Giornata mondiale dell’aperitivo: scopri il Negroni Tijuana

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Oggi, 26 Maggio, è la giornata mondiale dell’aperitivo. Scopri quali sono gli aperitivi preferiti dalla GenZ e le nuove tendenze. È stato con noi Lorenzo Alberti, socio-proprietario del discobar Ragoo.

L’aperitivo è un rituale diffuso nel nostro Bel Paese, ma amato e diventato di moda in tutto il mondo.

Per noi italiani, l’aperitivo è qualcosa di sacro, è un rito a cui non possiamo rinunciare, che ci è stato tramandato di civiltà in civiltà, fino alle nostre generazioni.

Le sue origini si rifanno, come del resto tanti dei comfort di cui godiamo oggi, ai tempi del Sacro Romano Impero. Tra i romani si diffuse l’abitudine di pasteggiare con il vino, ossia di accompagnarlo con qualche stuzzichino e del miele per renderlo più gradevole. Si scoprì che questa pratica era utile per aprire lo stomaco prima del pasto. Da qui deriva il nome “aperitivo”,  “che apre”. 

Abbiamo fatto due chiacchiere con Lorenzo Alberti, bartender e socio-proprietario del discobar Ragoo, situato a Milano, in Viale Monza 140, e ci siamo bevuti una delle sue creazioni.

Come sappiamo il pre-dinner cocktail italiano, in assoluto più bevuto, come potete ben immaginare, è lo spritz

Per un barman è più stimolante creare il drink direttamente su misura, sulla persona. Lo spritz, essendo poco complesso e molto alla portata di tutti, non è molto amato dai barman. Appiattisce la scelta, e toglie il bello del lavoro del barman”. 

Inoltre, “Lo spritz, ha travalicato ormai i suoi confini naturali. I cocktail, una volta, erano classificati per fascia oraria; visto che parliamo di aperitivo, questi cocktail vengono chiamati pre-dinner, cioè servono per aprire lo stomaco e preparati alla cena. Perciò bere lo spritz durante la serata, dopo il pasto, non è il massimo.”

A questo proposito, i barman seguono sempre le ricette classiche o sperimentano? 

“Esiste una classificazione IBA (International Bartenders Association). IBA è un’organizzazione internazionale, a cui fanno riferimento tutti i barman del mondo, la quale ha codificato e sviluppato una ricetta standard per ogni cocktail. Ad esempio, il Negroni segue una ricetta che vale per tutto il mondo.

Sulla base di queste ricette internazionali, i barman fanno i cosiddetti “Twist on Classic”, cioè modificano un ingrediente a seconda dei gusti del paese in cui si trovano o alle proprie peculiarità.

Un esempio, è il mio Ginger Spritz, in cui utilizzo un Aperol aromatizzato allo zenzero, sostituisco la soda con una ginger beer di qualità, e aggiungo un classico prosecco. 

Ci sono dei cambiamenti rispetto alla ricetta classica, ma la struttura rimane sempre la stessa. Così si può creare il proprio cocktail personalizzato, ma sempre sulla base di quello internazionale”.

Le origini dell’aperitivo

Come ci racconta Lorenzo, “l’aperitivo nasce a Torino, dove venivano dati degli stuzzichini per accompagnare i vermouth (Un esempio di vermouth è il Martini), i quali erano allungati con la soda. Questa è l’origine storica, anche se l’aperitivo è qualcosa che si è sempre fatto. Solitamente si diluivano gli alcolici, che di base erano forti. In Veneto, attenuavano il vino con la soda, ma accadeva anche con gli amari e il vermouth nel torinese”

Per seguire questa tradizione antica, l’aperitivo si è evoluto a Milano con gli apericena, degli aperitivi a buffet; ma è stato un breve periodo, tra gli anni ’90 e 2000.

Si dice, ma non ci sono fonti certe, che l’apericena a buffet sia stato inventato dall’imprenditore Vinicio Valdo

Recentemente, però, l’apericena è passato di moda, perché molto dozzinale, in quanto si utilizzavano ingredienti, per i drink e il cibo, di qualità scadente.

Qual è la tendenza degli aperitivi oggi?

“La nuova tendenza è fare drink fatti bene, unendo ingredienti particolari. Si ricercano dei vermouth e dei bitter dal sapore antico, provenienti da piccole produzioni. Inoltre, si vuole riscoprire amari antichi o homemade. Noi, al Ragoo, prendiamo amari di qualità, fatti in piccole produzioni. Si cerca di fare, il più possibile, cose sostenibili. 

Inoltre, c’è una tendenza ad abbassare il tenore alcolico, perché la nuova generazione è molto più attenta alla salute e alla cura del corpo, rispetto ad una volta. Io, anni fa, mettevo molto più gin nel gin tonic, rispetto ad oggi.

In termini di stuzzichini, adesso, sono molto ricercati, semplici, ma di buona qualità; non c’è più il buffet, ma il classico aperitivo servito al tavolo”.

Al Ragoo propongono bruschette varie, il classico aperitivo milanese, ma allo stesso tempo ben fatto e raffinato. Una bruschetta con humus di ceci e paprika e una, formaggio alla menta e zucchina, un paninetto con manzo fumè, o pastrami, e senape, cous cous con verdure. Poi, la classica bruschetta pomodoro fresco o secco, una piccola piadina alla mortadella e un tramezzinetto con il prosciutto cotto. Una vera delizia. 

Qual è l’ingrediente da cocktail d’aperitivo più in voga fra la generazione Z?

“Tra la GenZ e non solo, va molto di moda il Gin Tonic, anche se non è un pre dinner; e seguendo questa tendenza, vanno molto i cocktail pre-dinner con il Gin. Prevalentemente il Negroni“.

Quali sono i principali cocktail pre-dinner?

“Lo Sbagliato, che è il drink emblema di Milano per eccellenza. Si sa con certezza che sia nato al Bar Basso, quando un barman, erroneamente, al posto di versare il Gin, ha versato il prosecco, assieme ad un bitter e un vermouth. È nato così lo Sbagliato, con un tenore alcolico minore del Negroni e più bevibile. 

Poi c’è il classico Negroni, nato quando il Conte Negroni portò a Londra il bitter e il vermouth. E un barman ci aggiunse il Gin. Così è nato il Negroni

Tra gli altri pre-dinner ci sono il Boulevardier, il Martini Dry, che è principe dei cocktail, l’Old Fashioned, fatto con il whisky, il Daikiri con il rum, l’Hugo, che è un parente dello spritz, il bellini, e molti altri”.

Una tua specialità da aperitivo?

Negroni Tijuana.

È ispirato agli ingredienti della città messicana Tijuana. Metto il mezcal al posto del Gin, aggiungo della China Martini, che è un amaro, un vermouth ambrato e delle gocce di una tintura al cumino”.

L’aperitivo è il simbolo dello stile di vita italiano: voglia di far festa sempre in compagnia.

Immagini: IG @ragoomilano