Basta con la guerra, la canapa light, la politica, finalmente gli italiani hanno il gossip dell’estate: Fedez e Garance Authié. Tanto è così, che ci piaccia o no siamo tutti pettegoli.
Spettegolare è come lo Spulciarsi preistorico
La curiosità è l’ingrediente fondamentale della natura umana. Secondo Robin Dunbar, antropologo dell’Università di Oxford, il pettegolezzo ha una funzione simile al grooming, ovvero lo spulciarsi a vicenda praticato dai primi ominidi.
Durante questa specifica interazione, i nostri antenati imparavano a distinguere gli amici dai nemici, rafforzando così la sicurezza e la coesione del gruppo. Quando le comunità si ingrandirono, divenne impossibile che tutti si prendessero cura di tutti. Si iniziò così a sparlare di coloro che non facevano parte della cerchia più ristretta: i malintenzionati non venivano più individuati tramite osservazione diretta, ma attraverso le voci che circolavano all’interno della comunità. Secondo Dunbar, persino il linguaggio sarebbe nato per dare forma e struttura a queste chiacchiere.
Nelle comunità primitive, il pettegolezzo era strettamente legato all’intelligenza sociale, gli individui più curiosi delle vite degli altri erano spesso anche i più capaci di influenzare le dinamiche di gruppo. La selezione naturale sembra aver favorito tutto questo, dato che ancora oggi è raro trovare persone completamente indifferenti a una storia intrigante o a dettagli personali.

Pettegolezzo Terapeutico
Proviamo a pensare al gossip come qualcosa che ha anche effetti positivi. Condividerlo rafforza la fiducia reciproca e consolida i legami sociali. Essere esclusi da queste confidenze è spesso un segnale negativo, indicativo di una mancata integrazione nel gruppo.
Secondo uno studio dell’Università della California a Berkeley, informare amici e conoscenti sulla disonestà altrui può persino ridurre lo stress quotidiano. Questo effetto “tranquillizzante” rende più facile superare l’imbarazzo di aver diffuso una cattiveria. Anche Primo Levi intuì qualcosa: “il pettegolezzo è una forza della natura umana. Chi ha obbedito alla natura, trasmettendo un pettegolezzo, prova il sollievo esplosivo che accompagna il soddisfacimento di un bisogno primario”.
Il pettegolezzo diventa un efficace strumento di controllo sociale, agendo come deterrente per chi infrange le regole o non rispetta i valori del gruppo a cui appartiene. L’egoista, ovvero chi prende senza dare nulla in cambio, rischia di diventare il bersaglio di dicerie e sussurri. In questi casi, il “si dice” diventa una forma di punizione non violenta, ma comunque incisiva, che mira a correggere il comportamento di chi non è all’altezza delle aspettative collettive. Attraverso il pettegolezzo, persino coloro che detengono il potere o sono percepiti come superiori socialmente possono essere criticati e richiamati all’ordine, ricordando loro che nessuno è al di sopra delle norme condivise dalla comunità.
Gossip come Caffè Sociale
Fin dall’antica Roma, poeti come Giovenale e Marziale usavano la satira per criticare i potenti e svelare le loro malefatte. Oggi, il gossip ha assunto dimensioni globali, e l’industria dell’intrattenimento guadagna miliardi divulgando dettagli privati delle celebrità.

Il pettegolezzo spesso riflette un tentativo di riequilibrare i ruoli di potere. Chi si sente svantaggiato nella vita può trovare un certo conforto nel vedere i “fortunati” imbattersi in problemi personali o segreti imbarazzanti. In passato, il bersaglio del gossip erano i potenti, oggi i divi del cinema e i personaggi pubblici. La loro visibilità mediatica li rende, in un certo senso, simili ai vecchi aristocratici in termini di attenzione e critica.
Non è raro che anche le vittime del gossip ne approfittino. Celebrità e politici, in cerca di visibilità, partecipano volentieri a spettacoli e talk show per amplificare la loro immagine pubblica.
Tuttavia, il gossip è una forma pura di aggressione, ma in un certo senso “protetta”: chi sparla non rischia ritorsioni legali. Questo comportamento spesso provoca un brivido di eccitazione, simile a quello di un’azione audace, specialmente quando riguarda persone simili a noi. Le vittime preferite sono tutti coloro con cui ci sentiamo in competizione o che rappresentano una minaccia evolutiva.
Il pettegolezzo è come il caffè dopo pranzo, una parte insostituibile della nostra routine, e ci piace così, amaro.
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