La multidisciplinary creative house Spring Studios, presenta per la prima volta “ODE to Rebirth”, un progetto dedicato ai talenti emergenti.
La casa creativa ha commissionato nuove opere ad alcuni degli artisti più interessanti del panorama contemporaneo. L’obiettivo finale è una pubblicazione in edizione limitata e mostre simultanee presso i suoi storici spazi di Milano, Londra e New York.

Come dice il nome Spring, la direzione artistica sboccia in una primavera di giovani artisti. Il progetto editoriale vede protagoniste le arti contemporanee, tra cui l’arte visiva, la fotografia, la scrittura e la pura sperimentazione di forme espressive.
“’ODE’: una celebrazione collettiva della collaborazione, delle nuove idee e del progresso verso il futuro, tramite il linguaggio universale della creatività che irradia energia positiva”
Gli artisti che hanno preso parte a questo audace progetto sono: Luka Booth, Kapfhammer, Stacey Gillian Abe, Tré Koch, Luke Nugent, Yis Kid, Pablo Kuemin, Hector Clark, Sugaar, Sivan Roshianu, Marcus Schaefer e Julian Song. Ognuno di loro, ha proprio modo, ha interpretato in totale libertà il concetto di rinascita; la stessa rinascita che nella storia è stata svariate volte oggetto di analisi. Il risultato di questa lunga sperimentazione è contenuto all’interno di “ODE to Rebirth”, un’unica pubblicazione in edizione limitata che incapsula la creatività audace del domani offrendo uno sguardo verso il futuro.

Il famoso filosofo Epicuro compara la rinascita ad un lasciapassare che traghetta fuori dall’ombra ricattatoria delle passioni tristi. La via d’uscita dal tunnel della tristezza e dell’angoscia che ci riconduce alla nostra responsabilità di esseri viventi e pensanti.
Tornare a fiorire, accettando la necessità dell’inverno, dell’apparente inerzia, come una tappa essenziale per la rigenerazione.
Epicuro
In un mondo come quello di oggi, in cui le guerre, la manipolazione mediatica e le ingiustizie sociali si fanno sempre più sentire, forse, parlare di rinascita è proprio ciò di cui abbiamo bisogno.
Con “ODE to Rebirth” ricordiamo che, proprio come la primavera segue l’inverno, così anche noi possiamo rinascere più forti e creativi dalle ceneri delle nostre passate esperienze.