Dopo New York c’è Londra.
La London Fashion Week continua.
Chissà se la capitale inglese saprà stupirci?
Questa edizione la London Fashion Week, ebbene si, compie quarant’anni. Da sempre, nella storia della moda, Londra è la capitale dell’innovazione: Vivienne Westwood, Alexander McQueen e John Galliano sono uno degli esempi. In queste ultime settimane c’è un senso di dejavu. Con il ritorno degli Oasis e un governo laburista, quel sentore di Cool Britannia, è da aggiungere al calderone della Fashion Week londinese.
Nella frenesia della settimana della moda londinese, la giornata di ieri -seconda in calendario- ha saputo toccare corde molto diverse da New York. Incominciando con la sfilata di Paul Costelloe, che, si è imposta come un momento di rara bellezza e raffinata audacia. Con un’abbondanza di colori ricchi e tessuti nobili, Costelloe ha mescolato tradizione e modernità. Creando, così, una collezione che racconta una storia di eleganza senza tempo, ma con uno sguardo attento al presente.
Paul Costelloe
Le creazioni di Costelloe sembrano riflettere un dialogo continuo tra il passato e il futuro della moda. Un aspetto particolarmente interessante della sfilata è stata l’interpretazione del colore. Costelloe ha scelto una palette di tonalità pastello, in tutte le loro sfumature, segnando un contrasto affascinante tra sobrietà e vivacità. Questa scelta cromatica ha donato alla collezione un’energia nuova, rievocando la gioia e la vitalità di una moda che sa sorprenderti. Con quel retrogusto anni ’60, che ci piace tanto.
Tuttavia, nonostante l’indubbia maestria tecnica, alcune scelte stilistiche hanno sollevato interrogativi. In alcuni casi, i dettagli decorativi sembravano eccessivi. Ciò rispetto alla sobrietà delle silhouette, dando vita a un risultato visivo talvolta confuso -con un sentore alla Barbie-. Ma sarà un richiamo d’oltreoceano probabilmente.
Inoltre, si è potuto notare un’assenza di diversità nei modelli presentati. Dove la rappresentanza e l’inclusività stanno guadagnando sempre maggiore attenzione nella moda, si è notata la mancanza di una gamma variegata di silhouette. Ciò ha lasciato una sensazione di incompletezza nella collezione. Costelloe potrebbe considerare il potere della diversità come uno strumento non solo estetico, ma anche culturale.
Di Petsa
Questa giornata alla London Fashion Week è stata caratterizzata dalla straordinaria sfilata di Di Petsa. I tessuti fluidi e le silhouette avvolgenti hanno messo in risalto il movimento e la sensualità. La collezione è stata un vero e proprio inno all’autenticità e all’espressione individuale, presentando modelli che sfidano le convenzioni e celebrano la diversità. Ogni look raccontava una storia, immergendo gli spettatori in un viaggio visivo che ha lasciato un’impronta indelebile. Di Petsa continua a dimostrare di essere una delle voci più fresche e promettenti della moda contemporanea.
Fashion East
La London Fashion Week è stata scossa dall’energia innovativa di Fashion East. La piattaforma nota per il suo impegno nel sostenere i giovani designer e le nuove voci della moda. La sfilata, che ha avuto luogo nel cuore di Londra, ha presentato una collezione audace e fresca, catturando sicuramente l’attenzione.
La serata è iniziata con una celebrazione delle silhouette audaci e dei materiali innovativi. I designer hanno sfidato le convenzioni, proponendo abiti che combinano estetica e funzionalità. Dalla pelle riciclata ai tessuti tecnologici, ogni look raccontava una storia di sostenibilità e sperimentazione.
La sfilata di Fashion East alla London Fashion Week del 13 settembre è stata un’emozionante vetrina di creatività e innovazione. I designer emergenti hanno dimostrato che la moda non è solo un’estetica, ma un mezzo potente per esprimere idee, valori e culture. Mentre la settimana della moda prosegue, l’impatto di Fashion East rimarrà nel cuore degli appassionati e dei professionisti del settore.
Helen Anthony
La prima cosa che mi ha colpito all’ultima sfilata di Helen Anthony alla London Fashion Week è stato l’uso del colore da parte del marchio. Lo spettacolo presentava una vivace tavolozza di rossi, blu, viola e gialli. Una scelta deliberata che non solo ha dato vita ai disegni, ma ha anche creato un’impressione indelebile. La seconda cosa: i tessuti. Si spazia dal velluto, al principe di Galles per finire su tessuti talmente leggeri da essere trasparenti. Nella sfilata si gioca con le silhouette e i materiali, creando contrasti bellissimi da vedere in passerella. Eleganza e innovazione si fondono, e, di certo non si può dire di restare delusi da questa collezione.
Natasha Zinko
La sfilata di Natasha Zinko ha portato una ventata d’aria fresca nel panorama della moda. La stilista ucraina, ha sfilato ieri a Londra. La designer ucraina e londinese Natasha Zinko non è una che mantiene le cose semplici.
Natasha Zinko ha aperto una clinica di chirurgia ultraterrena per SS25. Si sono esaminate le procedure che migliorano la bellezza,e, trasmettendo il processo prima e dopo che è spesso nascosto ai social media.
La collezione è stata invasa con l’energia apocalittica di Zinko. Ha riempito lo spazio ovale di Londra con dozzine di spettatori che il designer si aspettasse di aprirli. Abbiamo ottenuto ciò che ci aspettavamo e molto di più, con diversi modelli oltre alla gigantesca finestra fasciata post-chirurgia del locale. La vetrina è iniziata rapidamente con 46 look che imitavano i processi procedurali invasivi. Le modelle hanno camminato per la passerella indossando giubbotti chirurgici, portando garze detergenti e iPhone illuminati. Seguite da bottoni pre-bagnati abbinati a pantaloncini corti a doppia vita. Insomma, non è stata solo una semplice presentazione di abiti, ma un’esperienza immersiva a 360 gradi. La scenografia, la musica e le luci hanno contribuito a creare un’atmosfera unica, in cui gli spettatori sono stati invitati a partecipare attivamente allo show. Credo non ci sia modo migliore per concludere la giornata durante la London Fashion Week.
Photocredits: FashionNetwork