Met Gala: le ombre dietro le luci della passerella

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Ogni anno dopo gli Oscar c’è un evento che fa discutere moltissimo: il Met Gala. Attesissimo momento della mondanità newyorkese, da sempre contraddistinto per le passerelle spettacolari, le stesse passerelle che in qualche modo mettono un po’ in ombra il vero obiettivo della serata.

L’hype è a mille, le scommesse tante: dalla lista degli invitati (sempre top secret fino all’ultimo) al tema della serata, per finire su chi sarà a indossare il look più strabiliante o quello più brutto perché no? Quest’anno il MET Gala si è addirittura superato: non staremo ad elencare i motivi, basterà scorrere la propria home Instagram e le pagine delle varie riviste di moda per scoprire quale look ci piace di più (menzione d’onore a Tyla e il suo abito di sabbia firmato Balmain, controcorrente rispetto il tema floreale dell’anno). Tra ospiti, oltre seicento invitati, abiti che rappresentavano vere e proprie scenografie, attori, attrici, cantanti, stilisti e chiunque appartenga allo star system vi venga in mente; c’è una nota stonata qualcosa che potrebbe far storcere il naso, e forse l’ha fatto, all’organizzatrice nonché madrina della serata (dal 1995) Anne Wintour. 

Anna Wintour-Met Gala 2024

Le constroversie sulla madrina: Anna Wintour

La scelta di Tik Tok come sponsor

È di lei che si parla nell’ultima settimana ma anche poco prima dell’inizio del Gala. Fa discutere la scelta di utilizzare TikTok come sponsor della serata. Visto sulle prime come un torto diretto a Biden. Proprio negli ultimi giorni è arrivata alla conclusione, o quasi, il procedimento riguardo la legge che potrebbe bandire l’applicazione cinese dagli Stati Uniti. Non ci sono state repliche dal comitato organizzativo del Met se non che, pare, il contratto sia stato concluso tempo prima l’entrata in vigore del procedimento. 

Le rivolte del sindacato di Condè Nast

Oltre a ciò: il sindacato di Condè Nast ha preso di mira “Anna wears Prada, workers get nada”: aveva minacciato di lasciare il lavoro oltre che protestare proprio in occasione del red carpet, è riuscito a trovare un accordo con il gruppo editoriale americano. Le motivazioni riguardano contratti non equi e la richiesta di “stop” alla sostituzione di membri interni con liberi professionisti. Per una settimana sono andate avanti le proteste arrivando a minacciare di manifestare proprio di fronte al red carpet di lunedì: a quanto pare, però, Anne Wintour non ha intenzione di far mettere in ombra la serata e tantomeno creare agitazioni davanti all’importante passerella del MET. 

Sembrerebbe infatti che, a pochissime ore dall’evento, il Condè Nast Union abbia trovato un accordo con il gruppo editoriale americano: le parole di Stan Duncan, chief people officer di Condé Nast: “A nome del comitato di contrattazione manageriale e dei dirigenti dell’azienda, siamo lieti di aver raggiunto un accordo provvisorio con il sindacato… Siamo felici di avere un contratto che riflette e sostiene i nostri valori fondamentali: i nostri contenuti e il nostro giornalismo”. Nel novembre 2023, Condé Nast ha annunciato l’intenzione di licenziare il 5% della sua forza lavoro, che comprende il 17% degli iscritti al sindacato. Da allora si sono succedute trattative sul contratto e sui licenziamenti che, secondo il sindacato, recentemente si erano arenate. Sia la direzione di NewsGuild che il management di Condé Nast hanno presentato denunce reciproche di pratiche di lavoro sleali al National Labor Relations Board in merito alle rispettive pratiche di contrattazione. 

La politica fuori dal Met

Superato lo scoglio di possibili scontri, e, proteste da parte del sindacato vediamo tutti gli invitati al Gala centrare in pieno il tema di quest’anno. Ciononostante, è fatto divieto di menzioni politiche. Politica di cui si discute all’esterno e davanti al Metropolitan Museum of Art: proteste in strada pro-Palestina, cori contro la guerra quando le truppe israeliane hanno bombardato la città palestinese di Rafah e preso il controllo del valico della città sul lato di Gaza. Ironia della sorte, seppure nessuno dei suoi look fosse dedicato a dichiarazioni politiche, il Met Gala è diventato simbolo delle polemiche che tentava di ignorare. 

Le polemiche su John Galliano

Perché polemiche? Perché a queste si aggiunge, sebbene di sottobosco, la voce secondo cui il comitato organizzativo del Gala abbia bocciato l’idea della Wintour, di rendere Galliano tema della serata. 

Zendaya in Margela by John Galliano al Met Gala 2024

Il nome del designer è stata la presenza sospesa della serata tra voci che Sleeping Beauty avrebbe dovuto essere una retrospettiva su di lui o addirittura di un passaggio/ritorno da Margiela a Lvmh, dove aveva cominciato la carriera con Givenchy prima di passare a Dior. E chissà anche se, la presenza di Zendaya e Kim Kardashian, Gwendoline Christie (che ha tenuto corte conducendo lo streaming di Vogue) e Natasha Poonawalla, influencer e imprenditrice, tutte vestite dallo stilista non siano state uno dei famosi segnali alla Anne Wintour?

A distanza di una settimana il Met Gala rimane il trend più cliccato di Google, Instagram e TikTok. Qualche diretta è stata accompagnata dai cori di protesta, ma, in ogni caso si può dire che “the show must go on” e l’ha fatto nel migliore dei modi.

Foto: Pinterest