Su echi di cornamuse sfila la resort 2025 di Dior firmata Maria Grazia Chiuri. Nei giardini del Drummond, in Scozia, la donna Dior arriva, direttamente, dal 1955.
Nel 1955 Monsieur Christian Dior tenne una sfilata al Gleneagles Hotel. 172 abiti vennero trasportati dalla Francia alla Scozia. Quasi 70 anni dopo Maria Grazia Chiuri torna in Scozia e, nei giardini del Drummond, fa sfilare un Dior che si riscopre punk, pur mantenendo l’eleganza che lo contraddistingue.
È mozzafiato la location che ospita la resort 2025 di Dior. I giardini del castello di Drummond. Un’antica fortezza medievale che, nel 1630, per volere del conte John Drummond, divenne una residenza simbolo di eleganza grazie all’aggiunta dei famosi giardini. Definiti dalla Regina Vittoria: “molto belli, come dei giardini francesi”.
È in questo turbinio di bellezza che sfila l’altrettanto bella donna Dior immaginata da Maria Grazia Chiuri. Per la resort 2025 la Chiuri lavora sugli statement della moda scozzese. Calca la passerella una moderna Maria Stuarda. il ricamo è uno dei punti chiave dell’intera collezione. Come a suo tempo fece la famosa regina di Scozia, oggi la designer utilizza il ricamo come mezzo di comunicazione. La storica dell’arte Clare Hunter, che collabora dal 2020 con maison Dior, indaga come il ricamo sia stata la voce del genere femminile nella storia. Anche in questo caso Maria Grazia non si smentisce portando in passerella il tema della libertà femminile.
Altro che sesso debole. La Cruise della maison francese racconta la storia di donne forti e decise. Guerriere bardate di armature in pelle, dettagli in pelliccia e abiti strutturati. La femminilità dei ricami floreali e la leggerezza dei materiali si sposano alla perfezione con la durezza della pelle e la decisione dei colori. Una donna poliedrica è quella disegnata da Dior. Una guerriera che lotta per i suoi diritti senza rinunciare alla femminilità.
Non può mancare in una collezione ispirata alla Scozia l’elemento del tartan. Secondo Monsieur “L’unico tessuto che riesce a resistere alle mode”. Che sia viola, rosso, giallo o verde non importa. Se un tempo era simbolo delle diverse famiglie in lotta tra loro, oggi, da Dior, rappresenta tutte le donne diverse, ma unite in un’unica battaglia. In questo défilé maison Dior si riscopre quasi Punk. Inevitabile con l’uso del tartan e della pelle. Nonostante ciò rimane coerente con se stesso. Il punk raccontato mantiene quell’eleganza francese di cui Dior si fa portavoce trasportandola nel contemporaneo.
Come ogni anno la resort è occasione per Maria Grazia per riportare Dior nei posti in cui, negli anni, ha presentato le sue collezioni. Alcuni pezzi della resort 2025 sono, infatti, decorati con stampe raffiguranti le foto della famosa sfilata del 1955 al Gleneagles Hotel. Quante cose sono cambiate da quel giorno, il mondo è un altro, ma, nonostante tutto, Dior rimane il faro dell’eleganza femminile senza eguali. E oggi, con Maria Grazia Chiuri, anche simbolo di emancipazione.
Foto: Vogue Runway