Sono stufa, essere donna non deve essere un peso

da | CULTURE

Essere donna è la cosa più bella che mi sia successa. Essere donna è la cosa più difficile che mi sia capitata.

Da quando ho l’età per fare bene o male tutto, c’è una lista di cose davvero basilari e semplici che vorrei fare in serenità, ma che per quanto voglia so di non poter fare. O meglio, di non poter fare in tranquillità in quanto donna. Con il passare del tempo la lista si è allungata e quello che stupisce (e arrabbiare) è la banalità delle cose aggiunte.

Se devo pensare alla più semplice delle cose che non riesco a fare da donna mi viene subito in mente l’uscire di casa da sola.

Non c’è motivo per cui io non possa uscire di casa in totale autonomia senza nessuno che mi accompagni. Sono maggiorenne, ancora meglio, sono adulta. So utilizzare i mezzi che esistono per andare in qualsiasi posto io debba andare. Ho una disponibilità economica che mi permette di provvedere a qualsiasi imprevisto possa palesarsi. Eppure..

Arriverò dritta al punto. La “problematica”, che se la grammatica me lo permettesse si troverebbe tra migliaia di virgolette, è l’essere donna, ragazza, femmina, qualsiasi sia il termine che più vi piace potete usarlo, ma il concetto è quello.

Non tutti gli uomini e non tutte le donne, assolutamente, però la maggior parte.

Donna

Capisco che possa risultare molto generalizzato come punto di vista, però riflettendoci neanche troppo, per la mia esperienza. Vorrei che prendeste tutto questo come un pubblico e semplice sfogo che scaturisce dopo anni di “indipendenza”, quindi anni di io che faccio cose e facendole ne affronto altre.

Per farvi entrare con più facilità nel mio point of view vi andrò a illustrare una semplice routine giornaliera. Mettiamo il caso che io debba andare a lavoro e che per farlo debba prendere un treno. Per prima cosa nasce il dubbio su come vestirsi che non solo deve andare a risolvere la problematica del “voglio vestirmi come mi pare e piace” e del look adatto all’ambiente lavorativo, ma anche quella del “non ho voglia di rotture di scatole oggi”. Per farla breve e non entrare troppo in una questione di stile, si risolverà con jeans e maglietta. Ma il jeans è troppo aderente? La maglietta è troppo scollata? O magari, è troppo corta? Ricambiarsi.

Donna

Arrivare in stazione, può essere semplice come no. Possibilità di fastidio: catcalling da auto, pedoni in gruppo, pedoni in solitaria, clacson. La soluzione più semplice sono le cuffie, ma se disgraziatamente finisse la canzone proprio in quel momento poco potremmo farci.

Sono in treno, o meglio, devo salirci. Ora, potremmo star prendendo un treno ad alta affluenza in un ottimo orario, quindi basterebbe sedersi in un posto qualsiasi. Altrimenti l’iter dovrebbe essere questo: se il treno fosse vuoto bisognerebbe arrivare all’inizio del treno seguendo la direzione di partenza. Trovare posto e accomodarsi nei posti più vicini alla cabina del macchinista: in caso succedesse qualcosa si potrebbe bussare.

Ovviamente questa cosa è obbligatoriamente necessaria quando è sera, per evitare qualsiasi spiacevole situazione. (Che si può comunque benissimo creare in qualsiasi momento).

Arrivata in metro magari troverò un posto per sedermi, alzerò lo sguardo e ci sarà qualcuno che mi registra. Perchè? Sarebbe bello capirlo. Arriverò a lavoro e un ragazzo mi urlerà qualcosa dalla vetrina o entrerà e ci terrà a dirmelo da vicino. Perchè? Ti risponderanno che un complimento fa sempre piacere e devi accettarlo. Chiudi il negozio e devi tornare a casa, ti fermeranno in gruppo per strada. Perchè? Stesso motivo di prima. Ti chiederanno il numero di telefono, rifiuterai, ma dovrai specificare che sei fidanzata, altrimenti non ti lasciano in pace.

Perchè se c’è un altro uomo la cosa è diversa.

Donna

Amiche mi hanno raccontato di essere state palpeggiate assieme al proprio fidanzato, che reagendo al posto loro e affrontando il viscido, si sono sentiti rispondere: “scusa, non avevo visto fosse con te”. Ovviamente guardando in faccia il fidanzato, perchè tu non sei presente, non sei davvero lì, non sei tu a dover ricevere le scuse.

Ora, io potrei star andando da qualsiasi parte e non per forza tutte queste cose devono succedere assieme e nello stesso momento, ma succedono.

Mi hanno filmata sui mezzi perchè magari avevo un pantaloncino corto, come se ad agosto io dovessi trovare altri modi di sopportare il caldo. Mi hanno urlato per strada dopo una dura giornata di lavoro. Hanno usato una scusa per sedersi vicino a me e con mosse veloci avvicinarsi e toccarmi senza consenso. Hanno seguito una mia amica in un vicolo buio fino alla macchina. Hanno seguite me in un sottopassaggio. Mi hanno bussato al vetro della macchina con insistenza e violenza.

La lista non finisce qui, ovviamente. Basta chiedere a un’amica, a una sorella, vi stupirebbe sapere quanto lunga possa essere.

Non tutti gli uomini, ma tutte le donne.

Perchè non tutti gli uomini molestano, ma tutte le donne almeno una volta hanno subito molestie. Sono tutte cose che ti limitano, ti demoralizzano, ti sotterrano. Perchè ti senti piccola, spaventata, impotente davanti a queste situazioni. E per quanto ci vogliamo sentire pronte ad affrontare, pronte a reagire, a urlare, a rispondere, quando succede non sempre ci riusciamo.

Poi un giorno ti svegli e non ne puoi più.

Un giorno ti svegli e la rabbia ti monta tutta insieme. Non permetterai a nessuno di dirti niente, di condizionare la tua vita, i tuoi spostamenti, le tue scelte. E inizia a salire un fastidio che cresce ogni volta che per strada questo buon proposito viene messo in atto e devi reagire.

Gestire l’essere donna è un concetto che non dovrebbe esistere. Invece dobbiamo capire e sviluppare strategie per poter essere donne senza conseguenze. Mettere gli abiti giusti, prendere le giuste strade, scegliere la giusta compagnia, non uscire da sole, se solo donne uscire tutte assieme e in gruppo, farci riaccompagnare, non tornare tardi, controllare gli orari. E ancora: avere le chiavi sempre in mano, chiudersi la giacca se si passa per un posto affollato da sole. Anche qui, la lista sarebbe infinita, perchè ognuna di noi ha un’insicurezza diversa che nasce da una molestia diversa.

Sono stufa di dover vivere in modo diverso in quanto donna.

Per la lista delle cose che non posso più fare da sola e in tranquillità, ce ne sono altre due. Una per tutte le cose che sono riuscita a fare da sola e una per tutte quelle che voglio ancora fare. Che sia grazie a un corso per l’auto difesa, uno spray al peperoncino o una pagina Instagram che mi tiene compagnia tornando a casa, voglio riprendere la mia vita in mano. Uscita per uscita, passeggiata per passeggiata. Perchè per tutte le volte che mi sono sentita piccola, ce ne sono altre centro in cui mi sono sentita forte, grande e pronta a reagire.

Reagire è lecito e ognuno lo fa a modo proprio. Riprendiamoci gli spazi che ci vengono tolti, le esperienze che non possiamo fare, tutte le cose che ci sono state rovinate. I vestiti che non indossiamo più per colpa dei commenti o degli sguardi, riprendiamoci tutto. Essere donna è bellissimo, non facciamoci cambiare idea.