati rilevati dall’osservatorio dell’Associazione italiana editori (AIE) a cura di Pepe Research. È stato rivelato che i giovani lettori superano di molto la media nazionale, che risulta essere il 66%. Tra i 18-24enni la percentuale è di 74, tra i 15-17enni di 73 e tra i 25-34enni, 70.
La gen z si rifugia nei libri
Se ci pensate non c’è da stupirsi che questa generazione passi ore e ore immersa tra le pagine. Iper-connessi con tutto e tutti in ogni momento, abitanti di un mondo che sta piano piano collassando su se stesso, tra guerre e pandemie, i giovani di oggi cercano un rifugio che li distragga dalla realtà in cui vivono. Non solo storie fantasy, ma anche romanzi realistici e young adult, il giusto per discostarsi anche solo con la mente. Oltre ai contenuti, i ragazzi ritengono importanti anche gli strumenti di fruizione: la stampa batte 10 a 0 gli ebook, sfogliare le pagine e annusare il profumo delle carta è ancora molto apprezzato.
Non avere più nulla di materiale, ci fa desiderare di avere ancora qualcosa da poter tenere in mano e conservare, anche perché sono molti quelli che sottolineano frasi e citazioni per poi ritrovarle anni e anni dopo.
La regola, non scritta, è sempre stata: guai a scrivere sui libri. Al contrario, oggi la gen z prende appunti e annotazioni su ogni pagina, attacca post-it e sottolinea o evidenza le frasi che la colpiscono di più.
Come in ogni altra cosa, anche la moda di leggere (Fortunatamente) è tornata, ma con le sue nuove regole.
E anche le librerie si sono dovute adattare ai tempi che corrono. In molte di queste potete trovare la sezione “Popolari su TikTok”: qui sono riposti i romanzi (di solito di genere young adult) che diventano virali sui social e che grazie a questi ultimi possono diventare anche best seller mondiali.
Basta, dire che sui social ci sono solo contenuti di poca importanza; c’è tutto, anche la cultura.
Rimane comunque un problema: il resto della popolazione
Il 30% dei lettori in Italia legge in maniera frammentaria, qualche volta al mese o, alla peggio, all’anno: il tempo medio di lettura settimanale scende rispetto agli anni passati: nel 2024 si registrano 2 ore e 47 minuti contro le 3 ore e 16 minuti del 2023 e le 3 ore e 32 minuti del 2022. Sempre meno. Da brividi.
Un quadro ancora più preoccupante è quello che proviene dal sud e le isole
C’è una netta differenza tra il nord e il sud e le isole.
Questa disparità è confermata dai dati di NielsenIQ-GfK: tra i 79,2 milioni di libri a stampa venduti in Italia tra gennaio e ottobre del 2024: 35,8 per cento sono collocati nel Nord-Ovest, 22,2 per cento nel Nord-Est, 22,7 per cento al Centro, il 19,3 per cento al Sud e Isole.
Tutto parte dal sistema: le librerie al sud sono davvero poche, il 30% in meno rispetto alla media nazionale. Inoltre, se al nord la quantità di queste ultime per abitante è sopra la media italiana rispettivamente di un 11% e un 17% (Ovest-Est), al sud la percentuale è il 30 in meno rispetto alla media. Un divario nettissimo.
Come dichiarato da Florindo Rubbettino, delegato AIE per il sud:
«Il ritardo del Meridione è drammatico e non si risolve con interventi estemporanei o slegati da una visione d’insieme. Gli indici di lettura dipendono dalla scolarizzazione, dalla presenza di infrastrutture sul territorio quali librerie e biblioteche, dal sostegno all’imprenditorialità locale, da iniziative sul territorio quali festival, premi, rassegne culturali. Una legge di sistema del libro non può non prevedere un piano per il Meridione che miri a costruire un ambiente favorevole alla cultura del libro agendo su tutti questi fattori, attraverso iniziative pubbliche e incoraggiando l’iniziativa privata».
L’importante adesso è continuare a coltivare questo amore per la lettura tra i giovani del nord e trasmetterlo al resto della penisola, ma soprattutto incentivare le attività e gli eventi per fare in modo che venga apprezzato ovunque il piacere di una buona lettura.
«Non c’è crescita e sviluppo culturale ed economico per l’Italia se non facciamo crescere i lettori, soprattutto al Sud e nelle aree meno prospere del Paese». Il presidente di AIE, Innocenzo Cipolletta.
Scopri la rubrica di Adlmag dedicata ai libri per la gen z: Zlibrary