Libri per bambini e moda: mix tra creatività e tradizione

da | LIFESTYLE

Quando si pensa ai libri illustrati per bambini, la moda non è certo la prima cosa che viene in mente. Tuttavia, i vestiti giocano un ruolo sorprendentemente importante nelle storie per l’infanzia. 

Sin dalle fiabe tradizionali, gli abiti hanno avuto un valore simbolico, diventando talvolta i protagonisti stessi del racconto. Cappuccetto Rosso non sarebbe la stessa senza la sua iconica mantella, così come la scarpetta di Cenerentola rappresenta un elemento cruciale della sua storia. E non è nemmeno così comoda, diciamocelo.

Illustratori e Designer

Oggi, molti illustratori di libri per bambini creano i vestiti dei personaggi con l’approccio di uno stilista o di un costumista, conferendo unicità e personalità a ciascun protagonista. Non è raro, inoltre, che chi lavora nel mondo della moda si dedichi all’illustrazione. È il caso, ad esempio, della francese Charlotte Gastaut, che collabora con grandi marchi come Prada e Fendi, o della giapponese Yuko Higuchi, nota per i suoi disegni di gattini e per la sua collaborazione con Gucci.

Moda e Narrazione: una Storia Antica

Questa connessione tra moda e narrazione non è nuova. Come racconta Marcella Terrusi, docente dell’Università di Bologna, già negli anni Trenta e Quaranta l’artista sarda Edina Altara creava figurini di moda mentre collaborava con riviste di design. Guardando ancora più indietro, molte fiabe sono nate in contesti in cui le donne raccontavano storie mentre cucivano, tessevano o rammentavano. Non è un caso che nelle fiabe la mamma di Biancaneve si punga cucendo o che la Bella Addormentata cada vittima di un incantesimo dopo aver toccato un fuso.

I vestiti come simboli narrativi

Gli abiti non sono solo elementi decorativi: spesso rappresentano il cuore simbolico delle storie. Gli stivali e il cappello del Gatto con gli Stivali.I tre abiti di Pelle d’Asino. La celebre scarpetta di Cenerentola non sono semplici accessori. Interessante scoprire che la scarpetta di Cenerentola, nell’originale di Charles Perrault, non era di cristallo ma di “vaio” (una pelliccia di scoiattolo usata dai nobili). La confusione nacque da un errore di trascrizione, trasformando il termine “vair” (pelliccia) in “verre” (vetro), da cui l’attuale immagine della scarpa di cristallo.

Una mostra dedicata

L’importanza della moda nei libri illustrati è stata celebrata anche in una mostra organizzata da Marcella Terrusi insieme alle professoresse Silvana Sola e Mariaelena Schiavo. L’esposizione, tenutasi a Shanghai dal 15 al 17 novembre, ha messo in evidenza il ruolo della moda nei libri per l’infanzia.

Attraverso una collaborazione tra la Bologna Children’s Book Fair e la China Shanghai International Children’s Book Fair. Ciò mostra come il legame tra moda, e, letteratura per l’infanzia vada ben oltre l’estetica. Rivelandosi così un elemento essenziale per arricchire le storie e ispirare la fantasia dei lettori più giovani.

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