Si conclude oggi la 77esima edizione del Festival del Cinema di Cannes 2024. L’appuntamento mondano che porta in Europa la kermesse hollywoodiana. Tra i momenti più attesi quello della consueta sfilata degli ospiti sul red carpet.
Ma l’interesse è ancora così alto?
Di cose a Cannes, durante questa 77esima edizione, ne sono successe eccome. Greta Gerwig è stata la presidente della giuria. Si è trattato della seconda donna più giovane a ricoprire questo ruolo, superata solo da una 31enne Sophia Loren nel 1966. Nonché la prima donna statunitense a presiedere la giuria dopo Cate Blanchett e la seconda regista a farlo. Insomma, già solo la 12esima donna alla presidenza della giuria di notizie ne ha date! Per non parlare dei 10 minuti di applausi riservati a “Parthenope” il film del maestro Paolo Sorrentino. Nonostante tutto ciò, e nonostante il numero di attori e attrici arrivati dagli studios californiani, di Cannes quest’anno non si sente molto parlare.
E il red carpet?
Nemmeno la sfilata sul tappeto rosso, quella che concentra l’attenzione dei più, ha attirato molto. Da Cate Blanchett a Uma Turman, da Selena Gomez a Bella Hadid. Sul tappeto rosso di Cannes 2024 c’erano tutte eppure nessuno ne sta parlando. I giornali titolano, con fare poetico, un ritorno alla “vecchia Hollywood”. Inneggiando a quegli abiti ispirati alle serate mondane del primo ‘900. La verità? L’aggettivo giusto è “VECCHIO”.
La sfilata corre tra un abito a sirena di una noia mortale, un look principesco, qualche tocco di colore e l’immancabile blin blin luccicante. Senza parlare di chi tenta il boom mediatico presentandosi scosciata al limite della decenza. Sulla passerella non c’è assolutamente nulla. Un grande sbadiglio accompagna i clic delle macchine fotografiche pronte ad immortalare l’ennesimo look scelto a tavolino frutto di chissà quale accordo economico. Una volta il red carpet era il momento in cui couturier e costumisti creavano la magia della moda. Oggi cosa sta succedendo?
Non solo manca l’effetto wow, quello vero, manca la contemporaneità. Guardando il red carpet di Cannes 2024 non si percepisce lo spirito del tempo. Gli abiti sembrano sempre i soliti, uguali di anno in anno. Senza anima o personalità. Non c’è emozione, irriverenza o spirito di rottura. Sembra che tutti si siano assoggettati alle più noiose regole del bon ton. Per altro con gran mancanza di buon gusto nella maggior parte die casi.
Di certo gli abiti, in gran parte, non possono essere definiti brutti. Ma la bellezza estetica di un look non è sufficiente se manca di storia ed emozione. Che dire dell’Armani Privé di Demi Moore o del Saint Laurent di Selena Gomez? Nulla, abiti meravigliosi, ma senza anima.
Cosa ci ricorderemo di Cannes 2024?
Poco nulla! Menzione d’onore per la splendida Cate Blanchett in Jean Paul Gaultier by Haider Ackermann che pone l’attenzione sul conflitto tra Israele e Plaestina. Indossando un lungo con i colori della bandiera palestinese dichiara: “Sono una testimone. Questa guerra continua a causare migliaia di vittime innocenti. Non posso chiudere gli occhi“.
E, per il resto, fa sempre piacere tornare indietro nel tempo. Naomi Cambell rispolvera un suo look di sfilata firmato Chanel della collezione autunno/ inverno 1996 riconfermando la sua bellezza eterna. E per la serie “less is more” è splendida Coco Rocha in Cheney Chan vestita come un enorme fiore. Almeno qualcuno non concilia il sonno!
Foto: La Repubblica, Pinterest