Donyale Luna raccontata con gli occhi del marito Luigi Cazzaniga

da | CULTURE

È stata la prima modella afroamericana fotografata sulla copertina di Vogue: Donyale Luna. Musa di fotografi come Richard Avedon e registi come Federico Fellini. Eppure la sua storia è ancora poco conosciuta, noi abbiamo fatto due parole con l’ex marito Luigi Cazzaniga.

Questa intervista nasce per una serie di casi fortuiti. Il background è un piccolo paese della provincia di Cremona. Grazie al solito passaparola tutto italiano scopriamo che proprio lì vive Luigi Cazzaniga, il fotografo ex marito di una leggenda: Donyale Luna. La famosa modella afroamericana che ha scritto pagine indelebili della storia della moda. La sua vita è poco conosciuta. Se ne parla in un documentario su Sky dal titolo “Donyale Luna: Supermodel”. Oggi noi abbiamo deciso di ascoltarla da un’altra prospettiva: quella di Luigi Cazzaniga.

Come è iniziata la sua carriera da fotografo?

Quando ero piccolo mio fratello maggiore si era fissato che io dovessi fare il fotografo, probabilmente aveva visto qualche film. Questa cosa mi è sempre rimasta in testa, nel frattempo ho cominciato l’università a Roma, ma dopo poco ho aperto uno studio fotografico con un mio amico e un fotografo che lavorava nel cinema.

Di che tipo di fotografia si occupava?

Sono sempre stato affascinato dalla bellezza. Ancora adesso fotografo donne che ritengo belle. Motivo per cui ho spesso lavorato nel mondo della moda e del ritratto.

Donyale Luna e Luigi Cazzaniga
Donyale Luna e Luigi Cazzaniga

Tra i grandi incontri della sua vita c’è stato, senza dubbio, quello con la sua ex moglie, Donyale Luna, mi racconta il vostro primo incontro?

Il nostro primo incontro è stato bellissimo. Abitavo a Roma ed ero stato invitato ad una festa. Appena arrivato, ero sulla porta, la vidi in fondo alla stanza. Continuava a guardare dalla mia parte e non capivo se stesse guardando me o meno, tanto che dopo un po’ me ne sono andato. Qualche giorno dopo mi fece chiamare da un’amica in comune, ci siamo visti una sera a casa sua e poi ci siamo messi insieme.

Donyale è stata la prima afroamericana sulla copertina di Vogue…eppure la sua storia è praticamente sconosciuta, come mai secondo lei?

Innanzitutto perché è morta di una morte strana. Ai tempi era famosissima. Sinceramente non so come mai oggi la sua storia non sia riconosciuta. Qualcuno sostiene che il motivo sia il colore della sua pelle, ma io non ne sono convinto. È una domanda a cui fatico a trovare una risposta.

Donyale Luna sulla copertina di Vogue UK nel marzo 1966
Donyale Luna sulla copertina di Vogue UK nel marzo 1966

Nel documentario viene raccontato come Donyale venne scartata per un famoso servizio di Vogue pensato da Diana Vreeland, nonostante venne scelta da Avedon. Come parlava delle sue difficoltà?

Veramente noi non parlavamo molto del passato. Parlavamo di quello che volevamo fare, anzi inizialmente parlavamo molto poco perché io non sapevo bene l’inglese. Il nostro rapporto era una questione di sensibilità. Pensi che tante cose che la regista ha trovato io non le avevo mai viste. 

Come trascorrevate le vostre giornate?

Ci svegliavamo la mattina, vedevamo che c’era un campo in fiore ed andavamo a scattare. Era tutto molto libero e naturale. E poi molti spostamenti, anche perché Donyale aveva dei problemi con il permesso di soggiorno. Nonostante il certificato di matrimonio, per esempio, una notte la polizia la portò in carcere a Roma. Per liberarla dovemmo aprire un’interrogazione parlamentare. Insomma era un periodo un po’ balordo…

Donyale Luna sul set del Satyricon di Federico Fellini
Donyale Luna sul set del Satyricon di Federico Fellini

Digitando sul web i vostri nomi escono delle foto pazzesche in cui vi si riconosce come simboli del jet set degli anni ‘70, come ricorda quegli anni?

Sono stati degli anni pazzeschi, incredibili ed irripetibili. Abbiamo girato il mondo, ogni giorno era un’avventura. Ho ricordi bellissimi di quei giorni. Abbiamo vissuto a pieno ogni momento.

Nel 1977 nasce vostra figlia Dream e le vostre vite sono cambiate, in che modo?

Abbiamo praticamente abbandonato la vita mondana per dedicarci a nostra figlia. Ci siamo trasferiti in toscana allontanandoci dall’intensa vita cittadina. Anche e soprattutto per proteggere nostra figlia. Roma, in quei tempi, non era affatto tranquilla.

Donyale Luna con la figlia Dream Cazzangia
Donyale Luna con la figlia Dream Cazzangia

Davvero Donyale voleva realizzare un libro per bambini sulla sua vita?

Certo che sì. Praticamente raccontava la nostra storia d’amore a cavallo della sua carriera tra Londra, Roma e New York. 

La sua famiglia non ha mai accettato Donyale, come ha vissuto tutto questo?

Rispetto a quanto raccontato nel documentario la storia è un po’ diversa. Vero che alla mia famiglia Donyale non andava molto a genio. Ed il motivo era il fatto che, notoriamente, facesse uso di marijuana. Il racconto del documentario è molto più drammatico e mi sento di prenderne un po’ le distanze.

foto di Avedon per cui venne scartata da Diana Vreeland
Donyale Luna indossa Paco Rabanne nella foto di Avedon per cui venne scartata da Diana Vreeland

Nel 1979 Donyale muore, mentre siete a Roma. Lei nel documentario racconta un episodio commovente in cui Donyale stringe Dream per l’ultima volta. Secondo lei se lo sentiva che sarebbe stato l’ultimo abbraccio?

Era stato un periodo molto difficile, non so cosa abbia pensato lei, a me, con il senno di poi, è sembrato un gesto premonitore. La scena era tragica anche perché, mentre lei ha attraversato la strada, è passata in velocità una macchina. Una scena dell’orrore. A me è sembrato come se sapesse che sarebbe stato il suo ultimo abbraccio a Dream, ma ripeto, sono tutte impressioni! 

Se potesse rivedere Donyale per 2 minuti cosa le direbbe?

Che ci manca tanto.

Grazie

Foto: Pinterest