La generazione Z riscopre il fascino della provincia

da | LIFESTYLE

Il fascino della grande città, forse, sta scomparendo. La Gen Z fugge dal caos e torna in provincia dove la vita è meno frenetica.

Quando pensiamo all’Italia facciamo riferimento alle grandi città. Da Milano, definita la migliore per qualità della vita, a Roma, passando per Napoli e Torino. Molto spesso però dimentichiamo che il Belpaese non è fatto di grandi città metropolitane, ma di piccoli comuni di provincia. In effetti contro le 14 città metropolitane d’Italia sono ben 76 le provincie ordinarie con annessi i comuni che le compongono. Insomma la percezione del nostro paese, filtrata su centri abitati come Milano e Roma, è decisamente fuorviante. D’altronde è in questi posti che accadono le cose, mentre le provincie rimangono dormienti, o almeno fino ad ora. Se fino a qualche anno fa un giovane italiano non aspettava altro che spostarsi in una di queste grandi città la Gen Z sta ribaltando le cose.

Chiaramente sono le metropoli a rimanere centrali nel raccogliere giovani. Che arrivano anche, e soprattutto, per motivi legati allo studio. D’altro canto le università sono concentrate li. A cambiare però è la percezione di questi luoghi, spesso considerati di passaggio per poi tornare alle proprie origini. La generazione Z, così come non vede la sua vita in ufficio, spesso non si vede ingabbiata nei ritmi frenetici delle grandi città. In buona parte rivendica la provincia come luogo di benessere e defaticamento dallo stress.

Ma come mai?

A pesare è, senza ombra di dubbio, la spinta imprenditoriale della Gen Z. Aprire un’attività in provincia è, sicuramente, più semplice che avviarla a Milano. Con i social, poi, le distanze si sono drasticamente accorciate. Prima tutto avveniva solo nelle grandi città, oggi tutto avviene online. I cambiamenti arrivano, nello stesso momento, a Milano e in un piccolo paese di provincia. Le differenze si fanno più labili e tutto diventa possibile ovunque.


Lo testimoniano i progetti ideati dalla Gen Z che non dimenticano mai le loro origini. Amabile Jewels di Martina Strazzer, per esempio, nonostante il successo rimane ancorato alla città di Modena dove ha sede l’head quarter del brand. Perfino la moda è sempre meno Milanocentirca. Lo raccontano giovani brand della Gen Z che scelgono le provincie come ispirazione. A farlo è, per esempio, Flora Rabitti di Florania che si ispira a Palzzo Te di Mantova per la sua SS24. Anche nel mondo dei creator qualcuno si distingue per un particolare legame con le sue origini. È Mattia Stanga, forse uno dei tik toker più forti d’Italia, che non rinnega mai la sua Borgo Satollo in provincia di Brescia. Delle sue origini ne fa un tratto distintivo, una strategia di differenziazione decisamente vincente.


Come sempre la generazione Z ribalta le carte in tavola e sovverte gli schemi. Se tutti vanno in città lei si sposta in provincia e ne riscopre il fascino dimenticato.

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