Nespresso si impegna da sempre per la sostenibilità e l’economia circolare con progetti che coinvolgono tutti dal paese d’origine al consumatore. Quest’anno hanno svolto un osservatorio partecipativo proprio riguardo alla consapevolezza dell’importanza di un’economia circolare e di un approccio sostenibile con l’intervento di figure importanti per l’azienda e il settore.
A inizio Novembre, il colosso Nespresso ha comunicato i risultati del primo osservatorio partecipativo fatto dall’azienda sull’economia circolare. L’indagine è stata fatta in collaborazione con SWG per ascoltare i bisogni e le opinioni degli italiani così da poter mette in pratica nuove azioni.
La sostenibilità, oggi più che mai, in un’epoca di cambiamenti climatici, è necessaria, ma verso la sfida ambientale si è rilevata una sfiducia generale. Adesso è il momento di azioni concrete da parte delle aziende. Ecco che subentra Nespresso.
Thomas Reuter, il nuovo direttore generale di Nespresso, racconta di come l’economia circolare e l’impatto ambientale abbiano un ruolo importantissimo per l’azienda. Il concetto di sostenibilità, racconta, è sempre stato nel DNA dell’azienda. Un esempio è la scelta dell’alluminio nella produzione delle capsule. Nespresso si occupa della sostenibilità e del benessere partendo dal paese d’origine della materia prima fino alla fine del processo: il consumatore.
L’azienda ha da anni all’attivo alcuni progetti di sostenibilità. Un esempio è “The Positive Cup”: una strategia globale che inizia con pratiche agricole rigenerative, partite già con il programma “Triple AAA”. Il programma AAA Sustainable Quality™ si basa su un approccio dinamico, in costante evoluzione, che riunisce le idee più innovative in materia di qualità, produttività e sostenibilità, rivolgendo una particolare attenzione ai parametri sociali, ambientali ed economici.
Il programma è partito ben 11 anni fa e prevede un impegno continuo in cui il consumatore può fare la sua parte impegnandosi per il riciclo delle capsule. Ma il lavoro non si ferma qui e Nespresso grazie alle capsule che vengono portate dai consumatori stessi in specifici centri di raccolta, danno vita a risaie. Risaie che producono riso che viene donato a chi ne ha davvero bisogno, attraverso Banco Alimentare. Un progetto che pensa a tutti e che ha bisogno dell’aiuto e l’impegno di tutti.
Con tutti questi programmi, Nespresso attua una ristrutturazione logistica per decarbonizzare la catena di produzione per raggiungere il net 0 nel 2035. Anche la collaborazione locale è importante, soprattutto quella legata al paese di origine.
Arriviamo ai risultati dell’osservatorio. Da questa ricerca estremamente concreta è risultato che in pochi hanno davvero capito cosa sia la sostenibilità, infatti, solo 1 persona su 2 sa di cosa davvero si tratta. Oggi c’è la consapevolezza che la sostenibilità debba guidare le nostre scelte d’acquisto e il senso di sostenibilità è di fatto correlato alla qualità della vita. Questa consapevolezza sta aumentando in tutte le generazioni, soprattutto nella generazione Y, ma con meno fiducia da parte della gen Z, il vero futuro.
L’economia circolare è un impegno importante da parte delle aziende per dare il proprio contributo alla sostenibilità. Ma anche qui manca della consapevolezza. Questo concetto dell’economia circolare è conosciuto dal 79% delle persone, ma solo il 30% sa davvero di cosa si tratta.
Il 56% delle persone pensa che l’economia circolare sia necessaria, ma che non riuscirà ad essere efficace. Insomma, 6 persone su 7 pensano che l’azione del singolo non faccia la differenza. Ma non è così.
Nespresso spiega cosa potrebbe fare l’industria del caffè in questo ambito. Packaging dei prodotti, il riuso, ma anche l’education per avvicinare le persone ad atteggiamenti più sostenibili. Come dicevamo è la Gen Z ad essere la più disillusa, che ha lottato ma non ha visto risultati. Sono proprio loro che si aspettano una risposta dagli stakeholder. Bisogna ricordare che le pratiche del riuso e del ricondizionato sono importanti per creare un rapporto win – win tra consumatore e ambiente.
Anche l’impegno per la comunità è richiesto: investire sui giovani, finanziare la ricerca tecnologica, ampliare l’area di business e andare oltre se stessi.
L’87% dei cittadini sente l’esigenza che nel proprio territorio ci siano progetti di piantumazione, pulizia delle spiagge e la creazione di maggiori aree verdi. Progetti che aiutino a rendere l’ambiente più sostenibile e migliore. Impegni che portano beneficio a tutti i cittadini e soprattutto alle categorie più fragili, che con questi progetti ritrovano inserimento nella società.
Insomma, le aziende non devono focalizzarsi solo sul profitto.
Alla presentazione di Nespresso, tra le altre importanti figure, è presente Federica Gasbarro, giovane ed esperta biologa, da sempre impegnata per la sostenibilità. Federica racconta di come lo sforzo di Nespresso sia attivo ed effettivamente calato nella realtà. Spiega anche come sia importante divulgare, far pesare la situazione alle persone e così stimolare l’azione.
Federica ammette che la situazione è oggettivamente difficile, però possiamo adattarci, ma solo con un approccio comune. Se ci muoviamo tutti in una direzione possiamo davvero creare un cambiamento.
Comunicando di sostenibilità è importante farsi alleati e non nemici, come spesso succede con pubblicità false che scadono nel greenwashing. Per questo la comunicazione è importante. Tutto sta nel modo di comunicare, evitando il catastrofismo ed essendo sempre onesti, come azienda.
Federica affronta anche il tema dell’eco-ansia, il grande senso di impotenza che si prova davanti a qualcosa di inarrestabile come il cambiamento climatico. Anche lei ammette di essere spaventata dal futuro, ma che crede nella scienza ed è importante perchè la scienza è guidata dai dati, che sono alla base di tutto. Nespresso manda un messaggio sul fatto che si prendono cura della risorsa e danno i mezzi per permettere anche a noi di prenderci cura personalmente della risorsa e così di noi stessi.
E’ presente anche Silvia Totaro, alla guida dell’area Sustainability & Safety Health Environmental di Nespresso Italia. Silvia sottolinea, ancora, come comunicazione, educazione e speranza siano le parole chiave. Per continuare nel percorso di Nespresso nella sostenibilità lungo una lunga catena del valore. Con l’osservatorio partecipativo e l’ascolto attivo Nespresso aiuta a guidare la strategia di sostenibilità creando azioni che siano effettive. Il desiderio dell’azienda è quello di dare vita ad azioni che facciano davvero la differenza.
Tomas ricorda, poi, che anche l’umiltà è importante. Ascoltare le voci che permettano di capire come migliorare come azienda e come partner e nelle comunità in cui sono presenti. Sensibilizzare, educare e coinvolgere un numero sempre più grande di persone.
L’impegno di Nespresso non si ferma qui e continuerà in vista di linee e progetti futuri, perchè Nespresso per l’Italia diventi Nespresso con l’Italia.
Dopo la presentazioni ci siamo trovati con Federica Gasbarro per capire come musicare la meglio con la Gen Z su questo delicato argomento della sostenibilità.
Le abbiamo chiesto come possiamo comunicare con la Gen Z riguardo alla sostenibilità senza scadere nel greenwashing. La migliore soluzione è la trasparenza nella comunicazione da parte delle aziende. Utilizzando numero e dati, dimostrando la propria trasparenza attraverso report e dati oggettivi che siano a disposizione delle persone in un rapporto di comunicazione e coinvolgendo il consumatore dando dei numeri e parlando dei propri progetti. Il greenwashing subentra perchè manca il dato, perchè mente, non ci sono risultati e progetti da dimostrare.
Federica ci racconta che c’è effettivamente un grande problema di eco-ansia, ma ci racconta di come anche l’ottimismo climatico sia una grande minaccia. Questo tipo di approccio porta a una mancanza di azione, perchè dà l’idea che non ce ne sia bisogno, che vada tutto bene. Essendo invece troppo pessimista rischi sempre una mancanza d’azione per via dell’ansia che l’approccio crea. Per cui è necessaria una linea comunicazione che stia nel mezzo, che sia onesta e che ti dia però anche la speranza dell’azione.
Bisogna far capire ai giovani che non è tutto perduto. La situazione è grave, molto grave, ma se siamo disposti a metterci del nostro, ad allearci con le aziende e con gli altri, riusciremo a mitigare gli effetti. Il cambiamento climatico non è reversivo, si può solo andare avanti. Ma invece di puntarci il dito contro, ma alleandoci, possiamo venirne fuori.
Chiediamo se per la nuova generazione sono i social il canale migliore per comunicare riguardo a queste difficoltà. Federica ci dice che i social per lei rappresentano il mezzo giusto per arrivare a chi vuole arrivare, ossia i più giovani su TikTok e i suoi coetanei su Instagram. Li considera la chiave di volta: far cambiare idea a un adulto è complicato, ma far crescere un ragazzo nella consapevolezza è molto più facile.
L’ostacolo dei social è la soglia dell’attenzione che è di pochi secondi, per cui è necessario trovare il modo per comunicare sulla sostenibilità che è un qualcosa di scientifico, noioso e negativo e trovare il modo di farlo in un modo che sia ingaggiante, divertente e che ti faccia sentire parte del sistema. Così da portarti a compiere l’azione, uno sforzo comunicativo enorme. Ma se fatto bene ha un risultato davvero importante.
Parlare con il cellulare, rispetto alla televisione, ci permette di parlare ai giovani come se fosse la loro amica o il loro amico a raccontare del problema. Ci fa avvicinare agli altri, in modo più efficace.
Federica ci racconta ancora un volta che è la comunicazione la cosa più efficace, necessaria ed importante. Il consumatore può essere disposto ad agire solo se dà il giusto peso all’azione e la comunicazione è importante per ricordare a tutti come siano anche loro attori importanti e fondamentali nel processo della sostenibilità.
“La tua azione conta e senza la tua azione non posso far partire il cambiamento”.
Il progetto di smaltimento delle capsule è un esempio: voglio smaltire le capsule, ma se non mi aiuti portandole al centro di smaltimento non posso farlo. La parte del consumatore è importante per l’azienda nel percorso di riciclo, smaltimento e riuso.
Assieme a Federica ci rendiamo conto di come Nespresso faccia davvero la differenza, essendo trasparente e tendendo la mano ai consumatori nel modo giusto. I report e anche l’impegno messo nel primo osservatorio partecipativo e nel comunicare a tutti i risultati, sono un esempio concreto della volontà e dell’impegno che Nespresso mette da sempre nella sostenibilità dei suoi prodotti.