Martina ci spiega come si passa da biotecnologie al palco di Amici

da | LIFESTYLE

È appena uscito “Al centro del panorama” il primo progetto discografico di Martina, la cantante italo-brasiliana protagonista dell’ultima edizione di Amici. Abbiamo fatto due chiacchiere con lei.

Ciao Martina, cominciamo da Amici. Hai detto di aver aspettato due anni prima di riuscire a candidarti perché non sapevi se era il posto giusto per te, cosa è cambiato?

Mi sono laureata in biotecnologie e stavo per iscrivermi alla magistrale. Avevo un po’ accantonato la musica in favore degli studi, poi mi sono chiesta cosa volessi fare davvero. Beh, la risposta era senza dubbio cantare. Mi sono fatta forza e ho preso la situazione in mano decidendo di iscrivermi ai casting, il resto è storia.

Che aspettative avevi quando ti sei iscritta?

Assolutamente nessuna, era una prova, tutto mi sarei aspettata meno quello che è successo.

Un talent come amici regala una popolarità enorme, ma momentanea, il gioco è mantenerla, come è stato passare dall’essere Martina ad essere “Martina di Amici”?

Sono cambiate talmente tante cose che non saprei da dove iniziare. Il mio stile di vita è cambiato radicalmente, l’anno scorso a questo punto sarei stata in sessione, ora sono impegnata tra concerti e interviste, mi sembra surreale. Banalmente il fatto che la gente mi riconosca per strada e mi chieda una foto è stranissimo per me. Le prime volte, per un attimo, non capivo.

Ti ricordi la prima volta che ti hanno fermato per una foto?

Era stato abbastanza strano. Mi avevano chiesto: “tu sei Martina?”, io non capivo, mi veniva quasi da rispondergli “che ho fatto!?”. Poi mi hanno fatto i complimenti ed ho unito i puntini, ma le prime volte è davvero incredibile.

Immagino l’incredulità! Anche perché vivi per mesi nella casetta di Amici, lì dentro percepisci che le cose stanno cambiando oppure no?

Capivo qualcosa quando veniva il pubblico a salutarmi fuori dalla casetta oppure quando, durante le puntate le persone gridavano il mio nome, ma fuori è tutta un’altra cosa.

Com’è essere 24 ore su 24 sotto i riflettori?

Non è stato affatto facile, ci ho messo molto ad abituarmi, ma pian piano non ce ne si rende più nemmeno conto. All’inizio stavo molto attenta a tutto quello che dicevo cercando di evitare la parola fuori posto, poi mia sono lasciata andare. Verso la fine ero completamente me stessa.

Arrivata a questo punto senti di aver raggiunto un po’ un traguardo o sei ancora un po’ destabilizzata?

Con calma sto capendo! Le prime settimane sono state molto confuse, ora mi sto abituando alla mia “nuova vita” in maniera, il più possibile, naturale. Sono consapevole di aver raggiunto un primo traguardo e sono focalizzata verso i prossimi!

Parlando di traguardi, il tuo nuovo disco è intitolato “Al centro del panorama“, ti piace essere sotto i riflettori?

Dipende, non amo parlare in pubblico, preferisco cantare. Le mie parole sotto i riflettori un po’ mi spaventano, ma quando c’è la mia musica è tutto naturale.

Il tuo disco è composto, per lo più, di canzoni d’amore. Nel mercato ce ne sono già mille, perché dovremmo ascoltare anche le tue? Cosa porti in più?

Ho scavato nel passato del pop italiano ed ho cercato lì la mia chiave di distinzione tornando a delle sonorità non più così tanto presenti. Nella mia musica giocano un ruolo fondamentale la voce, i virtuosismi vocali e l’interpretazione, sono la mia firma.

Martina a chi ti ispiri per la tua musica? chi è il tuo riferimento musicale?

Mi ispiro principalmente ad artisti pop, soul o R&B statunitensi. La Queen indiscussa per me è Beyonce, mi piace molto anche Adele, sono affascinata da come usino la loro voce come uno strumento. Nel panorama italiano non posso non citare Mengoni ed Elisa.

Davvero non credi a niente come dici in “niente come te”?

Sono molto diffidente di mio. Rimango sempre sull’attenti, è un mio meccanismo di difesa per evitare di farmi del male. Nel momento in cui però mi fido di qualcuno do tutto, ma non ci vuole niente per farmi perdere completamente la fiducia, in quel senso “non credo a niente”.

Come mai hai nell’ep non c’è nessun feat? è una scelta precisa?

In realtà no, è semplicemente andata così. Mi piacerebbe, in futuro, fare dei feat. Magari con dei rapper, credo che mischiare insieme due mondi distanti sia sempre una strategia vincente e, soprattutto, arricchente per entrambi. Detto ciò anche un feat con Mengoni o con Elisa non mi dispiacerebbe affatto.

Domanda finale di rito: Martina come ti vedi tra 5 anni?

Vorrei continuare il mio percorso nella musica, crescendo e migliorandomi sempre.

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